venerdì, Marzo 29, 2024
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A SPASSO NEL TEMPO 4: Gigante numero due

Ci sono persone che nascono per percorrere una determinata strada. C’è chi invece fa fatica a vivere una vita degna, nonostante ci metta tutto se stesso. Ognuno di noi comunque, nella stragrande maggioranza dei casi, ha un talento. Che sia esso intellettivo o fisico, parliamo di quel qualcosa in più, che può fare la differenza.

Il nostro protagonista odierno avrebbe potuto fare solo il wrestler, grazie o a causa di madre natura. Molto alto, grosso, corpulento, con delle mani abnormi ed un fisico da tagliaboschi, Big John Studd è stato uno dei primi veri giganti del business.

 

Il suo incedere era lento, ma la paura che procurava, tantissima.

Spesso viene considerato come migliore di André The Giant, almeno sul quadrato, ma la sua vera sfortuna in realtà fu proprio quella di trovarselo tra i piedi, la 8th Wonder of the World e che fosse ancor più gigantesco di lui.

Studd come molti eroi degli anni 70 e 80 è oggi poco noto tra gli appassionati moderni, ma niente paura, in queste righe troverete le info che vi servono per recuperare.

Allievo di Killer Kowalski, grandissimo trainer e wrestler, tra l’altro formatore anche di Triple H, misurava 2.08 cm per un peso di 165 kg e nonostante la mole imponente inizia la sua carriera mascherato ed in coppia con il suo mentore, con cui da vita ad uno dei tag team più temuti della storia della WWE, allora WWWF, The Executioners.

L’undici maggio del 1976 conquistano gli allori tag team battendo Tony Parisi e Louis Cerdan, ma sette mesi dopo vengono privati dei loro titoli, quando la dirigenza si accorge che hanno usato, per tutto il periodo precedente, un terzo membro illegale, che si scopre essere Nikolai Volkoff, recentemente scomparso.

Qui con Cpt. Lou Albano

Dopo quest’episodio Studd e Kowalski scompaiono dai radar WWWF.

Il gigante gira molti altri circuiti, come quello NWA Mid Atlantic, interpretando Cuck O’Connor, Captain Usa o Masked Superstar 2 ed ottenendo regni titolati di coppia con Ken Patera e Ric Flair.

La devastazione che porta sul ring è pari alla sua mole e si fa notare in tutte le promotion in cui lotta, tra cui in particolare l’AWA di Verne Gagne, dove lo sfida più volte per il titolo e feuda anche con Dino Bravo e Maurice “Mad Dog” Vachon.

All’inizio degli anni 80 si sposta in Florida e  dà vita a degli scontri memorabili con Dusty Rhodes, Barry Windham e Ron Bass. Il dolore che Studd provoca ai suoi avversari fa crescere la sua fama, tanto da sfruttarla a suo vantaggio, arrivando ad entrare sullo stage con una barella e promettendo al suo avversario che alla fine del match, lo caricherà lì su e se lo porterà via.

Nel 1983 è pronto per il grande ritorno in WWF.

Guidato da Bobby “The Brain” Heenan, Big John mette subito nel mirino l’allora campione Bob Backlund prima e Hulk Hogan, nel suo primo regno, poi. I suoi assalti risultano vani, ma lo rendono il rappresentante più autorevole della Heenan Family.

Il feud che però lo consegna alla storia del Wrestling è quello con Andre The Giant.  Studd, accompagnato dal suo fido manager, sale sul ring ogni settimana per una Bodyslam Challenge da 15000 dollari e affermando, ripetutamente, di essere l’unico vero gigante del pro wrestling. Una sera però, sul quadrato, per rispondere alla sua sfida, sale Andre, quale sostituto di Chief Jay Strongbow. Heenan, terrorizzato, pensa di poter ingannare The Giant, tenendo il suo assistito per l’attire nel tentativo di ancorarlo al suolo. Sfortunatamente l’ottava meraviglia del mondo non solo se ne accorge, ma infuriato, attacca i due.

Così ha inizio una delle più grandi rivalità della storia del Wrestling.

L’epico scontro avviene nella prima edizione di Wrestlemania

Andre alla fine riesce a vincere la contesa e ad aggiudicarsi il pacco di soldi.

Questo match segna l’apice della carriera lottata, in singolo, di Big John Studd. Da qui in poi si dedicherà alla carriera in tag team, con King Kong Bundy, prima di sparire per un paio d’anni e far ritorno nel 1988 nella federazione.

Dapprima di  nuovo in un feud con Andre, da face però, questa volta tutt’altro che memorabile, riuscendo dopo comunque ad ottenere un altro highlights nella sua prestigiosa esperienza sul ring, vincendo la Royal Rumble, per la prima volta trasmessa in PPV, in quello stesso anno.

Abbandonato il ring, apre una sua scuola e si dà anche al cinema, apparendo in diverse pellicole,  al fianco di attori quali Jackie Chan e Mickey Rourke. Nel 1993 però, una tristissima notizia mina la vita di John: gli diagnosticano un linfoma al sistema immunitario.

Dopo 17 mesi di dura lotta al cancro, il gigante deve arrendersi. Il pro wrestling,  il 20 Marzo del 1995, piange uno dei suoi grandi rappresentanti. Nel 2004, a testimonanzia di ciò, arriva il riconoscimento della WWE Hall of Fame, in cui è introdotto da Big Show.

Spesso nelle favole i giganti vengono dipinti come cattivi, ma mi piace pensare che nella vita reale spesso le cose vadano diversamente.

Andre The Giant e Big John Studd, sul ring sono stati grandi rivali, ma fuori dallo stesso, erano molto simili.

Uomini di una bontà unica, a detta di quanti hanno condiviso parti di vita con loro.

Le favole, in ogni caso, hanno sempre un lieto fine.

Nel 2015 fa il suo debutto Sean Studd. Non si tratta di sfruttamento del nome o della gimmick, ma è proprio suo figlio, nonchè allievo di Booker T, che ad oggi cerca di seguire le orme del padre.

Un abbraccio amici, alla prossima!

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