venerdì, Marzo 29, 2024
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The Mirror #7- Finn Balor “Credi nei demoni?”

Si narra che nelle notti più tenebrose, silenziose e macabre, un demone si risvegli, cercando gloria e battaglie. Il temibile spirito vaga per le strade dell’Irlanda, nel freddo delle periferie, e capita delle volte che qualche uomo senta il suo sussurro arrivargli alle orecchie, fioco e glaciale.
E può anche accadere che qualcuno accetti la presenza del demone dentro di se, accogliendolo con la promessa di vittorie e fama immortale.
Vi ricorda qualcosa?
Perchè sembra che, non molto tempo fa, a Bray, Irlanda, un uomo abbia stretto questo patto con tale entità.
Lui è Fergal Devitt, nato in quella città nel 25 luglio 1981.
Il suo nome è conosciuto nella NWA UK Hammerlock, NWA Pro, New England Championship Wrestling, Pro Wrestling Guerrilla, New Japan Pro Wrestling, NXT e WWE.
Tutte queste federazioni lo hanno visto arrivare, lo hanno visto crescere, lo hanno visto cambiare e, in ogni caso, vincere.
Lo conoscerete meglio tutti come Prince Devitt, Pegasus Kid, o forse come Finn Bàlor.
Lui oggi è a centro della nostra indagine storica sulla carriera dei migliori wrestler del mondo, in questo appuntamento con “The Mirror”, quindi mettetevi pure comodi, pronti per un po’ di ritmo e per un’altra grandissima storia!

 

Il millennio stava appena per iniziare, erano gli anni 2000, quando un giovanissimo Devitt fa il suo debutto nel mondo del wrestling, a soli 18 anni d’età. La federazione prescelta per veder muovere i primi passi al campione è la NWA UK Hammerlock. 
Ma stiamo pur sempre parlando di un giovane ragazzo, ragion per cui tra lui e la sua passione, il wrestling, si frappongono ancora gli studi da concludere; ma una volta terminata la sua formazione, Fergal potè dedicarsi pienamente al mondo del pro wrestling.
Così viaggia per diversi paesi, lottando nella natia Irlanda, negli Stati Uniti e nel Regno Unito.
A soli 20 anni, nel 2002, fonda anche una federazione insieme a Paul Tracey, a cui i due soci daranno il nome di NWA Ireland, dove allenerà tra l’altro Becky Lynch.

Nel 2005, dopo essersi allenato a Santa Monica, in California, presso il New Japan Inoki Dojo, il giovane irlandese inizia a lavorare per la Millennium Wrestling Federation, federazione che gli darà la grande occasione di fare il suo debutto televisivo nello show MWF Ultra.
Il ragazzo riesce ad attirare su di se la curiosità di appassionati, allenatori e promoters, tanto che viene deciso di mandarlo ad allenarsi nel dojo principale della New Japan, situato proprio in Giappone, per imparare lo stile di lotta nipponico. Questo segna la svolta nella carriera del futuro Finn Bàlor.

Nel 2006, infatti, Fergal sigla un contratto con la New Japan Pro Wrestling, e nell’aprile dello stesso anno debutta nella federazione con il nome di Prince Devitt. Il suo primo match lo perde contro El Samurai.
In quell anno la NJPW produceva anche degli show sotto il brand Wrestle Land, e anche qui Fergal non poteva mancare. Tuttavia non adottò lo stesso ring name che aveva solitamente, nè la stessa attire: si mette una maschera sul volto e si presenta come Pegasus Kid II, facendo nascere delle analogie con il primo lottatore ad aver scelto quel nome, anch’esso molto conosciuto, anche se poi dimenticato, dalla WWE: Chris Benoit.

