Bentornati amici sportivi di SpazioWrestling! Oggi, in via del tutto speciale ed eccezionale come la carriera di cui stiamo parlando, andremo a leggere la seconda parte della grande storia di The Undertaker in WWE, sempre tra le pagine di The Mirror.
La scorsa parte ci aveva lasciati dinanzi un Mark Calaway tornato ad essere un lupo solitario, dopo la fine dei rapporti e degli intrighi tessuti con la famiglia McMahon e lo scioglimento della sua stable, The Ministry of Darkness. Dopo aver declinato un’offerta di contratto da parte della rivale WCW, Undertaker deve affrontare un infortunio all’inguine, che lo costringe a otto mesi lontani dal ring: ma quando torna, tutto è cambiato.
Siamo a maggio del 2000 quando The Undertaker è ormai pronto a fare il suo ritorno.
A Judgment Day va in scena un iron man match tra The Rock e Triple H, un match intenso e molto atteso da tutti, portato sul punteggio di 5 a 5 a meno di tre minuti dal termine. The Rock sta per mettere a segno il sesto pin quando i McMahon e la DX gli mettono i bastoni fra le ruote, attaccandolo per favorire la vittoria di Triple H. Allora nell’arena risuona una musica nuova, mai sentita, accompagnata dal rombo di una moto, cavalcata da niente meno che The Undertaker. Ma non è il Taker che avevamo lasciato nella scorsa parte quello che fa ritorno dall’infortunio: una nuova gimmick si modella sul suo corpo, quella dell’American Badass. The Undertaker entra per soccorrere The Rock, ma alla fine ne causa la squalifica e la perdita del titolo a favore del King Of Kings.
Diversi mesi dopo, The Rock ricambia il favore ottenuto da Taker aiutando quest’ultimo a vincere i WWF Tag Team Championship, strappandoli ai campioni Edge e Christian. Purtroppo questa esperienza dura pochissimo, dato che già poche settimane dopo la conquista, Taker e Rock perdono i titoli, proprio in una rivincita contro gli ex campioni.
https://www.youtube.com/watch?v=9HcolDGhs-M
Il 2001 continua sulla scia dell’anno precedente per The Undertaker, ancora una volta travolto da un’avventura in tag team, ma non più con The Rock. Questa volta il suo compagno ha un che di “demoniaco” e, soprattutto, condivide lo stesso sangue di Taker: stiamo parlando di Kane, insieme al quale forma i Brothers Of Destruction.
Intanto Taker è impegnato anche in singolo in una faida con Triple H, che sfocia in un match a Wrestlemania-X-Seven, vinto naturalmente da Taker, aggiungendo HHH alla serie di vittorie consecutive ora arrivata sul 9-0.
Tolta questa soddisfazione, ne arriva subito un’altra, con conquista dei titoli di coppia da parte dei Brothers Of Destruction. Nel periodo dell’Invasion, Taker e Kane si aggiudicano anche i titoli di coppia della WCW, detenendo così per un periodo entrambe le cinture tag team messe a disposizione da WWF e WCW.
Alla fine del 2001 Taker passa tra gli heel della federazione.
Nel Royal Rumble Match entra con il numero otto, ma viene eliminato dal un debuttante, Maven. Questo avvenimento provoca l’ilarità di The Rock, che si fa beffe dell’American Badass al punto tale da far sancire un match a No Way Out. In questa occasione è comunque Rock a ridere per ultimo, grazie al prezioso aiuto di Ric Flair.
The Undertaker non è certo tipo che dimentica o perdona, anzi, si prende sempre la sua vendetta: nelle settimane successive alla sconfitta con il samoano, Taker non perde occasione per attaccare il figlio di Ric Flair, David, arrivando addirittura a minacciare l’intera famiglia del Nature Boy. Ric non ha altra scelta per difendere la sua famiglia se non quella di salire sul ring e affrontare faccia a faccia il suo temibile avversario. Il palco prescelto è Wrestlemania-X8, ed i risultato del match è identico alle 9 edizioni precedenti a cui Taker aveva preso parte: The Undertaker vince, il suo avversario di turno perde, e la streak vola a 10-0.
Dopo Mania, The Undertaker interferisce nella faida tra Triple H, detentore del WWE Championship, e “Hollywood” Hulk Hogan, primo sfidante al titolo. Taker aiuta proprio quest’ultimo a vincere il titolo, così da poterlo sfidare a sua volta. Infatti a Judgment Day si affrontano Hogan e Taker, ma questa volta, con nessuno ad aiutarlo, Hulk non riesce ad avere la meglio sull’avversario e perde il titolo, consegnando nelle mani di The Undertaker il suo quarto regno da campione del mondo. Solo due mesi dopo perde la cintura in un match a tre con The Rock e Kurt Angle.
