Con le vacanze estive ormai quasi completamente alle spalle, torniamo finalmente ad immergerci nella storia del wrestling con la trentesima edizione del nostro caro The Mirror.
In questo appuntamento andremo a narrare la storia di uno di quei pochi lottatori che sono riusciti con successo a sfondare la parete di vetro che circonda la disciplina del wrestling per entrare a far parte della Hollywood che conta, sbancando botteghini e collezionando film su film. Stiamo parlando ovviamente di Dwayne “The Rock” Johnson, una delle stelle più splendenti nel firmamento del cinema dei nostri giorni nonché storico lottatore della WWE, compagnia che ha utilizzato come vero e proprio trampolino di lancio per i successi futuri.
Tralasciando da ora in poi le vittorie cinematografiche di The Rock, andremo a ricercare le origini della sua carriera nel wrestling, a scoprire i motivi che lo hanno reso uno dei performer più influenti e conosciuti di sempre, proiettandolo di fatto nell’olimpo della WWE.
Con una colonna sonora degna di tale nome, andiamo dunque ad esplorare la carriera del “The Most Elecrtrifying Man In Sport Entertainment”!
AL SANGUE NON SI SFUGGE
Dwayne Johnson nasce a Hayward nel 2 maggio del 1972, in una famiglia che respira, mangia, beve wrestling: il padre era un lottatore, il nonno era un lottatore e così il nome degli Anoa’i era già sdoganato nell’ambiente.
Nonostante ciò il primo vero sport praticato dal giovane Dwayne è il football americano, nota anticamera del wrestling per molti futuri lottatori. Il ragazzo è molto promettente, tanto che l’Università di Miami, bruciando la concorrenza di molti altri istituti, lo inserisce nella sua squadra, dove Rocky gioca ad alti livelli per tre anni prima di infortunarsi. Quel piccolo problema fisico non gli permette di prendere parte al draft del 1995 per la NFL e di fatto mette fine alla sua carriera nel football.
Messa una pietra sopra i sogni di gloria in NFL, Dwayne ripiega su ciò che aveva nel sangue: il wrestling.
Si sottopone a dure sedute di allenamenti con il padre e ben presto viene notato da Pat Patterson che, dopo alcuni match di prova nella sua palestra, lo propone alla WWF per metterlo sotto contratto. Ma la federazione in quel momento è alla ricerca di lottatori già affermati e pur riconoscendo il talento del giovane decide di inviarlo a fare gavetta alla United States Wrestling Association. Il tempo di conquistare per due volte i titoli di coppia della federazione basta a Dwayne per convincere la WWF a dargli un palco più importante su cui esibirsi.
COME NASCE THE ROCK
Nel 1996 la WWF può presentare al pubblico la sua prima Superstar di terza generazione, Rocky Maivia: Dwayne non voleva utilizzare questo nome, risultanza dell’unione tra il nome del padre e il cognome del nonno, ma Vince McMahon lo persuase della bontà dell’idea. Fin dall’inizio la federazione decide di pushare il giovane promettente, facendolo debuttare a Survivor Series e donandogli la vittoria come ultimo sopravvissuto della sua squadra.
Il pubblico risponde molto bene al suo debutto, tanto che in men che non si dica Rocky Maivia diviene uno dei nomi più caldi nel panorama della WWF.
Così, a soli tre mesi dal debutto, il 10 febbraio sconfigge Hunter Hearst Helsley e conquista il suo primo titolo, l’Intercontinental Championship. Sempre più spesso viene chiamato col nome “The Rock”, coniato dalla mente di Jim Ross, ma inizia a perdere il consenso del pubblico: la sua gimmick troppo tradizionale annoia il palato degli spettatori, in cerca di nuovi gusti.
Due eventi cambiano radicalmente il corso della storia di The Rock: prima perde il titolo contro Owen Hart, poi subisce un infortunio alla caviglia che lo costringe per quattro mesi fuori dal ring. Questo tempo vuoto viene investito da Dwayne per plasmare quello che sarà il suo nuovo personaggio al ritorno sulle scene: così l’11 agosto del 1997 torna come heel e si unisce alla Nation of Domination di Faarooq.
