Andrade svela il retroscena del suo clamoroso ritorno in AEW
Andrade ha deciso di raccontare tutta la verità dietro uno dei ritorni più clamorosi e inattesi della storia recente del wrestling. Un debutto in AEW che, a suo dire, avrebbe potuto non avvenire affatto nelle modalità viste dai fan.
Intervenuto a Enmascarados – El Podcast, Andrade ha ricostruito nei dettagli come si è concretizzato il suo ritorno in AEW, avvenuto a pochi giorni dall’addio alla WWE nel settembre 2025. Un racconto che tocca questioni legali, decisioni prese in buona fede e una reazione arrivata solo dopo che il momento è diventato virale.
Secondo quanto spiegato dal lottatore, il giorno della separazione ufficiale dalla WWE, il 13 settembre, ha subito chiesto chiarimenti su un’eventuale clausola di non competizione. “Ho chiesto direttamente se ci fosse una non-compete clause. Di solito ti mandano una lettera, tre mesi, novanta giorni, qualsiasi cosa. Io non ho ricevuto nulla”.
Non avendo ricevuto alcun documento, Andrade ha pensato di essere libero di accettare booking altrove e ha iniziato a ricevere contatti da varie promozioni in giro per il mondo. È in quel momento che è arrivata la chiamata inattesa della AEW, mentre la compagnia stava registrando uno show a Hollywood, Florida, a pochi minuti da casa sua.
“Mi hanno scritto chiedendomi se andasse bene quello che mi proponevano. Ho detto sì. Poi mi hanno chiesto: puoi debuttare stasera? E io ho risposto: stasera?!”.
Un piano segreto degno di un film e la reazione della WWE
Il problema era che Andrade non era minimamente pronto: niente taglio di capelli, niente barba sistemata, nessuna preparazione. Nonostante questo, la AEW ha deciso di andare fino in fondo, organizzando un’operazione quasi da film di spionaggio per mantenerlo nascosto nel backstage.
“Mi hanno fatto entrare dal retro in sedia a rotelle, coperto da una coperta. Nessuno dei wrestler sapeva che fossi lì”, ha raccontato. “Sono rimasto per ore in una stanza chiusa a chiave. Mi portavano acqua, cibo, controllavano come stavo, ma non sono mai uscito”.
Il momento del debutto è arrivato subito dopo un match di Kenny Omega. Andrade è apparso con una maschera nera prima di rivelare la sua identità davanti al pubblico. “Nessuno se lo aspettava. L’arena è esplosa”.
Secondo Andrade, è stato proprio l’impatto mediatico a far scattare l’allarme in WWE. “Il video online è esploso, dodici o tredici milioni di visualizzazioni. Credo che lì si siano accese le luci rosse”.
Solo giorni dopo, racconta il wrestler, la WWE lo avrebbe contattato sostenendo l’esistenza di una clausola ben diversa: “Mi hanno detto che in realtà avevo una clausola di dodici mesi”.
Una comunicazione che ha dato origine alla disputa legale ancora aperta al momento dell’intervista. Andrade ha ribadito di aver agito convinto di essere libero contrattualmente e che anche la AEW si è mossa sulla base di questa convinzione.
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FONTE: RINGSIDENEWS.COM