Devitt riacquisterà la sua identità pochi mesi dopo, a settembre.
Si decide di proporlo per la prima volta come heel, facendolo unire alla Control Terrorism Unit, come semplice apprendista. Nonostante l’alleanza Devitt incassa numerose sconfitte, che lo rendono inviso al resto dei membri della stable, che decidono di allontanarlo. Prince richiede un’ulteriore occasione per impressionare gli alleati e recuperare la loro stima e la loro fiducia: fa coppia con il leader del gruppo, Jushin Liger, contro Inoue e Taguchi, match che viene concluso vittoriosamente proprio da Devitt. Solo dopo questa dimostrazione di forza verrà considerato un membro della stable a tutti gli effetti.

Purtroppo, come abbiamo imparato in questo editoriale, la sfortuna è sempre pronta a colpire: Prince si infortuna al ginocchio nel gennaio 2007, problema che lo costringe fuori dal ring fino a maggio.
Dove le persone vedono solo sciagure, i campioni vedono opportunità.
Perciò al suo ritorno negli show, Devitt si mostra migliorato e al top della forma fisica.
Inizia a fare coppia con uno dei suoi compagni della Control Terrorism Unit, ovvero Minoru. Con lui vincerà, nel 2008, per ben due volte ‘l IWGP Junior Heavyweight Tag Team Championship, primo titolo di spicco per l’irlandese. Lo stesso titolo lo riconquisterà nel 2009, questa volta con un altro partner, cioè Taguchi, in un team dal nome Apollo 55.

Sempre nel 2009, Prince partecipa al Best of the Super Juniors 2009, battendo in finale niente meno che Kota Ibushi, ma fallendo la vittoria finale.
Comunque ci avrebbe riprovato.
I titoli di coppia con Taguchi, nel frattempo, sono sempre ben saldamente stretti dalle sue mani: a Wrestle Kingdom IV, andato in scena al Tokyo Dome, i due alleati riescono ancora una volta a conservare la loro leadership, quando ormai siamo nel 2010.
Anche in questa annata partecipa al torneo Best of the Super Juniors 2010, questa volta scalando la vetta con successo e per questo guadagnandosi una shot titolata per l’IWGP Junior Heavyweight Championship, portato alla vita da Marufuji.
Il 19 giugno è fissata come data per l’incontro tra i due: Devitt ha una grande occasione, che si è guadagnato con molto sudore e non può fallire.
E di fatto non lo fa, laureandosi campione Junior per la prima volta.

I successi sembrano non volersi fermare per il giovane Prince Devitt, tanto che vince per la seconda volta i titoli tag sempre nel suo team Apollo 55.
Ciò gli da la spinta per partecipare al torneo principale della NJPW, ovvero il G1 Climax. Non avrà comunque lunga vita nella competizione, pur dimostrando molto, battendo ad esempio Hiroshi Tanahashi, un quattro volte IWGP Heavyweight Champion.
Deve allora difendere il suo titolo Junior dalle mire di Kenny Omega, riuscendo effettivamente a battere il rivale, che poco dopo, memore della sconfitta patita per sua mano, decide di strappargli l’altro titolo da lui detenuto, quello di coppia, grazie all’aiuto di Kota Ibushi, suo compagno di team.
Devitt non vuole rinunciare molto facilmente al suo IWGP Junior Heavyweight Championship, e continua a difenderlo strenuamente anche a Wrestle Kingdom V, il 4 gennaio del 2011, contro il solito Kota Ibushi.

Per vedere la sconfitta di Prince e la successiva perdita del titolo Junior, dobbiamo arrivare fino al 18 giugno 2011, precisamente a Dominion 6.18, dove Kota Ibushi riesce finalmente a conquistare il titolo dal suo rivale. Alla fine del match sofferto, tra i due c’è un abbraccio, segno di amicizia e rispetto reciproco.
Così termina il regno di Fergal, a quota 364 giorni.
Ma la storia di Prince con quel titolo non accenna a terminare: qualche mese dopo la conquista, Ibushi si infortuna ad una spalla, rendendo vacante il titolo. Come da prassi, Prince viene scelto come nuovo contendente, essendo stato l’ultimo a detenere il titolo: così riconquista la cintura il 19 settembre in un match contro KUSHIDA.
Nel frattempo aveva mantenuto la sua spalla calda ed accogliente per i titoli portandosi a casa ancora una volta il IWGP Junior Heavyweight Tag Team Championship, sempre con gli Apollo 55. Stabilisce anche il numero massimo di difese in un solo regno con quei titoli, arrivando a quota sette.
Tuttavia il 10 ottobre i titoli di coppia passeranno ai No Remorse Corps, per poi tornare in mano agli Apollo a Wrestle Kingdom VI, per la sesta volta, stabilendo anche come numero di regni titolati un nuovo record. Alla fine di questo turbinio di scambi, conquiste, sconfitte, rivalse, i No Remorse riescono a prevalere.