Poco dopo Rocky Maivia decide di cambiare nome, divenendo The Rock e iniziando ad utilizzare sempre più di frequente il microfono che nelle sue mani diventa una vera e propria arma. Il piano è chiaro: riconquistare il titolo intercontinentale ora detenuto da un certo Steve Austin.
The Rock assume i connotati di un personaggio pieno di se e arrogante, autoproclamandosi “People’s Champ” e riferendosi a se stesso in terza persona.
Nonostante tutti i cambiamenti nel suo personaggio, The Rock non riesce a conquistare per la seconda volta il titolo intercontinentale, risultando sconfitto da Stone Cold. Vince vuole vedere un rematch tra i due, ancora una volta con il titolo in palio, ma il campione si rifiuta di obbedire e per questo la sua cintura viene assegnata d’ufficio a The Rock, che da quel momento la difende contro molti altri wrestler, vincendo spesso in maniera non limpida.
Il successo favoloso del nuovo Rocky viene ammirato dai suoi compagni della Nation of Domination, che lo eleggono loro nuova guida scaricando Faarooq che, pieno di gelosia e rancore, dichiara guerra al suo ex sottoposto. La faida viene vinta da The Rock.
Nel corso del torneo del King of the Ring, The Rock elimina Triple H ai quarti e prosegue poi verso la finale: qui ad attenderlo c’è Shamrock, che lo sconfigge grazie anche all’intervento di HHH che voleva vendicarsi della sua eliminazione. The Rock se la lega al dito e come risposta fa si che Triple H perda il suo titolo europeo a favore di uno dei membri della Nation of Domination. Le ostilità tra i due sono ormai senza campo: si giunge così a SummerSlam, evento nel quale Triple H si laurea nuovo campione intercontinentale sconfiggendo Rocky.
Nonostante la sconfitta, il pubblico è ormai rapito dal fascino di questo personaggio, emanato soprattutto durante i bellissimi promo carichi di energia al microfono. La WWF capisce che è giunto ormai il momento di puntare forte sul talento di The Rock e decide di farlo diventare sfidante numero uno al titolo WWF e staccarlo dalla Nation of Domination.
PEOPLE O CORPORATE?
Il titolo mondiale della WWF è stato reso da poco vacante e posto in palio in un torneo che sarebbe terminato a Survivor Series: The Rock si spiana la strada ancora una volta fino alla finale, dove affronterà Mankind. Il suo avversario gode dei favori della famiglia McMahon, che lo ha aiutato a raggiungere le fasi ultime del torneo: proprio in finale, però, Vince McMahon volta le spalle a Mankind e fa vincere il titolo a The Rock, in un rifacimento dello Screwjob di Montréal.
The Rock torna ancora una volta tra gli heel della federazione e unendosi alla Corporation in un asse con Shane e Vince McMahon passa dall’essere il People’s Champ a Corporate Champ. Mankind non ha dimenticato il torto subito e da battaglia dunque al neo campione The Rock in una faida che vedrà uscire a testa alta proprio il Corporate Champion, ma solo dopo aver scambiato per ben quattro volte la cintura con il suo rivale.
Il terzo regno di The Rock come campione WWF non ha vita lunga, giacchè Stone Cold conquista presto il titolo. Sebbene The Rock continua a tenere un atteggiamento da cattivone, i fan sono sempre più dalla sua parte e la federazione è quasi costretta a renderlo nuovamente face. Questo vuol però dire uscire dalla Corporation per allontanarsi dalla famiglia McMahon, odiata dal pubblico: e proprio questo accade, con Triple H che prende il posto di The Rock.
Il samoano decide di puntare alla conquista dei titoli di coppia e trova a sorpresa un alleato in Mankind, creando con lui uno dei tag team più divertenti e scanzonati della storia della WWE, i Rock ‘n’ Sock Connection. Tale coppia conquista per ben tre volte i titoli di coppia e si dimostra una vera esca per il pubblico, facendo registrare ratings da urlo durante i loro segmenti.
The Rock vince poi la Royal Rumble del 2000, raggiungendo nel main event di Wrestlemania 2000 i suoi tre contendenti al titolo: Triple H, Big Show, Mick Foley. Ognuno è accompagnato da un membro della famiglia McMahon e nello specifico The Rock può contare su Vince nel suo angolo. Ma quel mattacchione di chairman si lascia ancora una volta sedurre dal fascino del male e tradisce il suo protetto per far vincere Triple H.
