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Con l’avvento del nuovo millennio, la WWE si apprestava ad assorbire gran parte dei talenti emergenti della WCW e della ECW. In particolare, il 31 Gennaio del 2000, faceva il suo debutto nella federazione di Stamford, un wrestler che avrebbe cambiato la storia della WWE: Eddie Guerrero. Tra alti e bassi (dovuti spesso ad eccessi nella vita privata), Eddie si ritagliò subito un ruolo di rilievo nella federazione ma soprattutto, entrò di prepotenza nel cuore dei fans di tutto il mondo.
Famosi i suoi sketch con Chyna dove da buon “Latino Heat”, Eddie, corteggiava l’allora top diva della federazione. Fu’ artefice di grandi match nel corso degli anni, tra cui uno splendido contro RVD in quel di Raw. Raggiunse il suo apice in federazione nel 15 Febbraio 2004 quando riuscì a sconfiggere Brock Lesnar e a diventare per la prima e unica volta Campione WWE. Purtroppo l’anno successivo, proprio il 13 Novembre, Eddie venne ritrovato privo di vita nella sua stanza d’albergo a causa di un arresto cardiaco.
Descrivere a parole il dolore che tutto il mondo del wrestling, compresi noi fans, provammo quel giorno, risulterebbe impossibile. Perciò noi di Spaziowrestling.it abbiamo deciso di rendergli omaggio a 15 anni dalla sua scomparsa, ognuno con un suo ricordo personale che faccia sentire Eddie ancora vivo.
Ayrton Molinaro
Come fan di wrestling, la mia più grande fortuna è stata quella di vivere la carriera di Eddie Guerrero. Quando avevo appena 11 anni, ricordo che riuscii ad acquistare il dvd documentario “Cheating Death, Stealing Life”. Lo riguardavo fino alla nausea perché a quel tempo, il sabato sera si guardava Smackdown su Italia 1 per vedere cosa avrebbe combinato Eddie al povero JBL. Un episodio in particolare mi rimase impresso nella mente, quando, durante la faida con JBL, Eddie gli fregò le ruote della sua Limousine, presentandosi sul ring con una ruota. Quel momento, non ho mai capito perché, mi rimase scritto nella mente. Eddie era un grande. Lie, cheat, steal… sempre.
Leonardo Aquila
La forza di Eddie sta non solo nella bravura in ring o nell’intrattenimento, ma nella dedizione e nella passione che si notava in ogni momento della sua carriera. Questa passione era viva ogni momento e ha dato la possibilità a molte persone di poter lottare contro i propri demoni grazie alla propria passione, che in quanto tale non dà soltanto piacere nello svolgimento, ma permette un vero e proprio allontanamento dalle cose negative in cui si può incappare ogni giorno. Ed Eddie in questo è il miglior mentore.
Andrea Vito Cautela
Ho avuto la fortuna di vedere Eddie Guerrero quando ero ancora un bambino. Dico fortuna, perché quando si guarda la WWE da piccoli, non si tiene conto della tecnica, delle parole sbagliate nei promo, dei botch, si guarda e si ammira il tutto. Nonostante Eddie eccellesse come performer, atleta, intrattenitore, la prima cosa che mi viene in mente quando penso a lui è il suo sorriso. Il suo carisma ti colpiva anche se avevi solo 5 anni e non importava se fosse tra i buoni o tra i cattivi, non potevi restargli indifferente. Lui era il main event anche quando non era nel main event, creava empatia con il pubblico anche solo con uno sguardo. È ancora vivo il ricordo della sua vittoria del titolo mondiale a No Way Out contro Brock Lesnar, Davide contro Golia, come spesso accade in WWE, soltanto che stavolta il pubblico era schierato all’unanimità: tutti volevamo vedere Eddie col titolo. Quanta felicità nei suoi occhi, quanta anche nei nostri. Voglio ricordarlo con quel luccichio negli occhi, quella luce che emanava sempre quando era sul ring, quella luce che un po’ illumina ancora oggi tutti noi appassionati di questo meraviglioso sport-intrattenimento.
