Sul portale di compravendita di biglietti della WWE è stata pubblicizzata la presenza di Brock Lesnar per l’episodio di Raw del 13 novembre. Quest’indicazione potrebbe suggerire la sua presenza a Survior Series.
Dopo la sua vittoria contro Braun Strowman a No Mercy avevano iniziato a circolare voci riguardo al suo “stop” per quest’anno. Il motivo per cui questa notizia è sorprendente è che di solito Lesnar lavora per quattro, massimo cinque, pay-per-view all’anno e quest’anno è già arrivato a quota 5 (Royal Rumble, Wrestlemania, Great Balls of Fire, Summerslam e No Mercy). Se prendesse parte a Survivor Series questo sarebbe il suo sesto ppv quest’anno.
Lesnar è anche pubblicizzato per la puntata del 23 ottobre a Green Bay, oltre che quella del 13 novembre ad Atlanta.
Quella del 23 ottobre è la puntata di Raw dopo TLC, mentre quella del 13 è l’ultima puntata prima di Survivor Series. Questo sta sicuramente a significare che non sarà presente in tutti gli altri show compresi tra queste due date. Secondo Cageside Seats il prossimo avversario di Lesnar sarà il primo campione Universale della WWE, ovvero Finn Balor.
Non che sia una sorpresa, il Wrestling Observer Newsletter riporta che Lesnar prima o poi affronterà tutti e cinque gli atleti che si sono affrontati nel main event di Extreme Rules 2017 per il titolo Universale (l’ultimo avversario sarà Roman Reigns a Wrestlmania 34).
Se dovrà affrontare Balor, allora le sue sfide con Bray Wyatt e Seth Rollins dovrebbero avvenire prima di Wrestlemania.
Sappiamo tutti il tipo di personaggio che sia Kevin Owens, e sappiamo anche che mantiene la sua gimmick sui social, specialmente su Twitter.
E proprio su Twitter Owens, su invito a nozze di un fan, ha dato vita ad un simpatico episodio.
Un fan gli ha chiesto se si ricordasse cosa successe l’ultima volta che Shane McMahon è stato in un Hell In A Cell Match, allegando la foto del suo tuffo nel vuoto a Wrestlemania 32 contro The Undertaker.
Owens ha risposto al fan, dicendo “Si, è saltato come un idiota e ha perso”.
“Remember the last time @shanemcmahon was in a Hell in a Cell match? @FightOwensFight #WWEHIAC”
“Yes. He jumped off of it like a dumbass and lost.”
Mentre il tweet non ha per niente aiutato a risollevare la reputazione di Trump da i suoi detrattori, che non lo ritengono idoneo a ricoprire la carica di Presidente, ha però fatto ricordare che la lunga carriera di Trump come celebrità ha compreso anche un periodo in una delle principali forme di teatro statunitensi… ovvero il pro-wrestling.
I legami tra la politica e il wrestling negli Stati Uniti sono sorprendentemente numerosi. Jesse “The Body” Ventura (wrestler degli anni ’80) è stato Governatore del Minnesota. Rhyno, leggenda degli anni ’90 della ECW, si candidò per la Camera dei Rappresentati del Michigan come Repubblicano, basando la sua campagna elettorale sul problema delle piscine mobili da giardino, pur non avendo molto successo.
E Kane, fratello (secondo storyline) di Undertaker che gli ha rovinato la vita con un incendio e che metteva letteralmente a fuoco il ring durante la sua entrata, è attualmente candidato per diventare sindaco di Knox County.
E anche se Trump non era ancora in politica quando si dedicava al wrestling, altri politici hanno tentato di approcciarsi al pubblico del wrestling, come Barack Obama, Hillary Clinton e John McCain nel 2008.
Eppure è Trump quello che spicca più degli altri. Dopotutto lui è l’unico politico che è stata indotto nella Hall of Fame WWE e, fino a prima della sua presidenza, lo considerava l’onore più grande mai ricevuto.
Il periodo tra gennaio e giugno del 2009 ha fatto guadagnare a Trump il suo posto nell’arca nella gloria, periodo in cui ha affrontato il padrone della WWE Vince McMahon in quella che viene ricordata come “Battle of the Billionaires”, la battaglia dei miliardari. Trump e McMahon scelsero un wrestler che li avrebbe rappresentati in un match e lo sconfitto sarebbe stato rasato a zero dal vincitore. Ovviamente l’esito era predeterminato (vinse Trump) e Trump e la famiglia McMahon sono molto unite, tanto che i McMahon hanno donato 7 milioni di dollari alla campagna elettorale di Trump. La moglie di Vince, Linda, è Amministratrice della Gestione delle Piccole Aziende alla Casa Bianca sotto il mandato di Trump.
Court Bauer, sceneggiatore della WWE quando Trump era nello show, lo descrive come un “una persona molto affidabile, prevedibile e con cui è facile lavorare, il che, quando si parla di programmi che vanno in onda dal vivo, è il miglior tipo di persona con cui avere a che fare.”
Bauer continua: “C’erano alcuni spettatori che erano ostili a lui e che rifiutavano qualsiasi cosa non provenisse dal pro-wrestling. Come durante la sua campagna elettorale, non c’era nulla che riusciva a scalfirlo o farlo arrabbiare, il che è un parallelismo interessante.”
Possibile che l’esperienza nel wrestling abbia aiutato Trump ad arrivare dove è oggi? Durante il suo periodo in WWE Trump si esibiva dal vivo di fronte a degli spettatori, talvolta aggressivi, per la prima volta. In un’occasione, in modo da acquistare la fiducia e la simpatia del pubblico, fece stampare la sua faccia su migliaia di dollari e li fece piovere sul pubblico. Secondo storyline cercò anche di acquistare la WWE, fino a quando non ci furono problemi con la borsa e furono costretti a cambiare rotta con la storyline.
Ci sono anche dei parallelismi tra la propensione di Trump nell’inventare e discutere di false notizie e il suo periodo in WWE. Quando era nel mondo del wrestling, invece di quello della politica, incolpava lo stesso la stampa per le sue menzogne, come il fatto che i suoi capelli non fossero veri e indossasse una parrucca. Decise anche di ricorrere ad un sondaggio tutto suo quando Vince McMahon gli mostrò che in un sondaggio il 95% dei votanti (tutte celebrità) volevano vedere Trump pelato. Nel suo nuovo sondaggio Trump invece mostrò che il 95% di “Hollywood” voleva in realtà vedere Vince pelato. Anche se in realtà aveva l’opinione di una sola celebrità dalla sua parte, questo non lo fermò dal fare le sue dichiarazioni.
E se pensavate che mettere in mezzo la sua virilità e quella dei suoi oppositori fosse solo una anomalia manifestatasi durante la sua carriera politica, allora pensate male. Invece di mettere a confronto la “grandezza delle mani” con Marco Rubio, Trump paragonava l’altezza della sua “Trump Tower” con i “pompelmi” di Vince McMahon.
Tutte queste tecniche teatrali hanno un solo obiettivo: manipolare il pubblico. Un qualcosa di necessario nel wrestling così come in una campagna presidenziale.
“Come lottatore il tuo obiettivo è di attrarre queste persone, questi spettatori, e convincerli a credere in quello che stai vendendo con il messaggio che vuoi trasmettere“, dice Bauer. “E loro potranno incitarti o fischiarti, a seconda di ciò che hai deciso tu. Devi capire prima questo, questa è l’arte della manipolazione della folla. Le qualità sono simili sia per il politico che per il wrestler. Essenzialmente è una gara di popolarità e di mandare un messaggio, far capire che tu sei l’eroe, il salvatore, il cavaliere senza macchia e senza paura o l’ignobile cattivo. E ovviamente in politica cerchi di farti vedere come una speranza per gli altri. Devi essere quella persona che cambierà in meglio le cose. Serve molta spavalderia e queste qualità sono evidenti nel pro-wrestling, a qualsiasi livello tu lo stia guardando.”
