Eccoci qua amici e amiche di Spazio Wrestling, io sono Marco Macrì, e dopo qualche settimana, ritorno a scrivere sulle pagine del WE THE PEOPLE. Ricordo che questa è una rubrica che cerca di fare chiarezza sui temi caldi del momento. E in questo periodo credo che tutti noi sappiamo, che il tema che i fan WWE ma non solo, hanno più a cuore, è il superamento come campione mondiale più longevo della storia moderna della WWE di Brock Lesnar ai danni di CM Punk. Oggi a farci compagnia abbiamo, Gianni che sosterrà il SI e Fabrizio che invece si è schierato completamente dalla parte del NO.
GIANNI SI BROCK LESNAR DEVE SUPERARE IL RECORD DI CM PUNK
Negli ultimi anni il wrestling targato WWE si è incentrato molto sull’utilizzo dei cosiddetti “part-timer”, atleti che di tanto in tanto vengono schedulati dalla Federazione di Stamford, ma che non sono (o non sono più) dei veri e propri wrestler a tempo pieno.
E’ il caso di Batista, impiegato a tra il 2013 e il 2014, ma anche di The Rock e John Cena, che ancora vediamo ancora frequentemente. Questi tre sono impegnati al di fuori del ring nel mondo dello spettacolo, sia come attori che come presentatori televisivi, mentre un discorso differente va fatto per l’attuale Universal Champion: Brock Lesnar.
Il 40enne è a tutti gli effetti un atleta, prima che un wrestler. Ha iniziato nella lotta, per poi passare tre anni in WWE. Ha provato a giocare a football, ma nel 2008 ha scoperto la sua dote migliore, venendo ingaggiato dalla UFC, e intraprendendo una carriera nelle MMA che lo ha visto conquistare il titolo dei pesi massimi, difendendolo poi anche due volte.
In quel periodo Lesnar non ha solo dimostrato di essere un grande fighter, ma ha accresciuto la sua fama da distruttore, e quando è tornato a Raw nel 2012 per sfidare John Cena ha permesso alla WWE di utilizzare il suo status.
Ora, sappiamo bene che il wrestling non è un vero e proprio sport, e la storyline in cui il Next Big Thing è coinvolto sembra mostrarlo un gradino sopra tutti, una macchina da guerra, un distruttore senza pietà, e proprio per questo merita la cintura.
Certo, CM Punk era presente ogni settimana negli show televisivi, nei live event e nei PPV, oltre ad aver avuto uno stipendio minore rispetto a quello di Lesnar, il che denota un’etica lavorativa sicuramente migliore.
Tuttavia, proprio l’odio eccessivo del pubblico rafforza ulteriormente lo status della “Bestia”, di gran lunga l’heel meno tifato degli ultimi anni, e questo non è affatto un fattore negativo, se si considera la keyfabe in cui è coinvolto.
Prima o poi anche Lesnar perderà il titolo, magari contro Seth Rollins, che sta disputando match incredibili in questo 2018, ma sarà sicuramente un match sensazionale, tra un wrestler che ha costruito pian piano il suo status e un distruttore letale, che ora come ora è un campione che merita di essere lì, anche per la sua sola presenza: gran parte del business WWE è legato strettamente a Brock Lesnar.
FABRIZIO NO BROCK LESNAR NON DEVE ASSOLUTAMENTE SUPERARE IL RECORD DI CM PUNK
Alla luce di quanto visto e di quanto si sta vedendo, pensare anche solo ad un accostamento tra Brock Lesnar e CM Punk non solo appare un’impresa piuttosto complicata, ma da qualsiasi parte la si voglia vedere appare addirittura come una vera e propria forzatura. Si sa, agli amanti delle statistiche piacciono i numeri ed è ormai palese che Brock Lesnar si stia avviando a infrangere il record di longevità di Punk che si era fermato a 434 giorni. Se ci fermassimo alle mere statistiche, il discorso finirebbe qui, nel senso che numeri alla mano Brock Lesnar sarebbe indubbiamente meglio di Punk, ma fortunatamente siamo abituati ad andare oltre e, così facendo, è evidente che il Sindaco di Suplex City ne esca evidentemente con le ossa rotte.
Punk in 434 giorni di regno ha difeso il titolo centoquarantuno volte, centodieci delle quali in match andati regolarmente in onda, quattro volte in match non trasmessi e dodici volte in eventi a pagamento. Lesnar attualmente ha difeso il titolo dieci volte, quattro volte in match trasmessi e sei volte in eventi a pagamento. Vogliamo guardare gli avversari? Anche qui il parallelo lascia piuttosto interdetti: Punk ha affrontato tredici avversari, tra i quali John Cena, The Big Show, Kane e Chris Jericho. Brock Lesnar ha affrontato solo quattro avversari, Roman Reigns, Kane, Samoa Joe e Braun Strowman.