Angelo Sorbello
Eddie Guerrero… è impossibile riassumere in poche parole quello che ha rappresentato per il mondo del wrestling. Era un personaggio mitico e grandioso. Come si fa a dimenticare le sue entrate nelle arene a bordo di quelle bizzarre automobili le LowRider che molleggiavano, con la sua entry music Viva la Raza? Un personaggio unico e che suscitava delle emozioni straordinarie, il pubblico lo adorava. Quando agitava le spalle o quando ingannava gli avversari e gli arbitri fingendo di essere stato colpito, quanto ci faceva divertire. Sono tanti i momenti del Latino Heat che ricordo con affetto e piacere, come quando a No Way Out, il 14 febbraio 2004, vinse il titolo mondiale WWE sconfiggendo Brock Lesnar. Ma come dimenticare i suoi match con Big Show, Kurt Angle, JBL o Rey Mysterio. Infine, ricorderò sempre quando nel 2006 è stato inserito nella Hall of Fame. Eddie Guerrero è una leggenda e lo rimarrà per sempre.
Bjork Rajta
Eddie Guerrero vive ancora oggi. È vivo attraverso gli aneddoti, attraverso le buone parole, attraverso le imprese storiche e attraverso la sua unicità. Uno dei primi a farsi amare anche da cattivo. Uno che di gavetta ne ha fatta davvero tanta. Partendo dal 1986, combattendo in WWA, dove divenne campione nel 1992. Eddie poi si mise la maschera in AAA, viaggiò in Giappone nella NJPW e nel 95′ rispose alla chiamata di Paul Heyman in ECW. Si spostò subito in WCW e ci rimase fino all’inizio del XXI secolo. E poi 5 anni di scalata nell’amatissima WWE, fino alla sera di No Way Out dove divenne campione del mondo. Questo è Eddie. Un umile lavoratore, capace di reinventarsi in tutte le salse, paziente e, soprattutto, leggendario.
Giorgia Ghezzi
Eddie Guerrero è.
La kayfabe che diventava realtà. La sospensione dell’incredulità fatta persona. Il furbo. L’uomo medio. La persona normale, spesso l’underdog, per cui non potevi non tifare, nonostante le sue azioni o il suo schieramento. Eddie è lo zio, con l’indole ribelle per cui avevamo un debole; lo zio preferito. L’emblema dell’epoca d’oro del wrestling in Italia.
Eddie Guerrero è il sabato sera a casa davanti ad un hamburger con i tuoi fratelli e cugini. La prima scelta di un match casuale sulla PlayStation 2, su SmackDown vs Raw. È la rappresentazione di chi ce la fa nonostante gli ostacoli. È il sorriso furbo di chi sa che ti ha fregato, è lo sguardo affranto di chi non ce l’ha fatta ma ci ha messo tutto se stesso. Eddie Guerrero mi ha insegnato ad amare il wrestling, non solo il mero lottato, ma l’interpretazione, la passione, tutto il percorso che porta un wrestler a diventare ciò che è di fronte alle telecamere.
Atletismo.
Tenacia.
Adrenalina.
Inganni.
Malefatte.
Passione.
Famiglia.
Eddie Guerrero non era, Eddie Guerrero È.
E sempre sarà.
Marco Macrì
I ragazzi dello staff mi hanno chiesto di ricordare brevemente Eddie Guerrero. Ovviamente la mia prima risposta è stata: è quasi impossibile ricordare in breve la leggenda Eddie Guerrero, perché ha rappresentato veramente moltissimo per tutti noi.
Il suo successo è avvenuto negli anni d’oro della WWE in Italia, e lui era la Superstar più amata dei fan italiani, soprattutto di chi seguiva il wrestling solo su Italia Uno.
Avrei tanti ricordi da raccontarvi, ma ovviamente il più nitido è quello della sua vittoria del titolo WWE a No Way Out: avevo iniziato da poco a seguire il wrestling e ricordo che tifavo per Brock Lesnar, e quella notte Eddie mi fece incazzare come pochi altri wrestler nella mia vita.
Col tempo però capii l’importanza di quella vittoria che, oltre ad essere meritata per tutto quello che aveva fatto nella sua carriera, si rivelò anche storica e tangibile nella mente di tutti.
Concludo ricordando anche il giorno della sua scomparsa, uno dei più tristi che io ricordi: era sera e ricordo benissimo il momento esatto in cui venni a conoscenza della sua morte, ero in camera con mio fratello (anche lui incredulo) e iniziai subito a cercare delle notizie che confermavamo quanto avevo appena appreso.