E cosa dire dell’ormai noto momento che ha ispirato la GIF sulla CNN condivisa da Trump? Bauer ricorda quel momento in cui “Donald gli è saltato addosso e ci ha dato dentro. Mi aspettavo che Donald sarebbe stato più delicato, invece no, sono stato sorpreso. Se dovessi rivivere tutto quello che abbiamo fatto con lui, con il senno di poi, sarebbe semplicemente surreale vedere dove andranno a finire gli Stati Uniti per i prossimi quattro anni.”
La stella di NXT Johny Gargano ha ringraziato gli sviluppatori della 2K Sports per averlo aggiunto alla lista di Superstar presenti nel nuovo videogioco WWE, WWE 2K18.
Gargano, che ha condiviso un’immagine di se stesso nel videogioco, ha anche descrito nel dettaglio la sua storia come giocatore di videogiochi della WWE e come la sua presenza nel prossimo gioco per lui sia un sogno che diventa realtà.
“Dal videogioco ‘In Your House’ sulla console Sega Saturn a quello della Royal Rumble (quel gioco è l’unica ragione per cui ho comprato la Dreamcast), fino ad arrivare a No Mercy, Wrestlemania X8 (unico motivo per cui ho preso il Gamecube… iniziate a seguire lo schema? PS: Le canzoni senza diritti d’autore con cui hanno rimpiazzato le theme song della WCW erano piuttosto strane, vero? Sto divagando…)
Mi piace considerarmi un avido giocatore di videogiochi del wrestling. Ero solito contare i giorni che mi separavano dall’uscita di un nuovo videogioco. Frequento il sito IGN, oltre ad altri vari siti e cerco sempre di trovare novità e dettagli sul nuovo roster. Ero davvero su di giri quando ho letto su Game Informer magazine (già… una rivista) che nel gioco Warzone, del 1998, c’era l’opzione ‘Crea Un Personaggio’. Ho creato malamente me stesso ogni anno…e quando hanno inserito la possibilità di importare una theme song da un CD per usarla per il tuo personaggio? (Io ho scelto ‘Papercut’ dei Linkin Park…Stiamo parlando del 2002 ragazzi) E’ stata una svolta!
Per me è sempre stato fondamentale che i miei preferiti avessero le loro theme song aggiornate quando compravo un videogioco WWE. Ai tempi quello era l’unico modo per ascoltare in modo pulito le theme song di tutti quanti (mettevo sempre in ripetizione quella di Owen Hart su ‘In Your House’)
Per questo ero super gasato quando ho scoperto che non solo sarei stato parte del roster di un videogioco, ma che la mia nuova theme song ‘Rebel Heart’ è stata inserita! Un piccolo dettaglio aggiunto all’ultimo minuto può fare davvero la differenza. Complimenti 2K!
Grazie per aver fatto diventare realtà il sogno di una vita di un avido videogiocatore nerd WWE”
Parte questa settimana una nuova rubrica dedicata alle nostre bellissime Divas. Ogni settimana andremo a scoprire quali sono le 10 foto più belle che le nostre wrestler ci hanno regalato durante la settimana. Ecco la Top 10 di questa settimana:
Alla presentazione del videogioco W2K18 durante il week-end di Summerslam, parla al UPROXX With Spandex riguardo la sua “abitudine” ad uscire come perdente nella maggior parte delle sue faide.
“Il Divoratore di Mondi” Bray Wyatt ha cominciato a muovere i primi passi nei roster principali della WWE sin dal 2013 quando fece la sua apparizione accompagnato dagli altri membri della Wyatt Family. Bray inizialmente è stato una “ventata d’aria fresca” per la compagnia, prendendosi grandi vittorie contro Kane, Daniel Bryan e altri nomi.
Le cose precipitarono quando cominciò a seguire la sua faida personale contro John Cena nel 2014. Da quel momento Bray Wyatt cominciò a guadagnarsi la reputazione di qualcuno che domina le faide nei promo ma soffre nel ring, perdendo ogni volta.
Durante l’intervista Bray rispose incredulo ai reclami che ha ricevuto. Wyatt ha ricordato i sui recenti successi, rivendicando il fatto che chi lo giudica come perdente non sa di cosa sta parlando.
“Sono stato Campione WWE. Sono sato Campione di Coppia l’anno scorso. Ho battuto Randy Orton, ho battuto Seth Rollins, ho battuto Finn Balor Lunedì scorso. Di cosa state parlando? Davvero non lo so”.
Mentre Bray certamente ha un punto fermo per quanto riguarda i titoli vinti e altre grandi vittorie, il nuovo “Volto della Paura” è stato battuto da Finn Balor a Summerslam prima che succedesse la stessa cosa a No Mercy. A questo punto, è difficile discutere sull’immagine di Bray Wyatt come un “cattivo con dei poteri” e poco altro.
Nonostante la faida è giunta ad una conclusione soddisfacente a No Mercy, sembra che Wyatt e Balor possano continuare la loro rivalità visto che Bray ha sfidato Finn nell’ultima puntata di RAW. Con i rumor che ritraggono Balor in una possibile faida per il WWE Universal Championship, un’altra sconfitta del Divoratore di Mondi sembra inevitabile.
Mentre il personaggio poteva dare aria fresca nella WWE, le sue vittorie ottenute lungo la sua strada si dissolveranno col tempo. Come suo tallone d’Achille, Bray perderà sempre di più. Ma questo è solo il bene per l’azienda.
Stando ad alcuni rumors, pare che Kevin Owens potrebbe passare in quel di RAW subito dopo il PPV Hell in a Cell, nel quale si scontrerà con Shane McMahon. Owens, infatti, potrebbe continuare la storyline con Stephanie McMahon nel roster rosso, il che porterebbe ad un match tra Owens ed un assistito di Stephanie in quel di Survivor Series.
Glenn Jacobs, debuttò in WWE (o meglio in WWF) nel 1995, con la gimmick di un dentista, Isaac Yankem. 2 anni dopo ritorna con uno dei personaggi che attraverserà una fetta storica del wrestling internazionale e sarà riconosciuto da tantissime generazioni: Kane, il fratellastro di Undertaker.
Entrando in questo business facendo tantoDave Meltzer, la carriera in-ring di Kane potrebbe già essere finita quì. Come già molti fan sanno, Kane si candiderà come Sindaco della Knox County (Tennessee) alle prossime elezioni. Aveva già annunciato questa intenzione a Marzo e, da allora, è stato impegnato in diverse campagne politiche.
Kane ormai è fuori dalle scene da quasi un anno. Infatti, la sua ultima apparizione in uno show della WWE risale al 29 Novembre 2016, quando a SmackDown Live, in un match singolo, ha sconfitto Luke Harper.
NXT è stata concepita come uno strumento atto a fare crescere i wrestler del domani e a scoprire talenti in erba da far poi esordire nel main roster. Essendo una categoria che fa parte a tutti gli effetti della WWE, tutti coloro che si trovano a passare da qui, sono destinati ad influenzare pesantemente la WWE del futuro. Analizzando i performer che fanno parte di NXT, sia uomini che donne, possiamo stilare una Top 5.
Queste cinque Superstar delle quali parleremo tra poco, sono talmente importanti al momento che se si infortunassero o si svincolassero dal loro contratto con la WWE, causerebbero un sacco di problemi sia a livello di pianificazione che di livello generale del potenziale presente a NXT.
#1 Drew McIntyre
Sarebbe stato difficile fare una lista dei migliori cinque, senza includere l’attuale NXT Champion e, di fatto, del miglior performer dell’intera divisione. Quando si vuol parlare di “Potenziale” in senso stretto, McIntyre è il performer giusto.
E’ abbastanza giovane per pensare che la WWE possa dipendere da lui in futuro come assoluto top wrestler e, allo stesso tempo, ha abbastanza esperienza per ricoprire il ruolo di veterano che si occupa dei giovani, per insegnar loro a muovere i primi passi all’interno del pro wrestling.
McIntyre era stato portato a NXT per arrivare rapidamente in cima alla classifica, diventando un performer rispettato dal pubblico e degno di essere la figura di riferimento del roster. Allo stesso tempo era stato pensato per essere messo di fronte a qualcuno da far tornare indietro a RAW o a SmackDown, ma al momento è evidente si sia di fronte ad un performer al quale il panorama di NXT vada decisamente stretto.
