Per chi non lo conoscesse, Karim Brigante è uno dei pochi lottatori professionisti italiani. Lui vive di wrestling, nel senso che, con i soldi che ci ricava, paga le bollette e sostiene il suo essere wrestler, la sua professione.
Non ha altri lavori su cui poter contare, quindi in questo periodo di fermo del nostro sport spettacolo preferito, le sue giornate sembrano essere diventate difficili e lunghissime. La pandemia, il lockdown, possono avere effetti devastanti sulla mente di un professional wrestler.
Non è un pianto, una lamentela, questo preambolo, ma piuttosto un farvi rendere conto che il wrestling al di fuori della WWE è totalmente diverso. Non si guadagnano grosse cifre e gli imprevisti sono all’ordine del giorno.
Introducendo la carriera di Karim, lascio che il suo palmares parli per lui:
Lo abbiamo imparato a conoscere in tv con EPW Overload. Apparizioni in Nu Wrestling Evolution, grande indy europea del passato.
Campione di coppia in Tennesse UCW (con Chris Fn Steel altro storico rappresentante della Italian Wrestling Association, primi italiani a vincere un titolo tag team in America)
WLW Heavyweight Champion (indy che opera in USA dal 1999)
NWA Missouri Heavyweight Champion (primo italiano a detenere un titolo NWA dai tempi di Bruno Sammartino, cintura detenuta in passato da leggende del calibro di Ric Flair e Harley Race)
2 X MWR Missouri Heavyweight Champion
Chicago Wrestle League Heavyweight Champion
2 x Wrestleforce UK Champion (indy britannica)
ZMAK Greek Heavyweight Champion
3 x Campione italiano dei pesi massimi IWA
Si è esibito ad NWA 70, show per lo storico settantesimo anniversario della National Wrestling Alliance.
Inoltre è uno dei pochi italiani ad aver sostenuto un tryout con la WWE di ben 3 giorni, sotto gli occhi di William Regal, Norman Smiley e Adam Pearce, condividendo l’esperienza con la stragrande maggioranza del roster attuale di NXT UK. Ha lottato in: USA, Inghilterra, Galles, Scozia, Germania, Danimarca, Grecia, Italia, Malta.
Ora però passiamo alla vera intervista!
Diego: Ciao Karim, bentornato sulle pagine di Spaziowrestling.it. Partiamo da un qualcosa che accomuna tutto il mondo oggi, la pandemia covid 19. Puoi raccontarci dove ti trovavi quando è scoppiata in Italia e soprattutto cosa stavi facendo?
Karim: Ciao a tutti a ragazzi! È un piacere essere tornato su Spaziowrestling!
Mi trovavo negli Stati Uniti a St. Louis nel bel mezzo di un tour nelle indipendenti in USA. Stavo facendo la vita del pro wrestler, la stessa che ho fatto negli ultimi anni, quando sono cominciate ad uscire le prime notizie riguardanti l’italia.
Io in Italia non lascio molti affetti a livello familiare ma vedere la mia patria, i miei connazionali, i miei amici, il posto dove sono nato e cresciuto in quella situazione è stato veramente doloroso. Mi sono sentito molto fiero di essere italiano e nel mio piccolo di rappresentarla in America finché ho potuto.
Diego: Nelle promotion indipendenti che giravi o hai potuto girare, che atmosfera si respirava? Cioè, gli americani intravedevano la possibilità di ritrovarsi a combattere una nuova guerra diversa da tutte le altre?
Karim: Non credo si aspettavano un qualcosa di queste proporzioni e impatto sociale. A fine Febbraio sono stato nel backstage Ring of Honor a St. Louis e nemmeno si parlava di Corona Virus più di tanto. Era piu “quella cosa che sta succedendo in Cina e nelle altre nazioni”.
L’ultimo show a cui presi parte in Illinois invece il promoter ci disse di non dare la mano ai fans ma di dare il pugno al massimo.