Dire che insieme a Eddie Guerrero andò via anche un pezzo di wrestling in Italia è riduttivo, ma lo dico in piena onesta, sono felice che ogni anno, anche se in modo triste, tutti noi fan di questa bellissima disciplina ricordiamo questo giorno, e proprio per questo e non solo che Eddie è con noi, è vivo nei nostri cuori. Ciao Eddie.
Andrea Martinelli
Era il 2005, tour WWE in Italia. Non ricordo esattamente in che città e in che occasione dopo tutti questi anni. L’unica cosa che ricordo è la simpatia di Eddie, incontrato in Hotel assieme a gran parte del roster di Smackdown. Certo, di wrestler “stronzi”, nel vero senso della parola, ce ne sono molti.. mi vengono in mente JBL e Sergeant Slaughter, tanto per citarne un paio che ho visto personalmente comportarsi malissimo con i loro fan. Ma tra quelli veri, sinceri, genuini e disponibili, in quell’occasione Eddie fu quello che non si negò a nessuno dei ragazzi presenti. Lui con pazienza firmò ogni singolo autografo e posò per ogni singola foto, sorridendo e scambiando qualche battuta con chi riusciva a spiaccicare qualche parola di inglese. Di quella giornata mi è rimasta una foto, che custodisco con nostalgia. Eddie era davvero un grande personaggio, dentro e fuori dal ring, uno di quelli che il wrestling non lo aveva scelto solo per portare a casa assegni milionari o per avere una vetrina che lo proiettasse verso una una carriera cinematografica. Eddie era il wrestling, quello puro, quello fatto di grandi personaggi, e il suo carisma è rimasto per forza di cose nel cuore di tutti.
Pep Currado
Eddie Guerrero, all’anagrafe Eduardo Gory Guerrero, è il primo atleta che ricordo, voi mi chiederete, perché? Era il 13 novembre 2005, una domenica qualunque ma che ricordo bene (maledetta!). Rientrato poco prima da un tour italiano e, pochi giorni dopo a No Mercy 2005, il nostro eroe, da buon heel, avrebbe combattuto per la cintura contro un super promettente Batista. Erano tempi diversi, vedere live la WWE non era facile come oggi, da super fan stavo ore ad aggiornare la pagine wwe.com, era diventata addirittura il mio sfondo sul pc. Accendo il computer, come ad ogni rientro a casa e leggo “EDDIE GUERRERO PASSES AWAY “. Non sapendo bene l’inglese, sul momento non faccio caso alla traduzione, ma continuò le mie ricerche sul mio atleta preferito per capirne di più, così in maniera semplice e lineare apro un sito dove con la foto del volto felice di Eddie leggo che è morto. I forum che seguivo all’epoca erano impazziti, la gente non credeva alla notizia, addirittura si credeva fosse una fake news. Tutto questo non poteva essere reale! Una parte della gioventù era svanita con lui. Il giorno dopo tutti ne parlarono in tv, ricordandolo come il wrestler che regalava emozioni il sabato sera su Italia 1. Non dimenticherò mai un’edizione del TG5 che esordì dicendo “Eduardo Gory Guerrero meglio conosciuto come Eddie Guerrero è morto in un Hotel di Minneapolis”. In poche righe, ho voluto espirerete raccontare il mio ricordo di Eddie Guerrero che per me resterà sempre un compagno che mi è stato accanto nella mia adolescenza.
Lorenzo Porcini
Purtroppo Eddie Guerrero ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore di tutti i fan, perchè era unico nel suo genere.
Io seguendo tanto la vecchia WCW ero abituato a vedere i campioni della federazione come grandi e grossi lottatori, vedi Sting, Goldberg, Hulk Hogan ecc.
Quando nei primi anni del 2000 vidi Guerrero iniziare a vincere in WWE, all’inizio coi titoli di coppia, il titolo degli Stati Uniti, ho capito che c’era qualcosa di speciale in lui, un piccolo lottatore che fronteggiava Batista, JBL, John Cena, Brock Lesnar senza far notare la differenza di stazza.
Eddie si è fatto amare grazie al suo calore Latino, al suo modo di “rubare” i match, alle sue auto e le grandi amicizie con Rey Mysterio e Chris Benoit, amici e nemici sul ring.