#2 Johnny Gargano
Il Mantra “Noi siamo NXT” si applica a Johnny Gargano meglio che a chiunque altro, il quale è sotto molti punti di vista, il cuore e l’anima di NXT.
Se pensiamo che originariamente Gargano doveva essere soltanto un ospite, impiegato qua e là e, se fortunato, invitato nuovamente a NXT, la cosa ha davvero dell’incredibile. Dopo continue apparizioni e dopo aver visto il crescente consenso del pubblico, l’azienda lo ha promosso a performer a tempo pieno, non più un collaboratore occasionale quindi, in grado di offrire alcuni dei migliori match dell’anno non solo di NXT, ma dell’intera azienda, RAW e SmackDown compresi.
Gargano è forse il wrestler più popolare del roster ed è talmente amato dal pubblico che è inspiegabile il motivo per cui non sia ancora stato considerato per fronteggiare Bobby Roode o Drew McIntyre in un match per il titolo, ma sembra che sia solo una questione di tempo.
Più che ogni altro, Gargano è tutto ciò che i fan stanno cercando, ovvero qualcuno amante dell’industria del wrestling e qualcuno di talmente talentuoso da poter ridare indietro ciò che è in grado di trarre dall’intrattenimento sportivo. Per il tipo di superstar che rappresenta, Gargano è ritenuto davvero importante.
#3 Ember Moon
Quando Asuka è stata chiamata a RAW, ha lasciato a NXT una sorta di vuoto all’interno della divisione femminile e nessuna donna meglio di Ember Moon, è in grado di raccogliere l’eredità lasciata da Asuka.
Ben prima che Asuka passasse ufficialmente a RAW, Moon è stata messa in condizione di esserne degna sostituta, detronizzando la Campionessa e infliggendole la sua prima sconfitta.
Ora che “The Empress of Tomorrow” se n’è andata, tutte le donne di NXT vengono dopo Moon, Kairi Sane inclusa, a discapito della risonanza avuta dopo la vittoria del Mae Young Classic.
Ruby Riot, Nikki Cross, Billie Kay and Peyton Royce, sono tutte performer importanti ma non hanno nessuna possibilità di competere con Ember Moon, decisamente di un altro livello e pertanto la più indicata a prendere il comando delle donne di NXT.
#4 Eric Young
Il team SAnitY ha lasciato il suo marchio su NXT, essendo spaventoso, spietato, e una spina nel fianco di chiunque sotto ogni punto di vista. Non esisterebbe alcun team senza qualcuno a comandarlo. Eric Young è il motivo per cui il gruppo da lui capeggiato funziona. E’ colui che si occupa di mandare i messaggi, costruire le faide e dare forza e credibilità alla sua squadra. Senza di lui potrebbe essere un trio di ragazze fuori di testa, un gruppo di ragazzoni senza molto da dire e… Si insomma… Qualsiasi cosa sia Alexander Wolfe. Con Eric Young, sono stati stabilmente presenti durante gli show settimanali per diversi mesi e hanno conquistato l’NXT Tag Team Championship sconfiggendo i The Authors of Pain.
5# Alesteir Black
Alcuni lettori staranno gridando di fronte ai loro schermi per non aver visto Adam Cole all’interno di questa Top Five, ma statemi a sentire un attimo.
Cole è un debuttante, ha disputato un solo match, mentre Aleister Black è un performer che la WWE non vede l’ora di far debuttare nel roster principale e spingerlo verso la conquista di un titolo, sia esso il Cruiserweight Championship o una delle cinture di buon prestigio di entrambi i marchi.
Alesteir ha costantemente vinto ogni incontro disputato, alcune volte in maniera molto rapida ed è stato scelto come performer destinato a mettere al tappeto Kyle O’Reilly e Bobby Fish al loro debutto, non molto prima di uno scontro con Cole. Ovviamente è l’erede designato di McIntyre, una volta che quest’ultimo avrà lasciato NXT, altrimenti potrebbe decidere di saltare quella fase come per altro ha fatto Alexa Bliss e passare oltre l’NXT Championship, proseguendo alla volta di un altro titolo.
Come ogni esempio principale inerente ai futuri piani della WWE sui quali basare il proprio futuro, Black è estremamente importante per tutto ciò che si svolgerà il prossimo anno. Quando apparve sulle scene all’inizio, Black è stato definito “La seconda venuta di CM Punk”, a causa del look, del suo modo di stare al microfono e delle sue abilità sul ring.
La WCPW/Defiant Wrestling ha dovuto rilasciare degli illustri membri presenti tra le sue fila e ha promesso di rinnovarsi portando nuove facce per contrastare la crisi finanziaria che stanno affrontanto.
A tal proposito la compagnia sta programmando di avere Stu Bennett (conosciuto come Wade Barrett in WWE) come General Manager e fargli aprire il loro più grande pay-per-view annuale, ovvero “Refuse To Lose”, che si terrà il 2 ottobre.
La WCPW ha annunciato la presenza dell’ex WWE come General Manager su Twitter:
Ora più che mai la rivoluzione femminile ha dimostrato come le donne, in WWE, siano molto di più che bei faccini e intermezzi nel backstage.
Anche se ci sono più di cinque donne che meriterebbero una menzione per tutti i passi da gigante che le ragazze hanno fatto nel mondo del wrestling, queste elencante sono coloro che hanno la priorità per quanto riguarda le scelte del team creativo della WWE attualmente.
Inoltre in questa lista non sarà inclusa Stephanie McMahon, poiché ovviamente lei è la più importante, ma in un ruolo completamente diverso rispetto a quello di Superstar.
Detto questo, diamo un’occhiata alle cinque donne che spiccano su tutte le altre in WWE.
1. ALEXA BLISS
Quando Alexa Bliss è arrivata nel roster principale, passando da NXT a SmackDown, non aveva mai vinto il titolo femminile di NXT. E questo sembrava dover essere un requisito necessario prima del grande salto.
Ben presto, però, è riuscita a vincere il titolo femminile di SmackDown battendo Becky Lynch ed è diventata il fulcro di tutta la divisione femminile dello show blu.
Ha mantenuto la cintura per mesi e quando è arrivato il momento di cederla, la Bliss è stata trasferita a Raw con il Superstar Shake-Up. Qui, in poco tempo, ha vinto il titolo femminile di Raw.
Essere la prima atleta a vincere entrambi i titoli in così poco tempo è sorprendente. Nel farlo, inoltre, ha attirato molte attenzioni.
Non c’è da discutere sul fatto che la divisione femminile non gira attorno a lei e che non è una delle cinque donne dominanti della WWE. Questi sono semplicemente dati di fatto.
2. CHARLOTTE FLAIR
Spoiler: le altre tre Horsewomen di NXT non sono incluse in questa lista. Questo non perché non sono influenti o importanti, ma semplicemente perché ce n’è una che mette in ombra tutte le altre.
Mentre Bayley ha perso un po’ del suo brio, Sasha Banks non fa che perdere i titoli che conquista in poco tempo e Becky Lynch è stata messa in panchina per mesi, Charlotte Flair è stata la Roman Reigns della divisione femminile.
Agli occhi della WWE, praticamente, non c’è nulla che potrebbe sbagliare ed è completamente ad un altro livello rispetto alle altre.
Mentre Alexa ha trovato il successo a modo suo, quasi per caso, a Charlotte sono state date le chiavi di quel castello parecchio tempo fa e, per qualche motivo, sta ancora cercando di aprire quel portone. Anche se di successi ne ha già avuti più di chiunque altro presente in questa lista.
Questo non vuol dire che non è brava, al contrario, se Charlotte fosse stata terribile, non sarebbe riuscita a tenere duro così a lungo.
Con la giusta combinazione di: predisposizione genetica, avere il padre “giusto” che olia i macchinari sia dietro le quinte che nel ring e l’appoggio del team WWE, Charlotte ha inciso il suo nome nel libro dei record. Lei è una contendente numero uno perfetta e un pilastro, qualsiasi sia il roster in cui si trova.
