Eccoci ritrovati amici e amiche di Spazio Wrestling, per il nuovo numero di WE THE PEOPLE. Questa volta andremo a capire o almeno cercheremo di farlo se Roman Reigns, personaggio che da sempre divide il WWE Universe merita o meno di essere il nuovo campione Intercontinentale. In suo favore lo staff di Spazio Wrestling schiera in “campo” Roberto Li Greci, mentre a contrastarlo ci sarà Giorgia Ghezzi che ha promesso di essere più agguerrita che mai. Ma basta con le chiacchiere, andiamo a scoprire le ragioni dei nostri due amici:
Roberto PRO Roman Reigns
Nel corso dell’ultima settimana, una volta di più, abbiamo assistito all’entrata di Roman Reigns nella Storia della WWE. Infatti, a seguito della vittoria del titolo Intercontinentale contro The Miz, il Big Dog si è laureato “Grand Slam Champion”, un grande traguardo, permesso a pochi eletti, ma che realmente Stamford non esalta a grandissimi livelli.
Ma la domanda che tutti si pongono, è la reale necessità dell’attuale membro dello Shield e sopratutto se Roman meriti tale alloro.
Partiamo col dire che Reigns sta iniziando a ricevere i primissimi sostegni da parte del pubblico, il quale lo incita grazie sopratutto ai suoi due compari dello Shield. Ma sopratutto l’alloro che apparteneva al Magnifico potrebbe tenere in caldo l’Ariete in vista di una preda ancora più succulenta: il titolo Universale. Sicuramente molti che additano Roman Reigns come la rovina della WWE, si riferiscono alla classica “imposizione” della stessa. Discorso futile come pochi, in quanto l’attuale campione Intercontinentale si è guadagnato il suo status a suon di prestazioni e di miglioramenti generali. Inoltre, ci sarà un motivo se il Big Dog continua ad orbitare attorno ai piani alti di Raw, mentre Seth Rollins e Dean Ambrose sono stati relegati alla zona tag team, dopo un periodo piuttosto lungo avaro di emozioni. Proprio ricollegandomi ai due, l’altra grande critica a Reigns, è la riformazione dello Shield per poterlo tifare. Passi pure questa teoria, poiché pare evidente come la formazione della Stable sia stata un Fan-Service del tutto illogico e del tutto casuale al fine di un PPV che non aveva senso di esistere, ed in cui la noia ha vinto su tutto, discorsi sulla sfortuna a parte. Bisogna tuttavia ammettete, che lo Shield, d’ora in avanti, si porterà la curiosità del come poter progredire, ed il grande fardello di chi sarà il nuovo Seth Rollins. Perciò, l’ennesimo punto a favore del nuovo, storico, Grand Slam Champion.
Inoltre in un regno pressoché breve, Roman Reigns potrebbe regalare grandissimi Match, grazie alla già ufficiale Open Challange, cosicché da aumentare l’empatia col pubblico. Detto ciò, il titolo Intercontinentale potrebbe divenire una sorta di lasciapassare per il pubblico ad uno scenario già noto ai più, ovvero Brock Lesnar e l’ennesimo main event di Wrestlemania. Roman perciò merita questo riconoscimento e merita ancora una volta le luci della ribalta.
Giorgia CONTRO Roman Reigns
Da dove parto per esporvi le mie motivazioni? Prima di tutto inizio con il precisare che Roman Reigns personalmente non mi è mai piaciuto, ma che non lo odio e non è detto che la mia opinione su di lui possa cambiare nel corso del tempo. Sono dell’idea che tutti possono migliorarsi e le idee possono cambiare, e Reigns è migliorato molto. Ma a tal punto da vincere il titolo Intercontinentale? Non penso proprio.
I punti a sfavore del Big Dog che mi preme analizzare sono i seguenti:
– il personaggio
– l’imposizione della WWE
– le capacità in-ring e al microfono
– la reunion dello Shield
Detto questo, iniziamo con ordine.
IL PERSONAGGIO:
A mio parere il personaggio di Roman Reigns pecca di poca profondità. Per quanto il paragone sia scontato, non ha né l’esperienza né le qualità di John Cena. Il suo schieramento non ben definito, nonostante sia definito “face”, tra i buoni o i cattivi dovrebbe essere già far fare un passo indietro alla WWE, che non si concede gimmick cosiddette “tweener” in questa PG Era (fatta forse eccezione per Brock Lesnar, che fa un po’ quello che gli pare, ma non voglio divagare). Questo essere una via di mezzo si è poi delineato dopo aver sconfitto Undertaker a Wrestlemania. Reigns, per quanto vogliano spingerlo come volto della federazione, non ha tridimensionalità; le suoi motivazioni sono scialbe e poco originali, il suo look e la sua entrata sono un pessimo remake dello Shield e il suo personaggio non si è evoluto da quando ha iniziato la carriera singola. La vittoria del titolo Intercontinentale, sull’onda di un’immotivata riunione dello Shield (di cui parlerò nell’ultimo punto), non risolleverà di certo le sue sorti. Nè quelle del titolo, reso importante e interessante da The Miz, ma anzi, come disse già Cena per il titolo degli Stati Uniti, lo affosserà soltanto. Essendo l’unico titolo singolo ATTIVO nel roster di Raw, la scelta di darlo a Reigns è catastrofica perché toglie opportunità a tanti altri wrestler e lo rende praticamente inaccessibile a chiunque.
L’IMPOSIZIONE DELLA WWE:
La vittoria del titolo da parte di Reigns è solo l’ennesimo tentativo della WWE di imporlo al WWE Universe ed elevare il suo status. Nonché renderlo Grand Slam Champion fin troppo precocemente per i miei gusti. Dati alla mano Reigns vende e fa parlare, sì, ma vi siete mai chiesti il perché? Il suo target sono per la maggior parte i bambini e se fa parlare è perché la sua figura è discutibile. Il più diretto feedback però, ovvero la reazione del pubblico nelle arene e palazzetti, non dà molta ragione a Reigns e non viene mai preso in considerazione. Escludiamo questo ultimo periodo, in quello che definisco “effetto Shield”, ma quante volte Reigns è stato realmente tifato e supportato? E quante altre volte dirigenti della WWE ci hanno detto che è il pubblico influenza le decisioni e lo show? Ecco, ora fate 2+2 e rendiamoci conto di quante stupidaggini ci tocca subire. Ogni settimana, ogni anno, ad ogni evento a pagamento, Reigns è nel main event, nell’incontro principale, in un posto immeritato quando ce ne sono molti altri che meriterebbero queste occasioni. Finn Balor, Samoa Joe, Braun Strowman, Kevin Owens, The Miz stesso.
Ed è lo stesso discorso che applico alla sua vittoria del titolo Intercontinentale. Lo Shield era in faida con The Miz e The Bar, vero, ma con la malattia di Reigns e le Survivor Series il momentum era svanito. La pretesa del match titolato e la noncuranza con cui gli “permettono” di fare quello che vuole, quando vuole e come vuole uccidono quel poco che rimane delle storyline.
LE CAPACITÀ IN-RING E AL MICROFONO:
Le capacità atletiche di Roman sono indubbie, la sua fisicità gli permette di eseguire manovre interessanti e potenti, ma ciò non toglie che il suo parco mosse è scarno e poco coinvolgente spesso e volentieri. Certo, la decisione non spetta a lui, ma se la WWE vuole davvero imporlo come volto della federazione, dovrebbe rivedere la cosa e quanto meno ampliare il suo moveset in funzione dell’intrattenimento. Ma la questione più importante è che Reigns non ha carisma, non è coinvolgente e non riesce ad empatizzare con il pubblico. Quel suo fare da “duro”, lo sguardo accigliato e il ring attire lo rendono antipatico e diventa difficile immedesimarsi e prendere le sue parti. Dopo il lavoro fatto da The Miz per mesi e mesi, con promo accattivanti e interattivi e mille sotterfugi per mantenere il titolo come ci si aspetta da un heel come lui, la WWE ha deciso di buttare tutto all’aria e dare il titolo della mid-card a Roman. Roman che non sarà capace di valorizzarlo e che, come la federazione ci ha fatto ben capire, al mid-carding non appartiene e non è mai realmente appartenuto. Dalla faida con Cena ad oggi Reigns è migliorato al microfono, ma non a tal punto da poter detronizzare colui che attualmente è il miglior oratore della WWE e che ha saputo valorizzare un titolo che era finito nel dimenticatoio (per colpa di Dean Ambrose).
LA REUNION DELLO SHIELD:
Questo è il punto su cui non vedevo l’ora di scrivere. Uno Shield riunitosi solamente per mandare over Roman Reigns, tornato insieme solo ed esclusivamente in funzione del Big Dog. La WWE è riuscita a farmi mal sopportare anche Dean Ambrose e Seth Rollins, gli unici due per cui provavo un minimo di simpatia tra i tre.
“Voglio un match per il titolo perché quando Ambrose e Rollins vinceranno di nuovo i titoli di coppia non voglio essere l’unico senza titolo”, le parole, parafrasate, di Reigns di questo lunedì. Complimenti per l’originale motivazione WWE! Ma lo Shield non doveva rappresentare la giustizia? Che giustizia c’è ad averli tutti e tre (perché ormai penso sia scontato) con il titolo alla vita? In una folla di nostalgici esaltati per la reunion dello Shield e che inneggiano Reigns, sono proprio curiosa di vedere quanti rimarranno dalla sua parte quando inevitabilmente si scioglierà. Lo Shield è perfetto perché ognuno compensa le lacune dell’altro, ma rimetterli insieme solo per far tifare Roman mi sembra un insulto all’intelligenza dei fan. E mi sembra anche una mancanza di idee e costruzione, perché a quanto pare la WWE non ha idee per portarlo ad essere tifato e fargli conquistare il pubblico. E quando anche i fan più esaltati si renderanno conti che Reigns da campione Intercontinentale non sarà in grado di dar valore alla cintura e di riscattarsi, la WWE dovrà vedere che pesci prendere.
Poco appeal, poco carisma, poca esperienza, troppe poche abilità. Il titolo Intercontinentale è destinato ad essere considerato inarrivabile in mano all’intoccabile Reigns. Quasi più inarrivabile del titolo Universale detenuto dal fantasma Lesnar. Purtroppo di questa pessima scelta ne risentirà una grossa fetta di atleti che dovrebbero fare il salto di qualità e potrebbero sfruttare il titolo Intercontinentale per affermarsi, come Elias, Jason Jordan, Apollo Crews, l’infortunati Big Cass, gli stessi Bo Dallas e Curtis Axel, o perfino Curt Hawkins! Ma anche gente come Finn Balor, Bray Eyatt o Samoa Joe, attualmente poco valorizzati nel roster e che potrebbero esaltare il titolo Intercontinentale.
Le mie speranze sono due: che la WWE torni in fretta sui suoi passi o che Reigns cacci dal cilindro delle doti innate che mi smentiscano. Ma conoscendo entrambi dubito una delle due possa avverarsi.
Roberto e Giorgia hanno detto la loro, ora non vi resta che dirci la vostra opinione e con chi siete d’accordo. Per questo numero di WE THE PEOPLE è tutto, un grande e caloroso saluto a tutti gli amici di Spazio Wrestling.
Direttore Editoriale di Spazio Wrestling e Tuttowrestling. Da anni nel mondo del wrestling web, con diversi ruoli ricoperti. Nella vita di tutti i giorni, sono responsabile dell’ufficio stampa di OPN ITALIA LAVORO e praticante giornalista presso l’emittente televisiva TELEMIA.