martedì, Aprile 16, 2024
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L’Intervista: Parla Giacomo Ciccio Valenti

 

Primo numero della rubrica L’Intervista, in cui daremo parola ad un ospite d’eccezione. Infatti oggi, un illustre personaggio della televisione Italiana, parlerà del mondo del wrestling e del suo rapporto con la disciplina. Stiamo parlando dell’ex commentatore del wrestling WWE di Italia1 Giacomo Ciccio Valenti, che si è offerto per rispondere alle nostre domande:

1) Com’è nata la sua passione per il wrestling?

“Sin da bambino mi divertivo a guardare il wrestling, ma non era la mia professione. Infatti mi occupavo di Candid Camera. Tuttavia un giorno, il vicedirettore di Italia1 mi disse che dovevo fare il wrestling, ed io gli diedi immediatamente la mia disponibilità, perché capii che tutti gli intrecci della WWE potevano avere terreno fertile in Italia. Uno di questi intrecci, era quello di Eddie “La Raza” Guerrero con “l’inutile” cugino Chavo. Ecco, questo genere di intrecci, o meglio storyline, sono tutto ciò che più mi piace del wrestling, e trovo che sia il lato più interessante”.




2) Ai tempi della messa in onda su Italia1, chi erano i suoi atleti preferiti?

“Qui non si parla di atleta preferito, si parla di vero e proprio amore. Eddie “La Raza” Guerrero era tutto ciò che amavo e cercavo, per ironia, per coraggio, per spirito Latino e per capacità. Ammetto che dopo la sua morte, non c’è stato nessuno in grado di colpirmi come lui, né Batista, né Rey Misterio, né John Cena. Eddie è stato e sarà sempre il numero uno; magari ci sarà chi ha vinto di più, ma la sua forza, ed il suo saperti coinvolgere, facevano di lui il migliore. Era unico”.

3) Segue ancora il wrestling? Quali sono i suoi atleti preferiti?

“Si lo seguo ancora, ma in maniera differente. Dopo la morte di Eddie un po’ mi sono distaccato. Tuttavia il wrestling WWE, rimane uno spettacolo affascinante, unico nel suo genere, da guardare con la giusta ironia. Poiché rappresenta il giusto mix tra sport e spettacolo, a differenza di altri sport, magari troppo violenti”.

4) Quando era commentatore, conosceva tutti i meccanismi del wrestling?

“Si certo, sapevo un po’ tutto, sia dei turn-heel, sia i turn-face, sia perché dei nemici diventavano amici e viceversa. Conoscevo questi meccanismi poiché sono la base portante del wrestling, ed anche la parte più bella ed interessante. Infatti nelle mie telecronache analizzavo questo aspetto anche con la mia ironia, perché il wrestling ha bisogno anche del lato fumettoso. Difatti questo mi fu riconosciuto dai vertici WWE quando vennero a Milano, in cui mi fecero i complimenti per la mia ironia in telecronaca”.

5) Tornerebbe oggi a commentare il Wrestling?

“Assolutamente si, poiché ai tempi, su Italia1, il wrestling ebbe una chiusura lampo, per via del “caso Benoit”, direi anche giustamente. Però io ed il mio collega Christian Recalcati rimanemmo colpiti da questo stop inaspettato. Quindi tornerei oggi con la mia telecronaca, e ne approfitto per salutare i commentatori attuali, che è vero che hanno una telecronaca diversa dalla mia, ma condividiamo entrambi la passione per la WWE. Anche perché sento di aver contribuito al fenomeno dell’espansione del wrestling in Italia, poiché, quando commentavo, dieci anni fa, ricordo che per strada vedevo i bambini descrivere la forza di John Cena, la potenza di Big Show e tutto questo mi rende felice, perché è un bel ricordo della mia vita”

 




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