3. NIKKI BELLA
Non abbiamo visto Nikki Bella nel ring da Wrestlemania, ma questo non le ha impedito di continuare ad essere una delle donne più importanti della compagnia.
Più che essere un personaggio on-screen a SmackDown, Nikki continua ad andare forte in altri ambiti.
Lei e sua sorella, Brie, sono senza dubbio la quintessenza delle stelle di Total Divas. A tal punto che hanno ottenuto uno spinoff tutto per loro, Total Bellas.
Avere uno show che porta il tuo nome e tenerti impegnata con altri progetti, come la partecipazione a Dancing with the Stars, porta una certa pubblicità e risonanza sia a lei stessa che alla WWE. Cosa che nessun’altra donna nella compagnia riesce a eguagliare minimamente.
Quando Nikki appenderà gli stivaletti al chiodo, rimarrà comunque un’ambasciatrice del brand mentre si cimenta in attività, sportive o meno. E potete scommetterci quello che volete che le gemelle Bella finiranno nella Hall of Fame WWE in futuro.
4. ASUKA
Nessuno, in nessun altro roster della compagnia, uomo o donna, ha lo stesso record di imbattibilità che detiene Asuka.
Addirittura è al di sopra di Brock Lesnar, Roman Reigns, John Cena e molti altri per quanto riguarda la sua credibilità, visto che è rimasta imbattuta fin dal suo debutto in WWE. Soprattutto considerando che ha “perso” il titolo solo perché è stata costretta a rinunciarvi a causa di un infortunio e conseguente promozione al roster principale.
Deve ancora fare il suo debutto ufficiale, che avverrà a TLC il 22 ottobre, ma è molto probabile che quello che aspetta Asuka sarà semplicemente il successo.
Con lei la WWE ha qualcosa che nessun altro può sfruttare, una striscia di imbattibilità e delle nuove avversarie che possono metterla alla prova o semplicemente essere delle sue ulteriori vittime.
Ciò che la rende così importante, anche di più delle Four Horsewomen, è la sua capacità di avere un grosso impatto sul futuro del wrestling femminile, come la stella che potrebbe brillare come nessuna prima di lei ha mai fatto.
5. NIA JAX
Per molti potrebbe essere una scelta controversa quella di includere Nia Jax e non qualcuno come Natalya o Naomi, ma lei possiede alcuni validi elementi a suo favore.
Prima di tutto, Nia viene relativamente protetta, nonostante qualche sconfitta, e questo la rende una delle donne più dominanti della WWE.
Questa è la chiave per mantenere il suo status in futuro, visto che ci sono molti esempi di persone che hanno avuto delle streak che poi hanno mandato in rovina la carriera dei wrestler dopo che sono state infrante. Come è successo a Rusev, Ryback e perfino Bo Dallas.
Ignorando tutta la questione kayfabe, la Jax ha un aspetto fisico che è estremamente importante in una maniera diversa da quella che possiamo pensare.
Non è un caso che la frase “body positive” (ovvero l’accettare il proprio corpo per quello che è, così come quello degli altri) è un qualcosa che è più accentuato della categoria femminile che in quella maschile. Questo è un argomento molto caldo sui social e Nia è l’unica “taglia forte” nel roster.
Per lei esibirsi ed essere presentata non come un fenomeno da baraccone, ma come una normale donna che prende parte allo show, è un messaggio potente per tutte le donne nel mondo. E già solo questo motivo la rende una donna di estrema importanza per la compagnia.
Di recente Corey Graves è andato a vedere una partita di baseball di suo figlio. Quando quest’ultimo è riuscito a conquistare la seconda base, ha ben pensato di festeggiare con un’improvvisato e spontaneo balletto in stile Enzo Amore.
A tal proposito Graves ha scritto un tweet a riguardo:
My son just ran to second base, and danced like @real1 to celebrate.
“Mio figlio ha conquistato la seconda base e ha festeggiato ballando come Enzo Amore.
Ho fallito come padre.”
Quando Amore ha saputo di essere stato menzionato da Graves, non ha perso tempo per replicare sul commentatore di Raw ed ex pro-wrestler mettendo in mezzo proprio il suo ritiro forzato dalla disciplina e il suo ruolo da commentatore in WWE.
Nah u didn't fail as a father!? U failed as a wrestler, thats why they dressed ya up in a suit N tie & told ya 2 sit down #HowYouDoin#Champhttps://t.co/mdkrvflAfY
Dalla cittadina di Webster, USA, è partito un nuovo progetto “politico”, condotto da un uomo tutto di un pezzo, dal polso fermo e dal pugno duro. Questo uomo, nato il 12 luglio del 1977, ha preso la decisione di fondare una nuova città, un luogo in cui chiunque vive deve sottostare al suo volere, volente o nolente; un luogo in cui se incappi da turista, con la presunzione di esser trattato coi guanti per il tuo status, vieni accolto con brutalità e violenza dallo stesso sindaco; i meno avveduti tra le genti sfidano le angustie della città e il dominio del suo primo cittadino con la speranza di uscire indenni dal viaggio attraverso le sue strade, magari portandosi a casa anche un souvenir, un premio per la loro caparbietà.
Quasi nessuno ci riesce.
Questo luogo terribile prende il nome di Suplex City e non ha un indirizzo fisso, ma potete trovarla ovunque sia il suo sindaco, Brock Lesnar.
Nome familiare?
Oggi, nel nostro angolo di storia con The Mirror andremo a scoprire come Brock sia divenuto un personaggio così dominante e temibile, come la sua “città” abbia stretto nel suo tenero abbraccio molti atleti, per poi restituirli al mondo annichiliti.
Prendete le cuffie, allacciate le cinture e procuratevi delle protezioni, per il viaggio più violento che questo editoriale abbia mai visto!
Brock Edward Lesnar è cresciuto a pane e wrestling: fin dalla sua adolescenza eccelle in questa disciplina a livello amatoriale, facendosi strada nell’Università del Minnesota. Inevitabilmente gli occhi bramosi di talento dell’allora WWF si posano sul giovane, offrendogli un contratto difficile da rifiutare e trasferendolo presso la Ohio Valley Wrestling nell’anno 2000. Nel territorio di sviluppo Brock ritrova il suo ex compagno di stanza al college, un certo Shelton Benjamin, con il quale forma un tag team dal nome “Minnesota Stretching Crew” che ascende subito al successo vincendo per ben tre volte i titoli di coppia della federazione. Allo stesso tempo il giovane Lesnar partecipa ai dark match della WWF, acquisendo esperienza prima di essere spostato nel roster principale.
Il 18 marzo del 2002 debutta ufficialmente a Raw, già all’epoca accompagnato dal fidato manager Paul Heyman, che ancora oggi lo sostiene. Il suo impatto con il pubblico e con gli atleti dello show è considerevole, tanto da valergli il soprannome di “The next big thing”.
Possiamo oggi dire, con quindici anni di esperienza, che il loro intuito non aveva sbagliato.
La sua prima faida lo vede coinvolto con gli Hardy Boyz: sconfigge prima Jeff Hardy e a distanza di un giorno cade anche il fratello Matt Hardy dinanzi la furia del nuovo arrivato.
A Judgment Day i fratelli Hardy lo sfidano a un match tag team, in cui il compagno di Brock sarebbe stato il suo manager, il povero Paul. Nonostante la grande disparità, per gran parte del match combatte Lesnar, lasciando però ad Heyman l’onore di schienare Jeff e portare la vittoria a casa.
Già a giugno del 2002 Brock ha un’importante opportunità titolata: vince il torneo King of the Ring, sconfiggendo in finale Rob Van Dam, e ciò lo rende il number one contender per il WWE Undisputed Championship. Nel frattempo Brock passa al roster di SmackDown, dove può fronteggiare direttamente il campione The Rock, non prima di aver demolito Hulk Hogan, che si trovava sul suo cammino distruttivo.
L’incontro tra i due colossi si svolge a SummerSlam: il match è epico, destinato a rimanere negli annali del wrestling, e alla fine ad uscirne vittorioso è proprio Brock Lesnar, che conquista così il suo primo titolo mondiale, divenendo inoltre il più giovane WWE Champion della storia e stabilendo un ulteriore record: è l’atleta che ha vinto il titolo massimo nel minor tempo dal suo debutto (126 giorni).
