Il regno da WWE Champion del Maharaja è terminato la scorsa settimana a SmackDown dopo ben 170 giorni, una championship run più lunga di alcuni nomi illustri come Ric Flair, Chris Jericho e Eddie Guerrero.
Dopo il Phenomenal Forearm di Styles che ha fatto esplodere Manchester e in generale il mondo del Wrestling, il percorso da campione massimo di Mahal è terminato, un percorso indicato da molti come distruttivo nei confronti della credibilità del titolo più importante del main roster.
Riavvolgiamo il nastro, partendo dagli inizi. Il 21 maggio 2017, Jinder Mahal, notoriamente un jobber ex membro della stable comedy dei 3 Man Band e poche settimane prima della conquista dell’alloro massimo sbeffeggiato da un giocatore di Football e da Mojo Rawley, vince il titolo in quel di Backlash sconfiggendo nientemeno che Randy Orton. Tutto il WWE Universe storse il naso, additando la vittoria di Jinder Mahal come dannosa nei confronti della cintura anche perché una settimana prima di diventare number one contender aveva perso proprio con il già citato membro degli Hype Bros. Il principale motivo del malumore generale fu proprio questo, senza tralasciare il fatto che il Canadese di origini Indiane sul ring non era nulla di che e le sue abilità al microfono erano terribili e venne presentato come il classico straniero anti USA, un cliché ormai abusato e che la WWE farebbe meglio ad accantonare una volta per tutte.
Quindi perché la compagnia ha deciso di offrirgli la cintura? Ormai è ben noto che il suo regno è stato costruito in concomitanza con l’espansione del mercato in terra Indiana, come possiamo anche apprendere dai suoi promo, dove si rivolge al miliardo e oltre di persone della sua terra d’origine. Inoltre non è un segreto che Vince McMahon apprezzi i big man e osservando la trasformazione fisica del Maharaja nel corso degli anni questa non può che essere stata apprezzata ai piani alti di Stamford.
Nonostante le sensazioni negative, il team creativo ha lavorato molto su Mahal per renderlo un performer credibile ai piani alti della card. La sua entrata trionfale, la particolare theme song, i suoi costosi abiti e l’introduzione da parte dei suoi due scagnozzi, i Singh Brothers, hanno elevato di molto il suo status agli occhi del pubblico, rendendolo un heel di tutto rispetto, cosa rara oggi in WWE. I fan non vedevano l’ora di vederlo perdere quella cintura e questo mix ha creato il giusto heat attorno al suo personaggio. Purtroppo però, nonostante abbia lavorato sodo e la fiducia sia cresciuta col tempo, le sue carenze sul ring e i suoi promo non hanno di certo emozionato gli spettatori, mostrando evidenti lacune, che lo rendono inadatto per un ruolo di Top Star. I match con Orton e Nakamura sono stati uno sbadiglio continuo, ma ovviamente non si può colpevolizzare esclusivamente la superstar per aver tentato con i suoi mezzi di offrire un buon prodotto.
Etichettato come “disastroso”, “noioso” e “piatto”, la fine del regno del Maharaja è stata comunque accolta con stupore da parte di molti, poiché avvenuta proprio a ridosso del tour indiano e si vociferava che Mahal potesse addirittura arrivare a Wrestlemania come campione. Inoltre per settimane abbiamo avuto la certezza che a Survivor Series avrebbe affrontato The Beast, Brock Lesnar, abbiamo assistito a diversi promo tra l’indiano e Paul Heyman. Quindi, cosa ha portato a questa brusca interruzione del regno del wrestler considerato il “più noioso WWE Champion di sempre?”
Durante i primi tre mesi del suo regno, gli abbonamenti internazionali al WWE Network sono cresciuti di un irrisorio 0.3%, ci si aspettava un piano di crescita lento e costante nel mercato indiano, ma questi dati in casa WWE hanno fatto etichettare l’esperimento Jinder Mahal un fallimento. Non da sottovalutare anche lo scarso interesse che Mahal vs Lesnar ha generato nei fan, Styles è un nome di tutt’altra caratura da contrapporre alla Bestia e l’incontro sarà un Dream Match sotto ogni punto di vista.
Quindi, cosa c’è nel futuro di Jinder Mahal? Il suo sogno da main eventer è bruscamente terminato? La sensazione è che rimarrà ancora per qualche mese nel giro del Main Event, probabilmente riconquisterà la cintura WWE prima del tour indiano e arriverà effettivamente a Wrestlemania come campione, dove ci sarà John Cena ad aspettarlo, per neutralizzare la minaccia straniera e infrangere il record di titoli. D’altro canto però, la sconfitta con Styles potrebbe essere una bocciatura a tutto tondo, che lo ricaccerà nei meandri dello show e della card poiché il team creativo potrebbe aver perso fiducia in lui. Questo sarebbe ovviamente un duro colpo per la compagnia, nonostante non sia di certo ai livelli di una top star, è comunque maturato molto e ce l’ha messa tutta per crescere come performer a 360 gradi. Ha aiutato in tutti i modi la federazione durante i meeting con i media, mettendoci sempre la faccia e dimostrandosi molto disponibile con gli addetti ai lavori. Può piacere o non piacere, ma Jinder Mahal è comunque da ammirare, è saltato sul classico treno che passa una volta nella vita e ha cercato in tutti i modi di restare a bordo.
FONTE: realsport101.com
Sono Angelo Sorbello, vivo a Genova, sono laureato, ho lavorato per diverse testate giornalistiche, tra cui Il Giornale e il Secolo XIX. Ho diverse passioni, tra cui il wrestling in particolare la WWE.