LA FINE E I RITORNI
Siamo nel periodo della Invasion e dopo l’infortunio di Triple H e il tradimento di Stone Cold, Vince McMahon si trova a corto di soluzioni per fermare gli invasori della Alliance. Richiama sulla scena allora The Rock, che era stato lontano per registrare un film. Al suo ritorno Rocky dichiara di essere tornato dalla parte della WWF (“Finally The Rock has come back…..to the WWF!”) e diventa così il leader della resistenza insieme a Chris Jericho e Kurt Angle. Strappa ben presto il titolo WCW dalla mani di Booker T, per poi perderlo e riconquistarlo contro Jericho, che gli contendeva il posto di leader. Nella sfida finale tra Alliance e WWF, The Rock porta al successo la sua squadra come ultimo sopravvissuto e sancisce dunque la fine dell’invasione. Non riesce però a divenire campione indiscusso, posto che viene riservato dalla storia a Jericho.
A Wrestlemania X8 The Rock affronta Hulk Hogan in un match denominato “Icon vs Icon“, che lo vede tra l’altro vincitore. Non passa molto tempo da questo apice assoluto del wrestling alla fine della carriera in pianta stabile di The Rock: Dwayne è sempre più assorbito dal cinema, dove ha fatto registrare già grandi incassi e la WWE non è più la sua priorità.
Nel 2011 The Rock viene annunciato come guest host di Wrestlemania XXVII, evento durante il quale interferisce nel match tra John Cena e The Miz attaccando dapprima il rapper di Boston e permettendo così a Miz di mantenere il titolo. Cena lo sfida allora in un match dagli aspetti epici e il buon Rocky non può certo tirarsi indietro: il luogo e la data sono fissati e coincidono con quelli di Wrestlemania XXVIII. Alla fine la sfida è vinta dal People’s Champ, che in seguito dichiara di voler provare per un ultima volta la sensazione di vincere il titolo WWE.
L’ULTIMO TITOLO
Il 23 luglio del 2012, durante Raw 1000, The Rock interrompe una conversazione tra Daniel Bryan e CM Punk, annunciando a quest’ultimo che lo avrebbe sfidato alla prossima Royal Rumble per il titolo WWE. Durante il loro match lo Shield attacca The Rock e gli costa l’opportunità titolata: sembra essere ancora una volta la mente di Heyman e Punk a spuntarla, con un ennesimo imbroglio. Invece Vince rende vacante il titolo di Punk e fa ripartire il match, che questa volta ha un esito diverso: The Rock vince per l’ottava volta il titolo massimo, a distanza di 10 anni dal suo ultimo titolo.
Ma a Wrestlemania 29 deve difendere la cintura dall’assalto di un rinato John Cena, che vuole pulire l’onta con cui era stato macchiato l’anno precedente proprio dalla sconfitta con The Rock: Cena riesce nel suo intento e conquista il titolo, mettendo fine ad una faida durata due anni.
Da questo momento in poi, a parte sporadiche apparizioni ed interventi, la carriera di The Rock in WWE è conclusa.
Dopo questa splendida, anche se relativamente breve carriera, The Rock farà mai il suo ritorno in WWE?
Questa domanda ogni anno evolve le sue possibili risposte e sono in molti a pensare che i giorni di Rocky sul ring non siano certo terminati. Certo non vedremo mai un suo ritorno in pianta stabile, ma sarebbe fantastico vederlo lottare con qualche wrestler della nuova guardia, magari già a Wrestlemania 35 contro Roman Reigns, suo cugino.
Gli scenari sarebbero tanti e non ci resta altro che attendere e sperare in un suo ritorno.
Con questo vi lascio e vi auguro una buona settimana con tanto grande wrestling! Alla prossima!
Sono Angelo Sorbello, vivo a Genova, sono laureato, ho lavorato per diverse testate giornalistiche, tra cui Il Giornale e il Secolo XIX. Ho diverse passioni, tra cui il wrestling in particolare la WWE.
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