Il giovane campione deve affrontare per la prima volta un atleta che nel futuro avrebbe segnato la sua carriera: The Undertaker. Il primo match ad Unforgiven tra i due finisce senza vincitori nè vinti, con una doppia squalifica; si replica allora ad Hell in a Cell, dove Lesnar riesce a prevalere sul deadman, trasformando una Tombstone Piledriver nell sua F-5: Taker comunque lottava con una mano rotta, risultato di un attacco subito dal suo avversario prima della contesa.
Il tradimento di Heyman costa, però, il titolo a Lesnar: il manager diventa GM di SmackDown e volta le spalle al suo protetto nel match contro Big Show, che vede quest ultimo uscirne come nuovo campione. Prima che Brock possa riconquistare il titolo, Show lo perde a favore di Kurt Angle.
Alla Royal Rumble allora l’incontro tra i due big men si svolge senza alcun riconoscimento in palio, se non che che se Lesnar avesse vinto, avrebbe acquisito il diritto di entrare nel Royal Rumble Match.
Quando arriva il momento decisivo Brock non delude mai: vince il match contro il gigante, entra nella Rumble, vince la Rumble. Eat, sleep, conquer, repeat!
A Wrestlemania XIX è nel main event contro Kurt Angle, nel tentativo di riconquistare il titolo perduto.
E cosi è!
Lesnar scende dal ring con la cintura saldata sulla spalla, dopo aver distrutto un altro avversario (e botchato malamente una shooting star press). La rivalità tra i due subisce una battuta d’arresto a seguito di problemi al collo per l’atleta olimpico, che lo costringono lontano dal ring fino a SummerSlam, quando ritorna e batte Lesnar strappandogli l’alloro.
L’ultimo atto della guerra senza esclusione di colpi tra i due arriva a SmackDown il 18 settembre del 2003: a seguito di un Iron Man Match dalla durata di 60 minuti, Brock primeggia su Angle, in quello che avrebbe ottenuto il riconoscimento di match dell’anno.
Per potersi subito candidare come sfidante di Kurt, in precedenza Lesnar aveva ostacolato Taker, anche lui coinvolto nel giro titolato, facendogli perdere di fatto l’occasione per conquistare il titolo: questo aveva inasprito la vecchia rivalità fra i due, portando il becchino a bussare alla porta del campione una volta che aveva ripreso la sua corona.
Così a No Mercy “The next big thing” è costretto a infliggere un’ulteriore bruciante sconfitta all’avversario, in un Biker Chain Match.
Giunge al termine, almeno per il momento, la loro faida, con Taker che rivolge le sue attenzioni al Chairman, mentre Lesnar incontra per la prima volta un altro pezzo importante della sua storia: Bill Goldberg. I due erano sempre stati comparati sia per fisicità che per imbattibilità sul ring, due vere forze distruttrici. Durante un ‘intervista, Lesnar dichiara di non aver paura di nessuno sul quadrato, dato che avrebbe potuto sconfiggere qualunque membro del roster; a ciò, si presenta Goldberg, che stringe la mano di Brock e lo guarda con il fuoco negli occhi, seme del loro futuro scontro storico.
Arriviamo al 2004, precisamente a No Way Out: il campione deve superare un altro ostacolo sulla strada per Wrestlemania, e tale ostacolo risponde al nome di Eddie Guerrero. Il latino, anche grazie all’intervento di Goldberg, ha successo nel suo assalto al titolo, sconfiggendo The Beast. Come prevedibile, Brock incolpa Bill del suo insuccesso, sfidandolo così a una resa dei conti per Wrestlemania XX. Sappiamo bene come tale match si è concluso, e anche come Steve Austin abbia avuto un ruolo fondamentale nella faida (se non lo avete letto, vi consiglio di recuperare il numero con protagonista Goldberg). Importante sottolineare come già prima dell’incontro si vociferava che Lesnar avrebbe lasciato la federazione di li a poco, magari per inseguire una carriera nella NFL.
E in effetti Brock abbandona la WWE e gioca nella preseason per la squadra del Minnesota, ma il suo nome non viene riportato nella lista di squadra per la stagione ufficiale.
Il suo futuro lo avrebbe visto comunque impegnato nel mondo del pro-wrestling, ma questa volta sotto un’altra bandiera: New Japan Pro Wrestling.
Anno 2005. Mese di settembre.
Brock Lesnar appare in uno show della promotion giapponese, sfidando l’allora campione del mondo IWGP Kazujuki Fujita e Masahiro Chono in un match a tre. L’americano vince e si eleva a imperatore anche nella terra del sol levante. Eat, sleep, conquer, repeat. Ancora una volta.
Nonostante tutto il suo titolo gli viene revocato a causa di problemi legali inerenti al permesso di soggiorno e la federazione sciolse il contratto che la teneva legata al lottatore. Questa era la versione ufficiale, ma poco dopo delle voci riportarono delle possibili incomprensioni tra il wrestler e la promotion che non permisero alle parti un buon proseguimento del rapporto.
Il suo prossimo terreno di prova sarebbero state la arti marziali miste, nella federazione maggiore del mondo, la UFC. L’accordo fra le parti è dichiarato al pubblico il 21 ottobre del 2007 e il primo incontro di Lesnar risale al febbraio successivo, quando perde contro Frank Mir a seguito di una piccola ingenuità dovuta alla sua inesperienza nell’ottagono, nonostante avesse una preparazione più che buona (mh, qualcuno ha forse detto CM Punk?).
La sua carriera prende poi quota, fino a che non vince il titolo contro Couture a UFC 91. Nonostante il suo successo, la strada gli viene preclusa da un problema fisico, la diverticolite, che lo costringe al ritiro.
Il tempo è maturo per vedere il suo ritorno, come figliol prodigo, alla casa madre: la WWE riabbraccia il suo talento demolitore nel 2012, quando fa il suo ritorno nella puntata di Raw del 2 aprile, quando attacca John Cena con la sua finisher.
Ad Extreme Rules, tuttavia, Brock viene sconfitto da Cena, che con la AA lo schianta contro i gradoni d’acciaio, assicurandosi la vittoria. Per il suo ritorno, Lesnar aveva richiesto delle condizioni contrattuali pazzesche, avversate per questo da Triple H, che si rifiuta di venire incontro i ricatti del rientrante lottatore. Per tutta risposta viene attaccato da Lesnar, il quale gli rompe un braccio applicandogli la sua Kimura Lock (tutto secondo kayfabe, si intende). Dopo sei anni di assenza fa ritorno anche il manager di Brock, Paul Heyman, che si dice interessato a curare gli interessi del wrestler nella controversia nata con la WWE.
Tuttavia sia Hunter che Brock preferiscono di gran lunga risolvere la questione sul ring e non in tribunale, per questo viene sancito un match a SummerSlam tra i due: Lesnar domina e vince, incoronandosi nuovo King of Kings.
Triple H non può vedere il suo posto usurpato e dopo che The Beast ha attaccato anche Vince McMahon, dimostrandosi senza alcuna pietà, decide di sfidarlo nuovamente per Wrestlemania 29. A scegliere la condizione del match è però Brock che, bramoso di sangue, chiede all’avversario di mettere in palio la sua carriera.
Hunter accetta il rischio, ma riesce a domare la bestia grazie anche all’aiuto dell’amico Shawn Michaels. Ora siamo sull’ 1 a 1, in parità.
Per chiudere la partita, manca solo un punto, e questo viene assegnato a Extreme Rules: Lesnar sconfigge Triple H, portandosi a casa la faida, in uno Steel Cage Match.
Le attenzioni di Brock sono attratte dall’altro cliente di Paul Heyman, niente meno che CM Punk!
Durante una puntata di Raw, Lesnar attacca il Second City Saint con un F-5. Paul Heyman volta le spalle a Punk, dicendo che lui non potrà mai e poi mai battere un mostro come Brock, sancendo così un match tra i due per SummerSlam. L’incontro, che prende il nome di “The Best vs The Beast” è ancora una volta dominato da Lesnar.