L’appuntamento era fisso per vedere SmackDown su Italia 1, per apprezzare lo show in generale, ma la stella vera e propria, specialmente in Italia era Eddie Guerrero, uno che ha dato tutto per il wrestling, purtroppo anche la sua vita.
Nicola Morisco
Purtroppo non ho vissuto il periodo in cui Eddie Guerrero splendeva in WWE. Con il passare degli anni, però, ho recuperato tutte le pagine di storia che ha scritto non solo della WWE, ma del wrestling in generale. Eddie era, è e sarà per sempre una leggenda. D’altronde leggende si nasce. E lui è morto da leggenda. Viva la raza!
Andrea D’Orazi
Eddie Guerrero è il Wrestler.
Oggi parliamo di quanto spettacolo ci sia nel wrestling moderno, come giusto che sia essendo uno sport di intrattenimento, dalle storyline a match sul ring. Penso che, però, tutto questo concetto sia nato grazie e con Eddie Guerrero. Un personaggio che non si poteva non amare, anche quando rappresentava il cattivo della situazione. Sapeva unire grandi prestazioni sul ring con dei segmenti che a volte ci facevano ridere e a volte erano molto duri. Insomma un pacchetto completo che nel wrestling moderno sarebbe l’assoluta top star. Eddie sapeva rappresentare i personaggi della nostra vita reale: era colui che magari con una scorrettezza di passa d’avanti e poi era quello che, come te, magari doveva affrontare una sfida più grande di lui. Non posso scordare quindi le sue “marachelle” nel ring che mi facevano ridere, ma neanche il momento in cui mi sentivo al suo fianco nella sfida contro il gigante Brock Lesnar perché lui meritava quel titolo. Insomma, il wrestling è spettacolo sia fuori sia dentro il ring ed Eddie era e sarebbe stato la star assoluta di questo sport.
Andrea Malva
In memoria di Eddie Guerrero… Beh, se io amo questa fantastica disciplina lo devo solamente a te, alle tue imprese, alle tue furbate… la tua vittoria contro Brock Lesnar, emozioni che rimarranno nel mio cuore per sempre. Il giorno della tua morte piansi.. Eri il mio idolo e lo resterai per sempre, caro Eddie, non ti dimenticheremo mai!
Patrick Donchi
Ancora oggi quando ripenso ad Eddie mi tornano subito alla mente le sue entrate in macchina, con le sospensioni che la facevano saltellare. Ricordo anche il suo sorriso sornione ogni era pronto a farne una delle sue agli avversari, invece una delle sue l’ha fatta a noi, lasciandoci in quel modo 15 anni fa. Sono sicuro, però, che non sarà mai dimenticato!
Francesco D’Agostino
“I’m your Papi!”
Questa era la pretesa che Eddie vantava sul figlio di Rey Mysterio, suo storico amico, in quelle puntate che tanto hanno mantenuto col fiato sospeso tutto il pubblico appassionato di wrestling.
Dopo anni dalla sua scomparsa, quella frase racconta ancora oggi ciò che per molti, me compreso, Eddie è stato: un vero e proprio padre spirituale, che prendendoci la mano ci ha condotto alla scoperta di questa meravigliosa disciplina.
Quando mi sedevo sul divano accanto a mio padre, quello vero, accendevamo la TV e insieme gustavamo lo spettacolo di Eddie sul ring e le emozioni che sapeva trasmettere.
In quei momenti eravamo ancora più uniti, noi come tutti gli altri spettatori, grazie a un uomo che non conoscevamo nella vita reale e che pure sembrava essere l’amico un po’ matto della porta accanto.
Questo era Eddie e questo è il ricordo prezioso che conserviamo sempre di lui.
Siamo sicuri che la maggior parte di voi si rispecchierà in molte delle nostre parole: se non si fosse capito, Eddie era uno che sapeva solo unire, anche 15 anni dopo la sua morte. I fan lo ricorderanno per sempre e noi, oggi, abbiamo voluto farlo a modo nostro. Ciao Eddie!
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Sono un super appassionato di wrestling e videogiochi. Mi sono avvicinato al wrestling nel 2014 quando, a 12 anni, mi innamorai della lotta di John Cena contro l’Authority. Scrivo per il sito Spaziowrestling.it e mi occupo della sezione news.