Mark Calaway torna sui ring della WWE, dopo qualche mese di riposo dovuto ai sempre presenti infortuni e alla nascita della figlia, nel 2003.
Entra nella Royal Rumble con il numero 30, ma la gloria della vittoria gli è negata dal lottatore che portava il numero 29, Brock Lesnar, che lo elimina in finale e va a vincere al suo post la rissa reale. Durante Wrestlemania XIX, la streak di The Undertaker è messa in pericolo, dovendo affrontare Big Show e A-Train in un handicap match. Nemmeno la forza congiunta di questi due colossi può niente contro la caparbietà di Taker, che lo porta all’undicesima vittoria consecutiva. (11-0).
Mr.McMahon costa a Taker il titolo WWE, che stava contendendo al campione Brock Lesnar, riprendendo tra l’altro una vecchia faida lasciata in sospeso tra i due. La vendetta non tarda ad arrivare: Paul Heyman, allora manager di SmackDown, stabilisce che se Taker avesse battuto, ancora una volta in un handicap match, sia Big Show che Brock Lesnar, allora avrebbe avuto il diritto di scegliere il suo avversario in vista delle Survivor Series. The Undertaker, stimolato dalla grande opportunità, vince il match ed elegge a suo avversario niente meno che Vince McMahon, reo di essergli costato il titolo mondiale. I due si affrontano in un buried alive match, stipulazione che sembra non lasciare scampo al povero chairman. Ma, a sorpresa, interviene Kane, che seppellisce il fratello e regala la vittoria alla vecchia volpe di Vince.
Siamo ormai nel 2004.
Fin dalla Royal Rumble iniziano ad esserci segnali del ritorno di Taker alla vecchia gimmick del “deadman”, segnali che certo non rassicurano Kane, che si è disegnato un enorme bersaglio dietro la testa dopo le Survivor Series. L’inevitabile resa dei conti trova terreno fertile a Wrestlemania XX: The Undertaker viene introdotto dalla sinistra risata del manager storico, Paul Bearer, con in mano la sua urna, accompagnato da un corteo di druidi con torce fiammeggianti. La contesa è vinta senza troppi problemi da The Undertaker, con uno storico a Mania di 12-0.
Per cercare di portare la forza sovrannaturale di The Undertaker dalla sua parte, il GM di SmackDown, Paul Heyman, rapisce Paul Bearer, unico punto debole del deadman, minacciando di inondarlo di cemento. Taker si appella ai suoi poteri, scagliando un fulmine contro Heyman mettendolo in fuga. Si avvicina poi alla teca che conteneva Bearer e, a sorpresa, cola su di lui il cemento, sotterrando con la vita del povero manager anche il suo ultimo barlume di umanità.
Un altra Wrestlemania si avvicina, questa volta la ventunesima edizione: per tale occasione, The Undertaker ha un nuovo avversario, un giovane che gira nel roster seminando distruzione tra i veterani, tanto da acquisire il nome di “The Legend Killer”. Il suo vero nome è quello di Randy Orton, e sul suo taccuino manca solo il nome di una leggenda da sbarrare, quello del deadmen. Orton non riesce ad imporsi, e diviene anch’esso una vittima della streak, la tredicesima. (13-0). La rivalità fra i due non è certo concluso: Randy non riesce a digerire la sconfitta subita sul palco più importante di tutti, per questo attacca nuovamente il becchino durante l’estate, sfidandolo in vista di SummerSlam. Questa volta è il giovane rampante a uscire a testa alta dall’incontro, anche se solo per un’interferenza del padre, Bob Orton. La coppia padre-figlio riesce a bissare il successo anche a No Mercy, vincendo il primo handicap casket match della storia. Tutta la faida, della durata di 9 mesi, trova la sua conclusione ad Armageddon, dove Taker vince in un Hell in a Cell match.
Nel 2006 Taker porta la streak sul 14-0 sconfiggendo Mark Henry, per poi iniziare una faida con il debuttante The Great Khali.
Il 2007 inizia con il botto per il becchino, che, entrando nella Royal Rumble con il numero 30, riesce a vincere il prestigioso evento, divenendo inoltre il primo wrestler della storia a vincere entrando per ultimo. Grazia a questa vittoria si riserva il beneficio della scelta sul suo avversario a Wrestlemania 23, scelta che ricade poi sul World Heavyweight Champion Batista. Più che una scelta, risulta essere una condanna per The Animal, che diviene la quindicesima vittima di The Undertaker nello Showcase of the Immortals (15-0). Inoltre questa è anche la prima volta di Taker con la Big Gold Belt alla vita. Il suo regno, dopo aver difeso la cintura con successo sempre da Batista, termina per la scaltrezza di Edge, che incassa la sua valigetta da Mr. Money in the Bank e strappa il titolo dalle mani del deadman, il quale è costretto a quattro mesi di stop per un altro infortunio.