L’aria era un po più pesante e preoccupata rispetto a prima ma non drammatica, Rhyno era in card ed ho avuto modo di scambiare due parole con lui, era molto dispiaciuto per l’Italia. Ha origini venete e parlandoci mi ha anche detto che ha sempre saputo che in italia era accostato a Gattuso facendomi fare una risata.
Diego: Sappiamo che poi sei tornato in Italia, non tra poche difficoltà. Ci racconti il viaggio di ritorno verso Roma?
Karim: È stata una sorta di Odissea. Hanno cominciato a cancellare giustamente tutti gli show a cui dovevo prendere parte, tra cui alcuni molto importanti per la mia carriera. Avevo perso tutte le mie opportunità ed avendo un affitto e delle bollette da pagare, senza alcuna entrata dal wrestling, unito alla controversia della sanità privata americana, decisi di tornare.
Era ed è tutt’ora una situazione “first time in history” con questo virus, quindi nessuno sapeva dirmi come mi sarei dovuto muovere, comportare, se mi avrebbero prolungato il visto, se avevo dei diritti particolari ecc.
Tutto questo in inglese, lingua che fortunatamente ormai parlo bene. Io comunque sapevo che gli USA erano circa una settimana indietro all’Italia, dovevo andarmene e l’aeroporto era a 25 ore di macchina da St.Louis, con la maggior parte dei voli cancellata per l’emergenza.
Ero molto in contatto con il mio amico e arbitro Filippo Malvezzi durante quei giorni, amicizia consolidata al Try Out con la WWE nel 2016 a Glasgow.
Lui era in Messico sempre per il Wrestling in una situazione molto più complessa della mia e riuscì a lasciare il paese inventandosi veramente di tutto. Usando la sua storia come ispirazione mi sono messo on the road ed attraversando da solo mezza America sotto pandemia ho raggiunto prima New York e poi l’Italia!
Diego: Che situazione hai trovato in Italia al tuo arrivo e wrestling parlando, visto che vivi di questo, cosa hai pensato riguardo alla tua carriera, dato che il bienno 2018/2019 era andato a gonfie vele per te?
Karim: Vedere Roma come una città fantasma è stato veramente scioccante. In quei due anni ho avuto l’opportunità di lottare in USA, UK, Germania, Grecia, Danimarca, Malta e ovviamente Italia ,di vedermi per la prima volta in TV in WWE, di esibirmi ad NWA 70 e di avere un film dedicato a me e Monica che spero tutti possiate vedere presto. Sono molto grato per tutto ciò ed è quello a cui sto cercando di focalizzarmi ora. Essere grato per le cose belle che mi sono capitate e cercare di guardare con ottimismo al futuro.
Purtroppo la mia carriera per la prima volta dopo anni è in stand by forzato anche se impiego molto tempo a studiare tapes e ad allenarmi a casa. Si spera in tempi migliori, purtroppo ora dipende da tantissimi altri fattori.
Il wrestling indipendente full time include viaggiare, toccare il tuo avversario e avere un pubblico intorno. Vedremo cosa succederà. Tom Prichard una volta mi consigliò: se vuoi fare questo full time ricordati di avere sempre dei soldi da parte e mai consiglio fù più giusto.
Diego: Ci hai parlato di Missouri, St Louis, io dico Harley Race, cosa è stato per te e nel tuo futuro c’è ancora l’america?
Karim: Nel mio futuro finché possibile ci sarà sempre il wrestling, l’America o comunque l’estero. Ora purtroppo c’è da aspettare. Per me Harley Race è stato una parte della mia vita, è stato il mio mentore, il mio allenatore, sicuramente la persona più significativa da cui ho imparato ed una sorta di nonno.
Conservo con affetto ed orgoglio ogni secondo passato con lui dentro e fuori dal ring.
Diego: Il tuo oggi è però l’italia, come vedi il wrestling italiano? In cosa deve migliorare?
Karim: Ci sono dei wrestler italiani e delle promotion che stavano facendo bene prima di questo caos. Sicuramente c’è ancora tanto da migliorare in generale soprattutto a confronto con paesi in cui il wrestling è più radicato culturalmente. Comunque ci sono sempre più ragazzi italiani che girano, che fanno belle cose all’estero, che si vanno ad allenare fuori.