14 marzo 2012: Prince Devitt parte per il Messico, per il Consejo Mundial de Lucha Libre. Infatti la NJPW aveva stretto degli accordi di collaborazione con la CMLL, che prevedevano anche il debutto in CMLL per Devitt, cosa che avviene effettivamente il 23 marzo.
Nemmeno il tempo di ambientarsi, che Prince ha già un titolo alla vita: il 30 marzo sconfigge Volador Jr. conquistando l‘NWA World Historic Middleweight Championship.

Anche il secondo regno da Junior Champion giunge al termine, nel frattempo, dopo ben 227 giorni. Questa volta a sconfiggere Devitt è Low Ki a Wrestling Dontaku 2012.
Questa non è l’unica sconfitta che deve subire in questo anno: perde anche il suo titolo NWA, anche questo dopo ben 182 giorni di regno.

Arriva il tempo del ritorno in Giappone per Prince, nell’ottobre del 2012. Quella che ormai era diventata la sua seconda casa lo attendeva a braccia aperte.
L’evento era fissato per King of Pro-Wrestling e ad attenderlo c’era Low Ki e un’occasione per riconquistare l’IWGP Junior Heavyweight Championship. Fallisce questo tentativo, ma la sorte gli procura un’altra chance di li a poco. L’11 novembre affronta ancora una volta il giapponese, sconfiggendolo e laureandosi per la terza volta Junior Champion.
Difenderà poi il suo titolo a Wrestle Kingdom 7 contro l’ex campione e Kota Ibushi in un match a tre.

Il suo prossimo avversario non sarebbe stato un uomo qualsiasi. Tra le fila di possibili sfidanti al titolo, a farsi avanti è il suo compagno di tag, Taguchi, di cui Prince accetta la sfida. I due continuano a far coppia fino al giorno della loro sfida, quando però Taguchi deve cedere di fronte al suo partner, che riesce a sventare anche la sua minaccia.

Qualcosa in Devitt cambia nel frattempo, non è più lo stesso. Il suo turn heel è in preparazione: il suo atteggiamento è più irrispettoso nei confronti degli avversari, eccezion fatta per Taguchi, almeno all’inizio. Infatti basta poco, cioè una sconfitta in tag patita a causa dell’amico, per tramutare l’irlandese in un mostro: colpisce il suo ormai ex compagno e introduce Bad Luck Fale, la sua nuova guardia del corpo.
Gli Apollo 55 sono ormai sciolti.
Ma dalle ceneri di una vecchia alleanza, giunge già fioca la fiamma di una nuova potenza.

Wrestling Dontaku 2013, 3 maggio.
Prince Devitt e Fale affrontano Taguchi e Captain New Japan.  Il team di Devitt esce vittorioso dalla contesa e nella stessa sera accade qualcosa di storico: Fale, Karl Anderson, Tama Tonga, con a capo Devitt, attaccano selvaggiamente Hiroshi Tanahashi.
Questa è la genesi di una delle fazioni più conosciute e amate attualmente nel wrestling: il Bullet Club.