Dopo dei match tanto impressionanti, Lesnar richiede una shot titolata per Wrestlemania XXX, ma non viene accontentato: per questo Heyman dichiara che il suo cliente, offeso dal gesto, non avrebbe preso parte all’evento.
O almeno questi erano i suoi piani: a sconvolgerli ci pensa The Undertaker, che lo colpisce con una chokeslam e lo sfida tacitamente a un match per l’evento più importante dell’anno targato WWE.
Il match è storico, per molti motivi: i due si erano già affrontati in passato e il deadman si era arreso alla forza di Lesnar, tuttavia a Wrestlemania deteneva una streak impensabile di vittorie che segnava 21-0, quindi nessuno si aspettava ciò che invece accadde.
Lesnar, dopo aver brutalizzato Taker, lo sconfigge.
La campana suona, ma non parte subito la musica del vincitore. Nell’edificio è sceso un silenzio glaciale, degno dei più ansiosi film horror.
Il pubblico si porta le mani alla bocca, spalancata, con gli occhi che fanno capolino dalle orbite, scioccati.
Paul Heyman stesso è una maschera di incredulità, nemmeno Lesnar può credere a ciò che ha fatto.
A interrompere la scena ci pensa la theme song di Brock, che riaccende gli animi. Eat, sleep, conquer the streak: il miracolo è compiuto, Lesnar ha inciso il suo nome nel marmo della storia.
Ormai attorno al personaggio di Lesnar si era creata una, direi meritata, aria di sacralità, il suo status era alle stelle e nessuno poteva minimamente fronteggiarlo!
Dopo la vittoria contro Taker, ormai mancava un solo obiettivo: conquistare il titolo del mondo WWE. Per questo Triple H sancisce il match titolato per SummerSlam: John Cena, campione in carica, vs. Brock Lesnar.
L’incontro è una mattanza: il campione subisce 16 german suplex dallo sfidante, contorno alle due F-5 che lo mettono completamente in ginocchio, pronto per essere sconfitto da Brock.
Il rematch tra i due vede Lesnar uscire sconfitto, ma solo per squalifica, dato che Mr. Money in the Bank, Seth Rollins, attacca John per poter incassare il suo contratto; incasso che viene sventato dallo stesso leader della Cenation.
Essendo Lesnar un part-timer di prima categoria, le sue apparizioni sono propinate al pubblico con il conta gocce, e dopo la sua vittoria a Night of Champions ritorna negli show solo a dicembre, per continuare una rivalità con Cena prima, e con Rollins poi: tutto ciò porta a un match a tre per la Royal Rumble tra i protagonisti di tale faida, e ancora una volta Brock riesce a vincere e conservare la sua cintura.
Superati anche altri due avversari, si scopre che il suo prossimo ostacolo sarà Roman Reigns, vincitore della Royal Rumble e per questo partecipante al main event di Wrestlemania.
Il match tra i due è più equilibrato, visto il pesante push in favore di Reigns, che comunque subisce molte german suplex, condite dalla frase breve ma ad effetto che ha ispirato il titolo di questo numero: “Suplex City Bitch!”.
Alla fine l’ingresso e l’incassi di Rollins a sorpresa hanno portato via il titolo a Brock, che la sera dopo, a Raw, si mostra imbufalito per il torto subito e pronto a spaccare il protetto di Triple H in due.
Ancora una volta Brock si prende un periodo di pausa dal ring, tornando solo per uno speciale in Giappone, terra a lui cara, dal nome “Beast in the East”.
Torna finalmente a Battleground, in un match contro il campione Seth Rollins, bramoso di vendetta. Il suo scopo non è raggiunto non tanto per bravura di Rollins, quanto per l’intromissione di una sua vecchia conoscenza, The Undertaker, che cerca redenzione dopo aver perso la streak. I due si sfidano a SummerSlam, in un match bellissimo, con un Taker abbastanza in forma: l’esito premia proprio quest ultimo, ma a seguito di una controversia. Infatti Taker aveva ceduto ad una mossa di sottomissione, ma non visto dall’arbitro, riesce a salvare il match, colpendo l’avversario con un colpo basso e assicurandosi la vittoria.
Sarà ripagato con la stessa moneta da Lesnar in occasione del terzo e ultimo match ad Hell in a Cell, in cui The Beast ha la meglio della leggenda.
Arriviamo dunque alle ultime pagine della storia fin ora scritta da Lesnar, con un ritorno in UFC per un match, accordatogli dalla WWE, in occasione di UFC 200, che lascia alle sue spalle dubbi riguardo sostanze assunte prima del match; con il revival della faida con Goldberg, che lo vede prima cedere di fronte il nemico in pochi secondi, e poi primeggiare su di esso a Wrestlemania 33, conquistando il primo Universal Championship, che ancora oggi detiene.
Brock Lesnar: un atleta incredibile, una macchina da guerra, una vera forza della natura. Nel corso degli anni è riuscito a costruire un mito attorno alla sua persona, oltre che al suo personaggio, riuscendo ad essere il primo della classe in qualsiasi luogo metteva piede, dal ring all’ottagono, dall’America al Giappone, senza scrupoli, senza rivali. Nel periodo in cui aveva abbandonato la WWE, tutti ne mantenevano il ricordo e non vedevano l’ora del suo ritorno. Oggi in molti criticano la sua posizione all’interno della federazione, reputata troppo prestigiosa per un part-timer. Eppure in pochi possono dire di avere un appeal sulle masse forte quanto quello esercitato da lui, che si dimostra essere una vera calamità per gli affari. Ed è seriamente un peccato sapere che questo wrestler, lo status da lui costruito, sarà dato in pasto come ennesimo sacrificio a Roman Reigns, personaggio ormai bruciato dalla stessa WWE che cercava di affrettare i tempi della sua ascesa, invece di riservargli un’adeguata gestione.
Vedremo quanto ancora terrà il titolo Brock, se magari lo conserverà fino a Wrestlemania 34, oppure se, con un colpo di scena, lo perda prima del grande evento. Comunque il suo nome è ormai scritto nell’olimpo del wrestling e, sia che lo si odi, sia che lo si ami, di certo non lo si può ignorare.
Cari amici, questa era la storia di Brock Lesnar, raccontata come sempre da The Mirror, oggi al traguardo piccolo ma significativo del decimo appuntamento in vostra compagnia. Spero che il pezzo sia stato di vostro gradimento e vi abbia ricordato bei momenti o fatto imparare qualcosa di più sulla storia della WWE. Per ora vi aspetto per il prossimo appuntamento e vi auguro un buon inizio di settimana!
In un recente video, caricato sul canale YouTube delle gemelle Bella, Brie ha risposto ad alcune domande dei fan.
Tra le diverse cose Brie si è detta entusiasta dalla notizia della gravidanza di Maryse, nonostante le due donne siano molto differenti.
Proprio riguardo questo argomento Brie ha parlato di come avere un figlio faccia davvero capire ad una persona qual è il suo vero scopo nella vita e che la maternità è un fantastico viaggio.
Ha anche aggiunto come l’essere genitori abbia avvicinato ancora di più lei e Daniel Bryan, e proprio per questo è davvero felice non solo per Maryse ma anche per The Miz.
https://www.youtube.com/watch?v=-_x0zmvICIk
Sono davvero felice per lei. Credo che sia una cosa bellissima affrontare una gravidanza e diventare mamma per la prima volta. Ami già tantissimo il tuo bambino ed è un viaggio meraviglioso.
Quando hai un figlio, capisci qual è il tuo scopo nella vita. Sono felice che possa provare anche lei questa esperienza.
Durante il WWE Live Event tenutosi la scorsa notte nella città canadese di Winnipeg, è stato messo in palio il WWE Universal Championship. Brock Lesnar, infatti, ha difeso con successo la sua cintura contro Sheamus.
Il main event della serata ha visto coinvolti Roman Reigns e Braun Strowman, con quest’ultimo che è uscito sconfitto dal ring.
