In un’intervista ad ESPN, Triple H ha parlato del successo del Mae Young Classic 2018 e della profondità del roster femminile nella WWE. Qui di seguito i punti salienti:
A proposito dei diversi stili di storytelling trasposti sul ring: “Penso che devi adattarti a ciò che è rilevante oggi. Tutto si trasforma nel tempo e cambia, e penso in particolare a quello che si può vedere da qui, molto simile ad NXT e ai diversi stili che si sono unificati a partire dal Regno Unito, alcuni dei quali molto “old school”. Personalmente visiono ragazzi che fanno proiezioni comuni nel Regno Unito e altri ragazzi che mi fanno pensare, ‘Oh mio Dio, questa è la cosa più pazza che abbia mai visto.’ Quando questa roba veniva proposta continuamente [allora] diventava ridondante, così tutti hanno smesso di farlo, e ciò che prima veniva considerato è vecchio è tornato nuovamente di moda ed è fantastico. Amo queste continue contaminazioni che stiamo sperimentando. Credo di essere diventato il più grande fan di tutto il mondo.”
Sull’infortunio di Tegan Nox: “L’anno scorso ha subito un infortunio ACL (infortunio al legamento crociato anteriore) che le ha impedito di essere la prima vincitrice nella storia del Mae Young Classic. Ci è voluto tutto l’anno perchè si riprendesse e ora lei si è appena ristabilita e si sente davvero bene, e per “bene” intendo dire al 100 percento, è pronta per tornare a rendersi competitiva ed è sorprendente il modo in cui si è ripresa, considerando che veniva da una condizione, lasciatemelo dire, assolutamente straziante per lei, capisci? Emotivamente, affrontare una simile situazione non avrebbe potuto essere più straziante. Non so a questo punto cosa le sia successo. È atterrata in modo poco ortodosso e si è fatta male.”
Sulla profondità del roster femminile: “Quando siamo andati a fare il primo Mae Young Classic un anno fa, ero stato costretto ad attendere per un po’, quando poi abbiamo avuto il via libera per farlo, ricordo di avere avuto una conversazione con Vince McMahon che mi disse, ‘Cosa pensi di fare per il torneo, inserire 16 partecipanti?’ C’è stato in realtà un periodo in cui pensavo di organizzarlo per un numero di lottatrici pari a 16, ma poi volli osare e lo estesi a, tipo, 32. E anche con 32 lottatrici, c’erano ancora altri talenti che volevano partecipare e a cui dovevo dire ‘mi dispiace, non sei nel torneo’. Ho svolto tutto ciò cercando di bilanciare le partecipanti stilisticamente e per tutto il resto, perché sono gli stili e il modo in cui le atlete li combinano per combattere che rende queste cose uniche. Era profondo allora, ma lungo la strada per trovare le 32 wrestler e le altre lottatrici pronte a subentrare, mi trovavo nella condizione di chi scava alla ricerca di diamanti e ha avuto la fortuna di poter concludere dicendo ‘Oh, sì, per oggi siamo già pieni, sarà per l’anno prossimo’.”
Fonte: 411MANIA