L’ospite dell’ultimo episodio di WWE After the Bell con Corey Graves è stato Cody Rhodes, che ha parlato di ciò che ha imparato del suo ritorno in WWE e della sua esperienza nel wrestling indipendente e di come lo ha fatto entrare in contatto con i fan del wrestling in modo diverso:
”In WWE ero viziato, ho iniziato proprio davanti a migliaia e migliaia di persone. Le luci sono spente, i riflettori sono sul ring, è la WWE, i palazzetti impazziscono e mi sentivo come se lo stessi dando per scontato. Vai nelle indie e anche con grande pubblico hai l’opportunità di fare incontri e salutare i fan, questa è una parte importante del wrestling indipendente. Per me il match era quasi secondario, volevo incontrare tutti i fan. Ecco perché ho iniziato a indossare giacca e cravatta ovunque andassi, per me è diventata una seconda natura. Volevo incontrarli e non mi sono mai sentito come se avessi davvero incontrato tutti questi fan nel corso degli anni perché vedi il potere della televisione quando viaggi e fai questo giro come l’ho fatto io. È anche lì che ho sviluppato quella che chiamerei una cattiva abitudine e un’abitudine con cui molte persone non sono d’accordo. Rimango là fuori fino a quando non incontro ogni singolo fan, fino a quando non faccio ogni singola foto, fino a quando non firmo ogni tipo di autografo.”
The American Nightmare ha poi parlato dell’AEW e delle critiche ricevute per la sua partenza, ma ha sottolineato quanto sia stato fondamentale nella costruzione dell’AEW e che le persone dovrebbero semplicemente essere felici sapendo che la WWE ora ha della concorrenza:
“Inizialmente è stato unanimemente positivo. Sento come se quei fan con cui si è creata un po’ di negatività, beh, posso mettere le colpe alle mie spalle. Ancora una volta, negli ultimi spettacoli che avevo fatto prima di fare questo ritorno in WWE, mi sono divertito un po’, a volte i fan si attaccano ad affermazioni e dimenticano che siamo nel regno dell’intrattenimento. È stato unico vedere molte persone bruciare le mie vecchie magliette dell’AEW, una tendenza per alcuni giorni sui social, sembrava di lasciare una squadra sportiva. Non mi ha spezzato il cuore, ma ho pensato che fosse strano perché quel posto non esisterebbe senza di me. Ci sono altre persone che dovevano essere lì perché esistesse di sicuro, ma io sono una delle persone per cui quel posto esiste. AEW esiste in parte grazie a me.”
FONTE: WRESTLINGINC.COM
Seguo il wrestling da quando sono piccolo, possiedo quasi tutti i videogiochi della WWE. Colleziono diverse magliette e action figure dei miei wrestler preferiti. Non perdo mai una puntata di Raw o di Smackdown o un PPV dall’età di 6 anni. Mi occupo della sezione news sul sito Spaziowrestling.it