Di seguito, tutti gli altri risultati della serata: – Finn Bàlor ha sconfitto Bray Wyatt – Titus O’Neil & Apollo Crews hanno sconfitto Elias & Dash Wilder
– Neville ha sconfitto Enzo Amore per squalifica
– Seth Rollins & Dean Ambrose hanno sconfitto Bo Dallas & Curtis Axel
– Alexa Bliss ha sconfitto Bayley, Sasha Banks, Mickie James e Emma in un Fatal 5-way match
– The Miz ha sconfitto Jason Jordan
Roman Reigns ha sconfitto John Cena a No Mercy, rafforzando il suo status di “Big Dog” in WWE. La notte seguente a RAW, Reigns è entrato in faida con The A-Lister, Miz.
The Miz è rimasto alla ribalta negli ultimi mesi assieme al Miztourage , sconfiggendo wrestler del calibro di Jeff Hardy, Jason Jordan e Dean Ambrose. Miz è stato sinonimo di Intercontinental Championship per diverso tempo.
Una faida tra Reigns e Miz è sicuramente interessante e avrà sicuramente un supporto decente a livello di costruzione, ma evidenzia allo stesso tempo alcuni difetti. Diamo un’occhiata ai pro e ai contro di avere “The Big Dog” e “The Awesome One”, l’uno di fronte all’altro.
#5 Contro: Uno contro Tutti
Come è accaduto a chiunque prima d’ora, Roman Reigns ha sperimentato sulla sua pelle che cosa voglia dire fronteggiare The Miz: mettersi contro di lui significa dover affrontare sia Curtis Axel che Bo Dallas. L’incontro “Tre contro uno” che ne deriva è un escamotage piuttosto banale e ripetitivo, che la WWE adotta per incattivire gli avversari del trio.
Reigns è attualmente uno dei più forti wrestler di cui la WWE dispone e non ci sarà da sorprendersi nel vederlo combattere contro tutte e tre le superstars del Miztourage. La WWE ha nutrito per tutti questi anni la speranza di cucire addosso a Reigns la parte del bravo ragazzo, pertanto questa faida rappresenterà un altro tentativo di perseguire i piani originari.
Ad ogni modo, è innegabile la tendenza che ha sempre avuto Reigns di non ottenere i risultati sperati contro qualsiasi “Heel” sia stato da lui affrontato. L’unico risultato di questa faida sarà quello di vedere Reigns affrontare tre superstars sul ring, esito decisamente distante dai reali intenti dell’azienda.
#4 Pro: Reigns torna in lizza per il Championship
L’ultimo titolo che Reigns ha mantenuto quest’anno risale a Gennaio, prima di perderlo per mano di Chris Jericho. E’ senza dubbio una delle più grandi star della compagnia e la sua assenza dalla lotta al titolo per un lungo periodo non è stata sicuramente la scelta migliore che la WWE potesse fare.
I fan sono ormai stanchi di vedere “The Big Dog” nella parte del super uomo, da quando lo Shield si è sciolto. Per questo motivo, avere Reigns in una faida secondaria per il titolo, contro una superstar come The Miz che sta affrontando un periodo di forma straordinaria, aiuterà Reigns a ricostruire la sua immagine con i fan, detenendo allo stesso tempo al Titolo Intercontinentale, mai bisognoso come in questo periodo di aumentare il prestigio della propria cintura.
La grande qualità di Reigns è senza dubbio quella di rendere spettacolari i match da lui disputati, pertanto è la star perfetta per riuscire nell’intento di dare quell’appeal che attualmente manca al Titolo Intercontinentale.
#3 Contro: le Promo
Le Promo saranno senz’altro di alto livello in questa faida. The Miz è da diversi anni uno dei migliori al microfono e le sue promo sono ritenute tra le migliori all’interno dei segmenti televisivi.
Il problema rischia di essere proprio questo. The Miz passerà le settimane dicendone di tutti i colori sul conto di Roman Reigns, mettendo alla prova e sminuendo le sue abilità di wrestler e di intrattenitore. Nulla di tutto questo è di per se un problema e i fan adoreranno questo tipo di schermaglie, ma dopo l’assoluto dominio di John Cena nelle promo di No Mercy, tutto questo sa di già visto
#2 Pro: Lo scontro finale
A differenza di Roman Reigns, The Miz non è famoso per offrire match esaltanti, anche perchè le sue abilità di wrestler sono medio alte, se è in serata. L’arma in più di “The A-Lister” è la grande intelligenza che lo rende un assoluto maestro della psicologia sia sul ring che fuori, psicanalizzando i suoi avversari e aizzando il pubblico esattamente quando ne ha bisogno. Questa sua grande abilità lo rende un wrestler di tutto rispetto.
Roman dal canto suo, basa tutto sulla qualità del suo wrestling, aspetto che ha sempre mandato i fan in delirio. Ad ogni modo, Roman ha sempre offerto match di livello con gente come AJ Styles, Seth Rollins, Braun Strowman, solo per dirne alcuni. RAW ha come prossimo evento pay per view “Tables Ladders & Chairs” e un match “No Holds Barred” tra Reigns e Miz potrebbe essere il pezzo forte.
#1 Pro: La reiunion dello Shield
Lo scontro tra Reigns e il Miztourage finirà in un incontro “Tre contro uno”, come abbiamo già detto poc’anzi. A sostegno della teoria riguardante una possibile reunion dello Shield, c’è stato l’episodio di RAW nel quale The Miz ha espressamente citato Rollins e Ambrose. Nonostante Axel e Dallas non siano minimamente all’altezza di Rollins e Ambrose, la loro preparazione verrà senz’altro ottimizzata per essere all’altezza di fronteggiare lo Shield.
Una reunion dello Shield è stata preannunciata ormai dal volta faccia di Rollins dell’anno scorso. TLC è il PPV nel quale Reigns, Rollins e Ambrose hanno fatto il loro debutto in WWE e per questo motivo questo PPV ha un significato particolare.
Il consenso dei fan verso la WWE è in caduta libera e il ritorno dello Shield, grazie alla sua popolarità, potrebbe dare una mano a riequilibrare gli indici di ascolto.
Il roster della WWE è sempre in continuo cambiamento, visto che i push possono iniziare e finire dal nulla, gli infortuni possono rallentare e mutare le cose durante una storyline di una certa importanza e una novità può rubare l’impeto del momento di qualcun’altro in un attimo.
Ogni show poi è diverso e ogni match ha bisogno di un vincitore e di un perdente, perciò è difficile scalare la vetta e rimanere in alto per molto tempo.
Con il recente passaggio del testimone tra Roman Reigns e John Cena, c’è stata una particolare enfasi sull’inquadrare chi sono le Superstar più importanti della compagnia al giorno d’oggi. Per questo motivo ora è arrivato il momento di dare un’occhiata al roster attuale e scegliere i cinque nomi più importanti.
In questo articolo ci dedicheremo alle Superstar appartenenti alla categoria maschile di Raw e SmackDown, perciò né le donne e né le stelle di NXT saranno contemplate.
1. ROMAN REIGNS
Non c’è nemmeno il bisogno di spiegare perché Roman Reigns è in questa lista. E’, ed è stato, l’argomento di discussione più caldo della WWE negli ultimi anni.
Reigns è assolutamente la più grande priorità della compagnia al momento e lo sappiamo.
Ha infranto record a destra e a manca ed è sempre imposto come personaggio possente. Gli sono stati affibbiati i soprannomi di “The Big Dog” e “The Guy”, con persone come John Cena che, senza mezzi termini, lo hanno definito la persona più importante della compagnia.
Che piaccia o meno, Reigns è il numero uno ed è ad un altro livello rispetto agli altri.
2. JOHN CENA
Non fatevi ingannare a riguardo. Anche se ha perso contro Roman Reigns a No Mercy e ultimamente non è attivo come un tempo, John Cena è ancora il volto della compagnia.
Ancor prima di rendere il tutto “ufficiale” a Wrestlemania 21, quando ha sconfitto JBL e ha vinto il suo primo titolo mondiale, Cena era stato costruito per essere uno dei wrestler che trascinano la WWE.