Devitt ha messo nel suo mirino Tanahashi, con l’intento di essere il primo lottatore nella storia a detenere il titolo massimo IWGP e il titolo Junior allo stesso tempo. Il titolo massimo non era più detenuto da Tanahashi, ma lui sembrava la persona perfetta per porgere a Prince una title shot per il suo scopo. Così nel giugno del 2013, a Dominion 6.22, l’irlandese sconfigge il nipponico, grazie anche ad un cospicuo aiuto del Club, divenendo il contendente numero uno al titolo detenuto da Kazuchika Okada. 
Quest ultimo accetta la sfida del leader del Bullet Club, ponendo un’unica condizione: Devitt avrebbe dovuto difendere il suo titolo contro Gedo, un membro della stable di Okada chiamata Chaos.
Detto, fatto.
Devitt difende il suo titolo per la quarta volta contro Gedo, che ne esce sconfitto. Ormai la sfida con Okada è certa e alle porte.
Nonostante la grande spinta positiva, Prince deve arrendersi a Kazuchika, che riesce a difendere il suo titolo.

Ma Devitt non può nemmeno riprendersi dal duro colpo che subito i fantasmi del passato tornano a bussare alla sua porta: Tanahashi ha ancora un conto in sospeso con lui e vuole la sua rivincita.
Così a settembre la rivalità fra i due culmina in un Lumberkjack Match, che vede vittorioso il giapponese.

C’è anche un nuovo sfidante per il suo titolo: Kota Ibushi, che lo aveva schienato durante un match tag team e per questo aveva avuto il privilegio di poterlo sfidare per il titolo Junior.
Lo scontro tra i due è fissato per Wrestle Kingdom 8, una cornice pazzesca per un grandissimo incontro. Molto bella ed iconica è l’entrata di Prince Devitt, che però non gli consente di uscire a testa alta dal ring e soprattutto con il suo titolo tra le braccia, poichè lo deve cedere a Ibushi, che si impone invece come vincitore e nuovo campione.

 

Dopo quest’ulteriore, pesante sconfitta, arrivata dopo ben quindici mesi di regno, per Devitt non c’è più pace.
La sera successiva a Wrestle Kingdom 8, Taguchi rientra negli show e attacca l’ex compagno, gettando benzina sui carboni quasi estinti della vecchia rivalità e conducendo i due ad un ultimo scontro.
Durante il match avvenuto a Invasion Attack il 6 aprile, Devitt insiste più volte per convincere gli Young Bucks, nuovi acquisto del Bullet Club, a non interferire. I due non la prendono bene e voltano le spalle al loro leader, lasciandolo da solo ad affrontare una sconfitta al centro del quadrato. La rivalità fra i due si conclude con una stretta di mano e con essa anche la permanenza di Devitt nella NJPW si può dire conclusa.
Poche ore dopo la federazione dichiara sciolto il contratto della star, in rotta per gli USA.

28 luglio 2014: la WWE annuncia ufficialmente di aver messo sotto contratto Fergal Devitt, che sarà parte del roster di NXT.
La sua identità sarebbe però cambiata: il suo ring name sarebbe stato Finn Bàlor, un nome nuovo e suggestivo che richiama due figure mitologiche irlandesi, Fionn Mac Cumhaill, un cacciatore guerriero, e Balor, occhio malvagio (particolare che si può notare in alcuni dei sua body paint come un occhio giallo e minaccioso).
Fa così il suo ingresso ad NXT accorrendo in aiuto di Hideo Itami nella sua faida contro gli Ascension: l’11 dicembre i due hanno sconfitto proprio il tag team avversario a NXT Takeover: R Evolution.

 

Subito dopo prende parte ad un torneo per decretare il primo sfidante al titolo NXT: in finale, a NXT Takeover: Rival, batte Adrian Neville, scalando in fretta le gerarchie del roster. La sua opportunità gli viene fornita a Beast in the East, evento svoltosi in Giappone, sua seconda casa, a Tokyo, il 4 luglio. Qui sconfigge l’allora campione Kevin Owens  per divenire nuovo NXT Champion.
Riesce a sconfiggere Owens nella rivalità successiva e a mantenere il titolo.

Ma ad NXT c’è un nuovo torneo, questa volta riservato ai tag team,in onore di Dusty Rhodes, e lui vuole prendervi parte. Decide allora di unire le sue forze con Samoa Joe, formando insieme al samoano una squadra dalla forza formidabile. Ad NXT Takeover: Respect  i due hanno sconfitto nella finale del torneo Kevin Owens e Rhyno, proclamandosi primi vincitori del trofeo.

