Bentornati cari lettori al secondo numero di questa rubrica, dove affronteremo ciò che è successo nel Raw dopo Payback e analizzeremo Smackdown che finalmente entra nella zona calda delle faide; ma iniziamo dallo show rosso:
Partiamo col dire che è estremamente presto poter analizzare Raw, poiché ben tre cinture non hanno avuto nessuna contesa nell’ultima puntata. Parliamo del titolo Universale di Brock Lesnar, che non ha presenziato allo show; del titolo femminile appena conquistato da Alex Bliss, che ha nuovamente schienato Bayley e ribadito il suo dominio, ed i titoli tag team, che però per prossima settimana avranno i prossimi primi sfidanti in seguito al tag team turmoil match tra tutte le varie coppie.
Nulla di nuovo sul fronte pesi leggeri, salvo il ritorno a Raw di Rich Swann, la vittoria di Austin Aries su TJP e l’assalto di quest’ultimo su AA dopo la fine del loro match. Apollo Crews invece continua a vincere grazie alle motivazioni del suo nuovo mentore Titus O’Neil.
Cesaro e Sheamus spiegano invece il perché del loro turn-hell, insultando gli Hardy, che intervengono per poter attaccare gli Europei che scappano ridendo. Unica nota positiva, è la sempre più probabile trasformazione dei campioni di coppia verso la gimmick Broken.
Continua la faida tra Roman Reigns e Braun Strowman con entrambi i lottatori che vengono dichiarati infortunati da parte del general manager Kurt Angle. Ottima trovata per rendere il match ancora più violento di quello che è stato.
Fantastica invece la gestione del titolo Intercontinentale, con un bellissimo triple threat match tra Finn Balor, The Miz e Seth Rollins, che non solo ci ha regalato uno scontro degno di Wrestlemania, non solo ci ha decretato un nuovo primo sfidante al titolo di Ambrose, ovvero Miz, ma ci ha lasciato in dote due future faide, ovvero quella tra Bray Wyatt e Balor con il primo che ha attaccato l’Irlandese e quella tra Samoa Joe e Seth Rollins con il Samoano che si è vendicato della sconfitta di Payback. Ottimo lavoro davvero che in un solo colpo ci regala tre storyline di grandissimo livello.
Da Raw passiamo ad uno Smackdown che entra finalmente nella fase calda delle storyline:
Nulla di nuovo sul fronte tag team, in quanto non vi è stata traccia di nessun membro delle varie coppie, nonostante il match tra i campioni Usos ed i Breezango sia stato già annunciato per Backlash. Quindi per ora siamo costretti a bocciare questa costruzione. Tye Dillinger continua il suo percorso di crescita ottenendo un’altra vittoria, mentre Dolph Zieggler si scalda battendo Sin Cara in vista di Shinsuke Nakamura, che non è presente allo show, ma regala hype alla faida che riesce a conquistare l’attenzione generale.
Categoria femminile sotto la sufficienza poiché vengono preferiti dei match di coppia ad una contesa per il titolo. Tuttavia l’unico sussulto lo regala Becky Lynch fingendo di allearsi con Carmella, Tamina e Natalya, salvo poi attaccarle successivamente. Quindi, per ora, turn-heel rinviato.
Jinder Mahal continua ad accrescere il suo status ottenendo un’altra vittoria ai danni di Sami Zayn, che si deve arrendere dopo le interferenze dei Singh Brothers. Nonostante l’assenza del campione Randy Orton, questa storyline ottiene un voto molto alto, tra 7 e 8, per l’ottimo lavoro con il Maharaja, che acquista sempre più credibilità.
Ma il lavoro meglio svolto è quello riguardante il titolo degli Stati Uniti, dove Kevin Owens batte Chris Jericho e riconquista il titolo, che poi difenderà contro AJ Styles a Backlash. Match fantastico tra KO e Y2J che ridanno prestigio al titolo US e che serve da congedo per Jericho che potrà quindi dedicarsi ai Fozzy, specie dopo il brutale assalto di Owens a fine match, con tanto di sedia usata come ghigliottina contro il palo. Voto 9.
Quindi ci troviamo davanti un Raw che ha gettato delle ottime basi per le storyline, ed uno Smackdown che però non riesce nella costruzione delle faide così bene come nella costruzione dei match, alcuni dei quali dei veri e propri capolavori.
Nato nel 1995, sono un grande fan della WWE dai tempi di Smackdown con Ciccio Valenti. Dopo la morte di Eddie Guerrero, mi sono allontanato dal mondo del pro-wrestling, per poi ritornare sui miei passi nel 2012. Ho ampliato i miei orizzonti, avvicinandomi al mondo della NJPW e del Bullet Club.