Luglio 2019 é passato agli archivi in casa WWE e potremmo ricordarlo in futuro come il mese della rinascita della federazione dopo settimane e settimane di buio creativo.
Intendiamoci, non é stato un mese clamoroso, eppure abbiamo potuto assistere a un cambio di rotta nell’ambiente creativo del show, grazie soprattutto alla guida di Paul Heyman e Eric Bischoff. Le storyline iniziano a svilupparsi in maniera più logica e coerente e gli show sono diventati molto più godibili rispetto agli ultimi bassi standard.
In tutto ciò c’è da nominare il wrestler che si è distinto maggiormente nel mese, il nostro Protagonista: per questo numero sono stato molto indeciso, poichè molti sono stati i lottatori che hanno lavorato bene sul ring. Grandi promo sono stati tirati fuori dal cilindro da Dolph Ziggler, il tutto condito poi dall’attacco sferrato a Shawn Michaels, un momento davvero inatteso e scioccante. A proposito di shock, come possiamo ignorare la seconda venuta di Bray Wyatt con questo nuovo personaggio profondamente inquietante? I promo registrati avevano già riscosso un grandissimo successo presso il pubblico, ma le cose si sono fatte ancora più interessanti da quando il mostro celato dentro il nuovo Wyatt ha attaccato prima Fin Bàlor e poi anche Mick Foley nella puntata di Raw Reunion. Se la WWE gestisse bene questo talento potremmo trovarci di fronte a uno dei personaggi migliori degli ultimi anni, quindi teniamo le nostre dita incrociate.
Notevole anche il turn heel di Aj Styles, che si riappropria finalmente del suo passato e si riunisce ai compagni Gallows e Anderson sotto le nuove vestigia dell’OC.
Tuttavia sono due i lottatori che si sono contesi il titolo di protagonista, l’uno per i risultati, l’altro per il grande impatto.
Da un lato abbiamo Brock Lesnar: la bestia è tornata a regnare nella giungla della WWE, strappando il titolo dalle molli mani di Seth Rollins. L’incasso di Lesnar era qualcosa di sicuro al 100%, la federazione non avrebbe mai permesso al colosso di perdere la possibilità di riconquistare il titolo, non dopo avergli fatto vincere a sorpresa la valigetta. Così ritroviamo Brock ad affrontare ancora una volta il rivale Rollins, ormai tra i due c’è una lunghissima storia pregressa, partendo dalla Royal Rumble del 2015, passando per l’incasso della valigetta del Money in the Bank da parte di Rollins proprio ai danni di Brock a Wrestlemania 31 e giungendo infine alla chiusura del cerchio avvenuta ad Extreme Rules del mese scorso. Nonostante le forti radici su cui poggia, la rivalità tra i due non è quasi mai decollata, non è riuscita ad attirare l’attenzione del pubblico e sembra non riuscirci nemmeno in questo ultimo tentativo, complice anche un periodo nero per Rollins e l’evoluzione del suo personaggio.
Nonostante alcuni lati negativi, la presenza di Brock Lesnar nell’ultimo periodo si sta facendo sentire, sembra essere tornato la minaccia terribile di un tempo e non quel lottatore svogliato e cinico che ci era stato presentato nel periodo di Wrestlemania. L’ultimo attacco ai danni di Rollins sembra confermare questa mia sensazione.
Dall’altro lato ho considerato come papabile protagonista il buon Kevin Owens. Dal suo ritorno come heel non proprio ben riuscito, il talento canadese è riuscito a ribaltare completamente la sua situazione, avvantaggiandosi anche di un cambio di attitudine, passando tra le file dei face. Per favorire tale cambio c’era bisogno di un nemico per Owens, un heel credibile da contrapporgli per farlo andare over. E la scelta della WWE non poteva essere migliore: Shane McMahon è attualmente il miglior cattivo della federazione, seppur il suo personaggio ricalchi l’ormai trita e ritrita storia della figura autoritaria che sfrutta il suo potere per potersi affermare anche senza talento. I promo di Kevin hanno fatto brillare questa rivalità, spingendo alcuni a fare audaci paragoni con la Pipe Bomb famossissima di CM Punk (non me ne vogliano i fan di Owens, ma quel promo resta di almeno due spanne superiore agli ultimi del vostro beniamino). Otre il lavoro al microfono, Owens si è dimostrato credibile anche sul ring, comunicando tra l’altro con le sue azioni una grandissima voglia di fare, una carica di energia pazzesca.
Nonostante i grandi successi di Brock Lesnar, alla luce di quanto abbiamo analizzato mi sento abbastanza sicuro nell’assegnare il titolo di migliore del mese di luglio a Kevin Owens, con la speranza che questo 2019 lo porti finalmente ad affermarsi come una delle top star della federazione, perchè lo merita e perchè ha un talento incredibile.
Chiudo l’articolo affidandovi il mio personalissimo Power Ranking del mese di luglio, sperando di leggere il vostro nei commenti.
1-Kevin Owens
2-Brock Lesnar
3-Bray Wyatt
4-Aj Styles
5-Dolph Ziggler
Sono Angelo Sorbello, vivo a Genova, sono laureato, ho lavorato per diverse testate giornalistiche, tra cui Il Giornale e il Secolo XIX. Ho diverse passioni, tra cui il wrestling in particolare la WWE.