Dopo quella vittoria, Cena ha collezionato un totale di 16 titoli mondiali tra i tanti altri successi e riconoscimenti ottenuti. Il tutto rimanendo il volto della federazione, nonostante le critiche.
Si sta riposando sempre di più arrivato a questo momento della sua carriera, facendosi da parte mentre altri come Roman Reigns, Dean Ambrose, Seth Rolling e altri ancora si fanno avanti. Ma Cena non smette comunque di essere una delle persone più influenti del roster, anche quando rimane lontano dalle scene per un po’.
John potrebbe ritornare per una faida, per vincere un titolo, o fare qualsiasi altra cosa, da un momento all’altro e i fan accetterebbero la cosa, perché Cena è ad un livello così alto che pare essere intoccabile – e invisibile, a quanto pare.
3. BROCK LESNAR
Se si facesse una lista delle abilità da avere per essere considerato una delle stelle più importanti, Brock Lesnar le avrebbe tutte.
E’ sempre nel main event ed è l’attuale campione Universale, gli è stata data la possibilità di infrangere le regole quando vuole, ha parecchio tempo libero, guadagna più soldi di chiunque altro talento, ha potere decisionale sul suo personaggio e su quello che vuole farne. In più è apparentemente esonerato dal Wellness Program, perde raramente e quando succede, non è mai in maniera chiara, e ci si riferisce a lui come, praticamente, un dio tra gli esseri umani.
Cosa si potrebbe chiedere di più? Non ci sono ragioni per cui Lesnar non dovrebbe essere su questa lista. Anzi, potrebbe addirittura cambiare il suo soprannome: da “The Beast Incarnate” a “La Superstar più importante della WWE”. Sarebbe un altro titolo che Paul Heyman potrebbe usare durante i suoi promo.
4. AJ STYLES
Non è un caso che SmackDown venga definita “la casa che ha costruito AJ Styles”.
Seppur non vanti una carriera decennale in WWE, il Fenomenale ha avuto subito un grande impatto e si è guadagnato un posto al tavolo delle più grandi stelle della compagnia.
Styles ha dimostrato che non ha perso il suo smalto in WWE, se paragonato alla sua carriera in giro per il mondo.
Ora Styles non è solo un veterano e un atleta affidabile che potrebbe lottare con chiunque, ma è il babyface di punta di SmackDown e l’artefice delle ingenti entrate dell’intero show, anche se al momento detiene il titolo di seconda fascia (il che confonde un po’ le cose, visto che per molti i ruoli di Jinder Mahal e AJ Styles dovrebbero essere invertiti).
Gli ascolti del martedì sera dipendono di più di chiunque altro a SmackDown, incluso Mahal, da Styles.
5. BRAUN STROWMAN
Ci sono molte altre persone che sarebbero potute essere incluse nella lista, ma sono state lasciate fuori.
Finn Balor, The Miz, The New Day, Dean Ambrose, Seth Rollins, Randy Orton, Shinsuke Nakamura e Kevin Owens sarebbero rientrati senza problemi in una top 10, e anche lì ci sarebbero stati molti altri lasciati fuori che avrebbero meritato una menzione.
Ad ogni modo, con l’entusiasmo del momento, anche uno come Owens e il suo match a Hell in a Cell con Shane McMahon non può competere con la forza di Braun Strowman.
Strowman è esploso nel 2017, diventando sempre più popolare tra la folla a tal punto che ad un certo punto si pensava che sarebbe stato lui a spodestare Brock Lesnar. Era il favorito dei fan e la folla non è stata contenta di vederlo perdere.
Con Mark Henry fuori, Undertaker e Kane ritirati e Big Show in procinto di farlo, Strowman fa parte di una nuova generazione di “giganti” della WWE. E, a meno che la WWE non rovini tutto, potrebbe essere una delle attrazioni più grandi per gli anni avvenire e una vera stella nella storia della WWE.
Mentre tutti quelli che sono stati menzionati prima hanno avuto la loro opportunità di splendere sulla vetta della loro divisione, Strowman rappresenta quello che può essere il futuro del business.
Parlando a CBC Sports, la medaglia d’oro olimpica nella lotta libera, la ventottenne canadese Erica Wiebe, ha raccontato la sua prima esperienza con la WWE, sul camminare sul tappeto rosso e sul subire i colpi sul ring.
Wiebe, che ha vinto la medaglia nella categoria femminile di 75 kg alle olimpiadi di Rio nel 2016, è stata contattata dalla WWE e le è stata offerta l’opportunità di volare a Las Vegas per la serata finale del Mae Young Classic.
Non avevo mai visto un evento WWE prima di entrare alla Thomas & Mack Arena.
Dopo aver sfilato sul tappeto rosso assieme a Stephanie McMahon (un tappeto rosso che ha visto, tra le altre celebrità, anche Ronda Rousey e il cast della serie Netflix G.L.O.W. – la Wiebe si è seduta per vedere Kairi Sane fare la storia, sconfiggendo l’ex atleta MMA Shayna Baszler e vincere il rivoluzionario torneo femminile.
Erica è anche andata al Performance Center ad Orlandom dove ha avuto l’opportunità di salire su un ring.
Sapevo che avrei dovuto provare a farlo, era una sfida personale. Ad essere onesta, mi sono sentita molto piena di me mentre mi arrampicavo in mezzo alle corde. Ho dedicato gli ultimi 10 anni della mia vita a padroneggiare l’arte della lotta libera… quanto poteva essere difficile un po’ di lotta “finta”?
Mentre mi insegnavano alcune mosse base, ho capito subito che tutti i miei istinti come lottatrice erano contrapposti a quelli che servivano nel wrestling.
Mentre le esperienze passate hanno fatto sì che mantenesse la sua concentrazione su un approccio pesante per prendere a pugni e mettere a terra le sue avversarie, la Wiebe ha scoperto che questo tipo di esibizione richiede una certa concentrazione e attenzione sul modo in cui vengono eseguite le mosse. Dopo aver imparato a cadere come si deve, la medaglia d’oro olimpica ha iniziato ad apprezzare questo sport, notando come “non sia poi tanto diverso dalla lotta libera a cui sono abituata”.
La Wiebe attualmente si sta spostando nel mondo delle aziende come consulente per la Deloitte. Intanto ha sempre gli occhi puntati verso le Olimpiadi estive del 2020. Comunque non esclude un coinvolgimento con la WWE in futuro, che dal suo canto ha lasciato la porta aperta per lei.
L’Attitude Era è ancora vista da molti come la migliore era che la WWE abbia avuto. In un recente episodio di The Roman Show, Brian Christopher, figlio di Jerry “The King” Lawler”, ha ricordato il momento in cui Vince McMahon ha detto ai wrestler che dovevano migliorarsi.
Durante il suo periodo in WWE Christopher era conosciuto come Grand Master Sexay e faceva parte del team dei Too Cool assieme a Scotty 2 Hotty e Rikishi. L’Attitude Era era caratterizzata da una moltitudine di talenti nel roster, perciò McMahon voleva che tutti avessero una mentalità positiva, volta al migliorarsi e al dare sempre il meglio.
Un giorno Vince ci porta in una grossa sala da ballo e ci dice: “Da oggi tutti avranno carattere”.
Christopher dice che avere “carattere” non era solo un concetto in sé per sé, era proprio uno stile di vita per la WWE all’epoca. Per lui questa è una delle più grandi differenze tra i wrestler di oggi e quelli del passato.
Non mi importa se siete al centro commerciale, se state mangiando al ristorante, non mi importa nemmeno se siete in aeroporto. Noi avevamo carattere. Non leggevamo nessun copione o cose del genere, con roba scritta da uno sceneggiatore dei Simpson come succede oggi.
L’Attitude Era fu un incredibile successo a livello di marketing per la WWE e riuscì ad attrarre molti fan dalla sua rivale, la WCW. Rivale che poi la WWE riuscì a battere a livello di ascolti e comprò.
Quando c’era la DX, Chyna, Chris Benoit, gli Hardy Boyz – e potrei continuare ancora con i nomi… Non c’era paragone. Abbiamo messo la WCW fuori dai giochi.