Che ti piaccia CM Punk o che lo disprezzi per aver lasciato la WWE, non c’è dubbio che il suo contributo al business non sarà mai dimenticato. Anche ora, ci sono i canti per “CM Punk” nelle arene, che continuano a mostrare la sua popolarità.
CM Punk è il più grande personaggio della WWE nell’era moderna. La sua improvvisa uscita dalla compagnia lo ha portato all’attenzione generale, e nonostante Punk abbia affermato in numerose occasioni che non tornerà mai più alla WWE, i fan prevedono ancora un suo ritorno. The Cult of Personality “è stato ribelle e ha svolto un ruolo enorme nel cambiare il panorama del business. Detto questo, ecco cinque motivi per cui CM Punk è stato un punto di svolta per la WWE.
1 È considerato uno dei più grandi
Beh, potrebbero esserci molte opinioni critiche riguardo alla partenza di Punk dalla compagnia ma si è fatto un nome come “l’ultimo lottatore territoriale”. È diventato un’icona nel mondo del wrestling professionale. Punk aveva un approccio carismatico e personalità che lo rendevano così fresco e unico.
Ha superato limiti e confini , ha portato la WWE sul mercato globale. Le sue abilita tecniche, la sua capacità e determinazione a dare il meglio di sé lo hanno reso un artista di spicco in azienda. La sua visione di cambiamento ha portato un nuovo prodotto agli spettatori e sicuramente ha aumentato il rating di Monday Night Raw.
2 E ‘diventato il più longevo Campione della WWE in carica dell’era moderna
Chi ha visto l’incontro del Money in the Bank 2011 tra John Cena e CM Punk per il titolo WWE e non ha avuto la pelle d’oca, allora ha sicuramente bisogno di cambiare i suoi gusti. La contesa di Punk con John a MITB è stata una delle più grandi che siano mai successe in WWE e ha ottenuto un sensazionale punteggio di 5 stelle da Dave Meltzer. Il match e’ stato un capolavoro tecnico e inoltre, ha catapultato CM Punk al vertice tra le superstar.
Il suo regno di campione, un record di 434 giorni, lo ha reso il più longevo campione WWE dell’era moderna, un record che è ancora imbattuto.
3 Ha spianato la strada ai wrestler delle indipendenti
Se vivessimo ancora nei primi anni ’90, un ragazzo come Finn Balor non sarebbe mai stato il primo campione universale. C’è una ragione per cui CM Punk è diventato CM Punk ed e’ per quello che ha fatto , perché ha provato a rompere gli schemi ogni singolo giorno della sua carriera in WWE.
Se si guardano le superstar che hanno fatto il passaggio da NXT al roster principale si può notare l’influenza dell’ideologia di Punk. Non c’è dubbio che Triple H ha una mente visionaria per il futuro ma, non si può negare che sia stato Punk a spianare la strada e fatto vedere all’azienda la luce alla fine del tunnel. La sua ideologia di portare i wrestlers tecnici indipendenti potrebbe non essere stata approvata in quel periodo ma, è sicuro che il futuro dell’azienda oggi è in buone mani e Punk ha avuto un ruolo significativo in questo.
4 La sua partenza improvvisa ha avuto un ruolo determinante nel cambiare l’evento principale di WrestleMania 30
“The Cult of Personality” ha lasciato molto bruscamente la WWE e, la sua ultima apparizione come superstar della federazione è avvenuta il 27 gennaio 2014 alla Royal Rumble, dove è stato il primo concorrente del Royal Rumble Match. Punk è sempre stato una persona orientata agli obiettivi ed è un peccato che non sia mai stato nel main event di WrestleMania. Ospitato da Colt Cabana nel suo podcast, ha rivelato alcuni dettagli scioccanti sulla sua partenza e sembrava non essere d’accordo con il team creativo.
Originariamente Batista avrebbe dovuto affrontare Randy Orton nel main event di WrestleMania e Punk avrebbe dovuto affrontare Triple H. Punk dichiarò apertamente di essere legittimamente deluso e suggerì addirittura a Vince McMahon di inserire Daniel Bryan nel main event. Beh, non c’è conferma che Vince abbia accettato i punti di vista di Punk ma la sua improvvisa partenza ha decisamente cambiato i programmi all’interno dell’azienda.
La partenza di Punk e l’innegabile popolarità di Bryan , il babyface più amato di tutti i tempi, hanno spostato l’intera struttura principale dell’evento e prodotto uno dei più grandi racconti della storia della WWE. Beh, CM Punk potrebbe non avere alcun ruolo da interpretare nel momento in cui Daniel Bryan ha definito la sua carriera al Super Dome 4 anni fa, ma è sicuro che la sua partenza ha influenzato alcuni cambiamenti monumentali.
5 Ha legittimamente superato John Cena nelle vendite di merchandising
Qualcuno può immaginare che il volto della compagnia il posto è stato superato nelle vendite del merchandising da una superstar che non si adattava al prototipo di wrestling? Che la WWE lo ammetta pubblicamente o meno CM Punk ha battuto John Cena nelle vendite di prodotti. Nel 2011, CM Punk è stato il più grande wrestler professionista al mondo e ha attirato un’attenzione enorme che lo ha reso un’icona in un breve lasso di tempo.
Punk ha dichiarato apertamente nel popolare podcast che la WWE non ha mai incoraggiato le sue vendite di merchandise e ha sempre cercato di sostenere John come la superstar più riconosciuta. Beh, è giusto dire che Punk ha ancora un enorme valore di mercato e il tentativo di WWE di nascondere quelle statistiche non gli è andato bene. Inoltre, Konnan, Court Bauer e MSL hanno gettato luce nel 2015 su MWL Radio in merito alla manipolazione delle vendite di merci da parte della WWE. Di seguito sono riportate le parole della loro discussione:
“Quando CM Punk infuoco’ le arene e ha iniziato a vendere più di John Cena, conosco persone che lavorano in compagnia nel reparto merchandise, conosco persone che lavorano nelle arene e vendono la merce, posso dirti esattamente cosa ha fatto la WWE – non appena John Cena ha iniziato ad essere superato da CM Punk, ha realizzato altri 3 progetti di John Cena, si sono rifiutati di creare un secondo design di CM Punk e hanno iniziato a non spedire il design di CM Punk di proposito. Per ogni maglietta di CM Punk che avrebbero spedito all’arena, avrebbero triplicato le magliette di John Cena e avrebbero fatto 3 disegni di John Cena. Quindi, ogni 10 magliette nell’arena, 9 erano di Cena, e solo una di Punk”.
Bene, a giudicare dall’articolo di sporttskeeda.com si potrebbe concludere che “The Cult of Personality” vendeva legittimamente più merchandising di John Cena, ma non fu mai apprezzato pubblicamente dalla WWE. Non si sa se tornerà o meno, ma non c’è dubbio che il suo contributo sarà ricordato per sempre.
Fonte sportskeeda.com
Sono Angelo Sorbello, vivo a Genova, sono laureato, ho lavorato per diverse testate giornalistiche, tra cui Il Giornale e il Secolo XIX. Ho diverse passioni, tra cui il wrestling in particolare la WWE.