Facendo cosi’ quando tornano in Italia porti esperienza, informazioni, qualità e contatti al movimento italiano che in questo modo può solo che crescere se tutti sono abbastanza umili da ascoltare. Ci sono promoter seri, gentili e professionali che con non troppi soldi, pochi aiuti e mille difficoltà cercano di fare il meglio ed alcuni ricevono bei consensi anche dall’estero.
Spero sempre in futuro che qualche investitore possa riunire i migliori talenti italiani sotto lo stesso tetto e mandarli in TV, lasciando il booking e il writing a qualcuno competente.
Diego: Ultimamente sei stato protagonista in IWA, MWF e Miti Del Wrestling. Ci offri una tua panoramica delle 3 promotion? In cosa si somigliano ed in cosa differiscono?
Karim: Tutte e 3 le promotion mi hanno sempre trattato molto bene. In IWA ho lottato molte volte, ho vinto 3 volte il titolo italiano, ho avuto grandi match con Jody Fleisch, Rene Dupree, Ophidian, Darrell Allen, BT Gunn, Chris Steel, Flavio Augusto e altri. Abbiamo portato il titolo italiano in World League Wrestling in USA e in Inghilterra.
Dal mio punto di vista è un ambiente molto professionale in cui lavorare e che sa offrire anche wrestling di qualità. Stessa cosa per la Milan Wrestling Federation, sono rimasto molto colpito del rispetto che i ragazzi avevano verso il tutto e di come lo show fosse organizzato e coreografato così bene esteticamente per una promotion così giovane.
Sono davvero un bel gruppo, mi hanno accolto alla grande e spero di tornarci appena possibile. Anche i fans mi accolsero bene, il pubblico di Milano è veramente un gran pubblico. Conservo un bel ricordo della MWF.
I Miti Del Wrestling nel 2019 hanno organizzato uno dei migliori show in Italia a Napoli a livello di contorno dai tempi della NWE. Bel Palazzetto, bell’impianto, belle luci, pyros, macchina del fumo, tutte queste cose aiutano la percezione della cosa soprattutto con i fans occasionali. Il pubblico di Napoli è spettacolare, spero di tornare a lottare anche li visto che ho del business da finire. Non so dirti cosa le accomuna o cosa le differenzia di preciso ma mi sono trovato bene in tutte e 3 da professionista.
(Karim con il titolo IWA- Foto di Giuseppe Cuozzo)
Diego: Oggi, a casa, come passi il tempo, con il lockdown previsto nel nostro paese?
Karim: Molto tempo lo dedico ad allenarmi cerco di fare 250 flessioni 250 squat 250 addominali e 250 jumpin jacks quasi tutti i giorni diviso in serie da 25 senza pause, per dirtene uno. Passo molto tempo a guardare e studiare wrestling ovviamente, ascolto musica e podcast, cerco di imparare di più sulla storia del wrestling, le origini, il perché e il per come delle cose.
C’è tanto da imparare anche studiando a casa. Provo a tenere la mia mente occupata il più possibile e vivere il wrestling in un altro modo, mi manca molto lottare.
Diego: Non appena si tornerà alla normalità, quali saranno i tuoi progetti?
Sicuramente il Wrestling. Come sempre nella mia vita. Il mio vero e unico grande amore. Con un occhio agli sviluppi di Wrestlove il film diretto da Cristiano Di Felice di cui parlavamo prima.
Diego: Karim è arrivato il tempo di salutarci!
Karim: Grazie per l’intervista , il tempo è letteralmente volato! Un caro saluto ai lettori di Spaziowrestling.
Per chi volesse farsi un’idea del Karim Brigante in azione sul ring, vi lasciamo 3 link ai suoi match più significativi:
Da parte di Diego ma anche da tutto lo staff di Spazio Wrestling un grazie a Karim per la sua disponibilità. A me non mi resta che salutarvi alla prossima, ciaooo.
FONTE: SPAZIOWRESTLING.IT
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