Al suo ritorno, tenta più volte di riconquistare il titolo che aveva perduto, sia contro Batista che contro Edge, ma non riesce ad ottenere mai il successo.
Entra nuovamente nella Royal Rumble, anno 2008, con la speranza di riottenere una chance titolata: questa volta il gioco si è ribaltato, e se l’anno prima era entrato per ultimo, ora a Taker tocca invece il numero 1. Purtroppo, sulla strada del suo successo ad ostacolarlo c’è Shawn Michaels, che lo elimina. Ma The Undertaker non si perde d’animo, partecipa all’ Elimination Chamber Match che avrebbe decretato il primo sfidante al titolo mondiale dei pesi massimi detenuto da Edge. Taker trae massimo beneficio dall’occasione e vince il match, venendo proiettato direttamente a Wrestlemania XXIV, dove batte Edge e viene proclamato per la seconda volta WWE World Heavyweight Champion, portando la streak sul 16-0.
L’anno successivo sarebbe stato quello del primo match con Shawn Michaels a Wrestlemania, precisamente l’edizione numero 25. Anche in quel caso Taker avrebbe mantenuto la sua imbattibilità, ponendo le basi per un ulteriore, grandissimo match nel futuro sempre contro The Heartbreak Kid.
A SummerSlam del 2009 Taker torna sul ring dopo un ulteriore stop, attaccando l’allora campione del mondo CM Punk, ergendosi a contendente principale della sua cintura. In uno dei match tra i due, Punk esce vincitore, replicando sul ring il famoso Screwjob di Montrèal, con Taker chiuso nella Anaconda Vise che viene dichiarato sottomesso anche se, in realtà, non ha mai ceduto. Il Deadman ottiene la sua rivincita in un Hell in a Cell Match nel ppv omonimo, e viene proclamato per la terza volta campione dei pesi massimi.
Perderà il titolo appena conquistato solo durante Elimination Chamber, venendo eliminato come ultimo uomo da Chris Jericho in seguito all’intromissione di Shawn Michaels, desideroso di convincere il becchino a concedergli un altro match a Wrestlemania contro di lui. Taker accetta la sfida di Shawn in vista di Wrestlemania XXVI, ponendo solo una condizione: se Michaels avesse perso, allora si sarebbe ritirato. Tutti conosciamo la storia e sappiamo bene che la streak di Taker non si concluse quella notte, portandosi sul 18-0, al contrario della carriera di Shawn, che si fermò per sempre.
Dopo aver messo fine alla gloriosa carriera di Shawn Michaels, la ventottesima edizione di Wrestlemania vede The Undertaker alle prese con il compagno storico del suo ex rivale, Triple H. Il match, un No Holds Barred, vide Taker trionfare (19-0), ma per la brutalità dell’incontro deve lasciare il ring in barella, e prendersi un periodo di pausa dopo Mania.
Dieci lunghi mesi separano Taker dall’amato ring su cui più volte ha mietuto vittime, dieci mesi di pianificazione che lo riportano ancora una volta dinanzi allo stesso bersaglio: Triple H.
The Undertaker è tornato, ancora una volta per combattere il King of Kings, ma quest’ultimo non sembra essere dello stesso parere, rifiutando inizialmente il match. Quando, però, il becchino insinua che HHH ha sempre vissuto nell’ombra del compagno Shawn, allora l’orgoglio spinge Hunter ad accettare nuovamente il confronto, ponendo solo una condizione, ovvero la stipulazione del match: Hell in a Cell!
Così Wrestlemania XXVIII fa da cornice al match che passerà alla storia come “The End of an Era Match”, vinto da Taker (20-0) e con un finale da lacrime, con il becchino, Michaels e Triple H stretti in un abbraccio di sincero rispetto.
Il 5 marzo 2013 è un triste giorno per Mark Calaway: il suo manager storico, Paul Bearer, viene a mancare. Esattamente come manca il rispetto di CM Punk, prossimo sfidante del Phenom a Mania, quando utilizza il decesso di Paul per schernire il suo avversario. Punk entra in possesso anche della famosa urna catalizzatrice di poteri per Taker, ultima goccia che fa traboccare il vaso della pazienza già colmo di Mark.
A Wrestlemania 29 The Undertaker batte il tracotante CM Punk, spingendo la streak ormai oltre le venti vittorie. (21-0).
Ma il disastro era dietro l’angolo.
Brock Lesnar, attraverso la voce del suo manager Paul Heyman, richiama l’attenzione del deadman sfidandolo ad un match per Wrestlemania XXX. La fisicità e brutalità di Brock sembrano essere un ostacolo reale al proseguimento della streak, ma infondo nessuno crede che Taker uscirà sconfitto dall’evento che già si preannuncia storico. