Bentornati amici di Spazio Wrestling io sono Marco Macrì è questo è il WE THE PEOPLE. In questo numero cercheremo di rispondere a una domanda che tutto l’universo WWE e non solo si sta ponendo in questi giorni, Crown Jewel andrebbe cancellato?. Francesco D’Agostino ci dirà perchè lo show non va cancellato mentre Andrea D’Orazi ci spiegherà perchè secondo lui la federazione farebbe bene a cancellare lo show saudita. Andiamo a ricapitolare quanto successo in queste settimane e sopratutto perchè la WWE rischia di dover cancellare un suo show a pochi giorni dalla messa in onda:
Di recente i rapporti tra USA e Arabia Saudita si sono irrigiditi a seguito di uno spiacevole evento: il 59enne Jamal Khashoggi, importante giornalista saudita, è scomparso improvvisamente dopo essere entrato nel consolato saudita ad Istanbul per prelevare alcuni documenti e da lì non è più uscito. Per le autorità saudite le cose non sono andate così ed effettivamente il giornalista avrebbe svolto la sua attività nel consolato e poi ne sarebbe uscito indenne; per altri invece dietro al mistero si celerebbe il sequestro del giornalista stesso, mentre il New York Times arriva ad affermare che Khashoggi sia stato ucciso all’interno della struttura e fatto sparire. Il caso di cronaca ha interessato anche gli Stati Uniti, poichè il giornalista aveva collaborato con alcuni giornali americani denunciando le ingiustizie del suo paese. Tali tensioni rischiano di far saltare i piani per Crown Jewel, prossimo evento della WWE in Arabia Saudita.
Dopo aver spiegato più o meno la situazione andiamo a leggere quanto hanno da dirci Fabrizio e Andrea.
FRANCESCO LA WWE NON DEVE CANCELLARE CROWN JEWEL
Pacta sunt servanda. Gli accordi si devono rispettare. Basterebbe già solo questa massima latina ancora oggi ispiratrice del diritto civile e internazionale per poter dirimere la questione sulla legittimità o meno della scelta della WWE di non cancellare il prossimo evento in Arabia Saudita dal nome Crown Jewel. Infatti, nonostante tutte le polemiche che hanno infervorato l’opinione pubblica americana, direttamente interessata, e non solo, io sono dell’opinione che la WWE non debba retrocedere dai suoi propositi e programmi per vari ordini di motivi che cercherò di farvi comprendere con questo mio intervento. Prima di tutto, tornando alla nostra massima latina, la federazione di Stamford ha un accordo decennale con il governo dell’Arabia Saudita per svolgere diversi eventi di grande portata, sia per denaro investito che per numero di spettatori, sul suo suolo nazionale. Lasciate che ve lo ripeta: DECENNALE. Immaginate cosa comporterebbe un problema diplomatico simile, ovvero cancellare un evento già da tempo stabilito, al primo anno di partnership. Comporterebbe come prima causa una perdita di denaro comunque ingente, secondo la stima più rosea di 2-3 milioni mentre secondo quella più estrema 16 milioni. Potrebbe poi senza dubbio deteriorare il clima di collaborazione e sintonia che sembra esserci tra il paese e la WWE, collaborazione che ha portato alla nascita di un contratto che farà incassare al buon Vince McMahon una cifra come 450 milioni spalmati nei prossimi 10 anni. Insomma, nessuna delle parti in gioco troverebbe giovamento economico nella cancellazione dell’evento.
Pur mettendo da parte il il denaro, possiamo addurre altre ragioni a sostegno della tesi della non cancellazione. Il problema organizzativo ha grande rilievo: Crown Jewel presenta una card di alto profilo, con il ritorno della DX nel loro match contro i Brothers of Destruction, con il Triple Threath per il titolo Universale tra Roman Reigns, Braun Strowman e Brock Lesnar. Dove andrebbero a finire tutti questi match se l’evento venisse cancellato? I piani della WWE non subirebbero alcun danno? Beh, non ne sono convinto, soprattutto per quanto riguarda la reunion della DX e il ritorno al wrestling lottato di Shawn Michaels. Credo che ad HBK siano state promesse delle belle entrate per uscire dal suo ritiro e combattere in Arabia e chissà che senza quei soldi magari non sarebbe più tornato sul quadrato. Oltretutto la WWE non potrebbe semplicemente spostare tutti i match della card alle Survivor Series in caso di cancellazione. Che fine farebbero altrimenti i piani della federazione per l’ultimo dei big four del 2018? La soluzione quindi realisticamente non potrebbe essere questa, come a mio parere non potrebbe nemmeno essere quella di creare un nuovo evento ad hoc per questa card oppure di spostare lo stesso Crown Jewel in un altro paese. Il 2 novembre, giorno dell’evento, è a meno di due settimane da ora e in questo lasso di tempo davvero esiguo la federazione dovrebbe trovare un nuovo palazzetto, congelare la vendita dei biglietti per l’Arabia e iniziarne una nuova, preparare l’arena con tutta la scenografia etc.etc.
Capisco che la situazione è molto grave e che le tensioni tra Arabia Saudita e USA sono alte, nonostante ciò non vedo pericoli nel far tenere lo spettacolo ugualmente se non quello di ricevere delle critiche, a volte anche aspre, dall’opinione pubblica. Cosa che tra l’altro già sta accadendo. Il conduttore dello show Last Week Tonight, in onda sulla HBO, John Oliver ha definito la WWE come “apertamente filo-saudita”, commettendo secondo me un grave errore. La WWE è prima di tutto un’impresa e come tale ha bisogno di introiti e di credibilità agli occhi di possibili investitori e clienti, quindi è normale che alle volte non si faccia grandi problemi nel mettere da parte questioni etiche per abbracciare il profitto. Ma ciò non la rende certo filo-saudita.
Ricapitolando, per me la WWE ha fatto bene ad intraprendere la scelta di tenere in piedi il proprio spettacolo in Arabia Saudita poichè la situazione non fa pensare a rischi concreti per gli atleti e una
società non può certo sempre sottostare al parere etico/morale del pubblico per prendere le proprie decisioni. Detto ciò, speriamo di assistere ad un bell’evento di wrestling il 2 novembre e di metterci alle spalle questa brutta situazione.
ANDREA LA WWE DEVE CANCELLARE CROWN JEWEL
Perché farlo? Questa è la domanda a cui rispondere, anzi ve ne pongo un’altra ancora meglio: è necessario farlo? Come dice il titolo io sono contro a fare Crown Jewel per diversi motivi. È veramente necessario tornare di nuovo in Arabia Saudita dopo il mezzo flop che è stata la Greatest Royal Rumble? Certo qualcuno potrebbe rispondere che adesso la federazione statunitense può andare di nuovo ad organizzare un evento in uno stadio avendo così molti introiti, non solo dagli organizzatori. Quindi uno show per i soldi, ma sappiamo che la WWE, lanciata in borsa con azioni milionarie, non necessita di certo di soldi vedendo, ad esempio, i loro piani per il futuro degli show (sto parlando dei contratti stipulati per i prossimi anni con Usa Network, per Raw, e Fox Sports, per Smackdown). Quindi uno show solo per soldi, un po’ come un evento al Madison Square Garden, praticamente un live show in Arabia Saudita evitabile.
Altra domanda su cui dovremmo riflettere è questa: è giusto portare un altro pay per view fuori dagli Stati Uniti? Ovvero è giusto mettere due show come Super Show-down (in Australia) e Crown Jewel (in Arabia Saudita) a solo un mese di distanza? Due grandi live show fuori dagli States? Certamente qualcuno potrebbe rispondere alla mia domanda con: WWE Evolution. Giusto, ma Evolution sembra una conseguenza di Crown Jewel, visto che le donne non possono andare in Arabia Saudita. Allora, secondo il mio punto di vista, la WWE è stata “costretta” a trovare un modo per bilanciare la situazione creando il primo show femminile della storia della federazione. Ovviamente se non ci fosse l’evento in Arabia, forse ora Evolution avrebbe più risalto, come giusto che sia, per promuovere una WWE in cambiamento e per dare un messaggio forte in uno sport che inizialmente è stato esclusivamente maschile. La prova la vediamo negli show settimanali che invece di parlare del pay per view a solo una settimana di distanza, a Raw ed a Smackdown continuano a parlare della World Cup e dei match titolati a Crown Jewel. Solo nello show rosso abbiamo avuto qualche promo per Evolution con Ronda Rousey e la Bella Twins oppure con il tag team match tra Alexa Bliss con Mickie James contro Trish Stratus e Lita. Nello show blu, invece, abbiamo “solo” il match per il titolo femminile tra Becky Lynch e Charlotte Flair, conseguenza del loro match a Super Show-down. Il resto? Silenzio totale, anzi a Raw continuiamo a vedere lo stesso main event da due settimane.
Altro fattore da tener sott’occhio è quello politico. Infatti nell’ultima settimana abbiamo letto nelle news del nostro sito che Crown Jewel può essere cancellato per avvenimenti successi in Arabia Saudita. Alcuni senatori del governo americano, infatti, volevano la cancellazione dello show per motivi di natura puramente politica. L’assassino di un giornalista americano in Arabia Saudita ha scatenato il tutto ed alcuni senatori hanno spinto alcune aziende a rinviare i loro progetti (aziende come la CNN o il New York Times). Aziende che si sono volute tirare indietro proprio per motivi politici, cosa che dovrebbe fare anche la WWE, senza scatenare eventuali problemi che si potrebbero venir fuori. Problemi di sicurezza soprattutto, infatti, molti dirigenti e alcune superstar sono contrarie al fatto di rischiare di fare un evento senza sicurezza. Quindi la WWE potrebbe pensare ai propri atleti e non di fare show pensando solamente al guadagno.
Ultimo fattore ma non per importanza è il fattore pubblico. Già la prima volta con la Greatest Royal Rumble c’era preoccupazione per un pubblico spento e che molte persone non conoscessero il prodotto WWE. Il risultato, infatti, è stato un flop sotto questo punto di vista, poco pubblico a bordo ring e pochissimo tifo. Non credo che la situazione ora sia migliorata, anzi. Rimane, in Arabia Saudita, uno show aperto soprattutto alle famiglie per riempire i posti nello stadio. Quindi sono poche, anzi pochissime le persone che conoscono la WWE e il suo prodotto. Il pubblico è quasi indispensabile per uno show d’intrattenimento ed è per questo che l’Arabia non è lo scenario più adatto. Le storyline sono state costruite per un pubblico che ha sentito le superstar WWE solo per fama e che forse non si è interessata veramente al prodotto della federazione statunitense. Infatti, se vediamo i match annunciati sono la DX, Undertaker, Daniel Bryan, AJ Styles, John Cena, Kurt Angle, Rey Mysterio e Brock Lesnar a essere protagonisti, tutti atleti che hanno reso famosa la WWE nel mondo. Non vediamo un match che sia da storyline che vediamo ogni settimana a Raw o a Smackdown (esempio stupido New Day e il The Bar). Un pubblico più presente può capire ogni tipo di situazione in caso di eventuali cambiamenti di storyline per i prossimi eventi
Per questo suggerisco alla WWE di non fare Crown Jewel visto il poco interesse del pubblico e il problema politico e di sicurezza. E con le storyline? Se proprio si deve fare un live show lo si sposta, ad esempio, in Gran Bretagna dove il pubblico segue molto il prodotto della WWE (visto anche il lancio di NXT UK) o c’è sempre la possibilità di prolungare il tutto a Survivor Series. Il triple threat come alternativa allo scontro tra i campioni dei roster che rimane sempre una bella idea, magari trasformando la World Cup in un torneo tipo King of the Ring (bei ricordi) e potendo utilizzare più superstar anche per il 5 vs 5 classico di Survior Series. Le opzioni, quindi, ci sono e invece di andare in posti lontani dove il fuso orario non permette neanche al pubblico degli Usa di poter seguire live l’evento (in America lo show andrebbe in onda dalla mezzanotte in poi, un po’ come facciamo noi ogni volta) si può sempre organizzare qualcosa di bello in casa propria, anche con quelle sorprese che ci lasciano a bocca aperta, forse già pensando alla prossima Royal Rumble o addirittura alla prossima Wrestlemania.
Francesco e Andrea ci hanno detto il perchè secondo loro la WWE non dovrebbe o dovrebbe cancellare Crown Jewel, ora aspettiamo i vostri commenti con le vostre motivazioni. Anche per questo numero del WE THE PEOPLE è tutto, io vi auguro una buona domenica e sopratutto vi invito a seguirci alla prossima ciaooo.
Direttore Editoriale di Spazio Wrestling e Tuttowrestling. Da anni nel mondo del wrestling web, con diversi ruoli ricoperti. Nella vita di tutti i giorni, sono responsabile dell’ufficio stampa di OPN ITALIA LAVORO e praticante giornalista presso l’emittente televisiva TELEMIA.