Forse qualcuno si aspetterà da me una disamina furiosa e a tratti crudele ai danni di Lesnar, ma la verità è che non occorre fare disamina alcuna: Lesnar è infatti il perfetto prodotto di un “Push” che dura dal primo momento in cui Vince McMahon, vedendolo, ha letteralmente perso la testa per lui. All’atto pratico è un “Performer che non performa”, perfetto per l’universo MMA, totalmente non classificabile per il palcoscenico dell’intrattenimento. Quando è davanti alle telecamere tutti si accorgono di lui, ma solo perchè è grande e grosso. Qualcuno di voi si ricorda un promo o un intermezzo memorabile di Brock Lesnar? Una delle indubbie capacità del “Bestia incarnata” è quella di far sembrare imbarazzante anche il suo agente, il caro vecchio Paul Heyman, pagato sempre troppo poco dal caro Vince per dare una parvenza di credibilità al suo performer preferito. Personalmente mi è capitato più di una volta di chiedermi se avessi per caso sbagliato canale e mi ritrovassi in realtà a guardare una televendita, con il Mastrota di turno a sgolarsi nella speranza di vendere il prodotto del momento a qualche telespettatore indeciso.
Quando si parla di wrestling bisogna sempre fare attenzione a considerare un performer, perchè pensare di valutarlo solo per la capacità “In ring” è un errore macroscopico: i grandi wrestler si ricordano per il carisma, per la capacità di interpretare una determinata gimmick, per gli eventuali turn heel, le catch phrase, tutti elementi che si faticano a ricondurre a Brock Lesnar. Al contrario, parlando di Cm Punk, la scena cambia radicalmente: è da sempre stato un personaggio amato o odiato, senza mezze misure. Possiamo dire quel che vogliamo, ma di certo Philip Jack Brooks non è mai stato indifferente a nessuno. C’è chi lo adora per ciò che ha fatto, c’è chi lo detesta per la separazione burrascosa dalla WWE e per la schermaglia a distanza con Vince McMahon, ma stiamo comunque parlando di un performer che non ha mai avuto bisogno di un manager che provasse a renderlo quanto meno passabile. Il lavoro fatto da Punk sul personaggio interpretato è stato a dir poco notevole: è uno dei pochissimi wrestler ad essere riuscito a rendere peculiare e credibile sia la gimmick da Babyface che quella da Heel. Alla totale padronanza dello stile “Straight Edge” del Babyface infatti, si contrapponeva un Heel totalmente
esaltato, tanto da rasentare la mitomania.
E’ per questi motivi che Brock Lesnar non sarà mai un wrestler migliore di Cm Punk. Potrà mantenere un regno per mille giorni, ma non arriverà mai al livello del “Best in the World”. Qualcuno ha dichiarato ed è convinto che Punk abbia sputato nel piatto dove ha mangiato, quando decise di andar via dalla WWE sbattendo letteralmente la porta. Personalmente non l’ho mai vista così e continuerò a non vederla in questo modo, anche e soprattutto alla luce di quanto stia accadendo all’interno dell’azienda: se per essere nelle grazie del CEO bisogna chinare la testa, accettando storyline senza capo nè coda, gimmick orribili, incontri che a tratti hanno tanto senso quanto la reunion dello Shield, meglio guardare altrove. Occorre coraggio? Assolutamente sì, i soldi rendono ciechi tanti uomini, siamo esseri umani e non dobbiamo permetterci di biasimare nessuno, ma certi paragoni lasciamoli stare. Lesnar? Un cartonato a forma di jobber di lusso. Stop.
Come abbiamo potuto leggere, Gianni e Fabrizio hanno spiegato per quale motivo Brock Lesnar deve o non deve battere il record di CM Punk. Ora però tocca a voi, fateci sapere da quale parte state, se dalla parte del “Brock Lesnar Guy” Gianni, oppure dalla parte di Fabrizio, che ancora prova tanto “amore” verso CM Punk. A me non mi resta altro che salutarvi e ringraziarvi per il vostro seguito, ciaooo.
Direttore Editoriale di Spazio Wrestling e Tuttowrestling. Da anni nel mondo del wrestling web, con diversi ruoli ricoperti. Nella vita di tutti i giorni, sono responsabile dell’ufficio stampa di OPN ITALIA LAVORO e praticante giornalista presso l’emittente televisiva TELEMIA.