Tuttavia la grande alleanza che univa Joe  e Bàlor inizia ad incrinarsi quando Samoa Joe mette gli occhi sul titolo del compagno. Nei due eventi successivi Finn deve difendersi dalle mire della Samoan Submission Machine  e per farlo deve ricorrere a un suo vecchio amico, già presente nel momento della conquista del titolo: il demone.

 

Nonostante i suoi sforzi e le sue due difese titolate, alla “fine”, cioè NXT Takeover: The End, Finn esce sconfitto e cede il suo titolo a Samoa Joe, non prima di aver stabilito il record, tutt’oggi valido, di campione NXT più longevo della storia.
Il suo tempo ad NXT sta per scadere, anche lui lo avverte nell’aria, tant’è vero che la notte successiva alla perdita del titolo sale sul ring chiedendo, di fronte al pubblico, quale sarà il suo futuro. A questo punto risuona nell’arena la musica d’ingresso di Shinsuke Nakamura, che chiede un match contro l’amico, per misurarsi contro il migliore.
L’incontro tra i due va in scena ed è spettacolare, alla fine è però il nipponico a farla franca, lasciando Bàlor sul ring a prendersi l’ovazione del pubblico che lo saluta commosso intonando il coro “Thank You Finn!”.

Arriva il momento di trasferirsi per Finn e di cercare casa nel main roster.
L’occasione arriva con la draft lottery di SmackDown del 19 luglio, quando Bàlor viene promosso e indirizzato verso il roster di Raw.
Giunto nello show in rosso, Bàlor non perde tempo in convenevoli: sconfigge Kevin Owens, Rusev, Cesaro Roman Reigns per arrivare ad essere il primo sfidante al nuovissimo Universal Championship.
Ad attenderlo ci sarebbe stato niente meno che Seth Rollins e il loro campo di battaglia sarebbe stato quello di SummerSlam, ormai un anno fa.
Il match tra i due è intenso, pieno di significato e di tensione. Durante uno spot, tuttavia, Rollins getta sulla barricata esterna al ring l’avversario, che atterra male colpendo la spalla. Bàlor porta al termine il match comunque e diviene il primo Universal Champion della storia della WWE.

 

La storia è fatta, ma la sera successiva, a Raw, Bàlor deve riconsegnare il titolo a causa dell’infortunio alla spalla
il resto è storia recente.
Attualmente Finn è imbrigliato in una rivalità abbastanza disordinata con Bray Wyatt,  che probabilmente lo vedrà uscire come vincitore. Sembra quasi che la WWE stia testando la sua salute fisica prima di tornare a scommettere su di lui e spingerlo ai piani alti, cosa che sembra logica per evitare brutte sorprese a distanza di un solo anno dall’ultimo infortunio.
Bàlor ha comunque un futuro luminoso in WWE dinanzi a se, la federazione sa quanto vale come lottatore e come intrattenitore, soprattutto per le sue entrate sempre pittoresche e meravigliose. Dovrebbe migliorare un po’ al microfono, dato che fin ora è stato sempre poco incisivo e scarno e in un futuro non troppo remoto spero anche che questo “Balor Club” diventi una realtà, riproponendo quello che era, ed è, il Bullet Club in NJPW.
Siamo tutti sicuri che il demone che Bàlor ha accettato dentro di se continuerà a mietere le sue vittime e a conquistare titoli e riconoscimenti, come in Giappone così anche nella sua nuova avventura in WWE.
Dopotutto stiamo parlando o no del demon king?

Finisce qui il nostro appuntamento con The Mirror, nella speranza che anche questa storia dia stata di vostro gradimento, vi invito a continuare a seguire questo editoriale e a segnalarmi, nei commenti, se volete la storia di qualche lottatore in particolare. Per adesso un abbraccio e un augurio di un buon continuo d’estate a tutti i lettori!

 

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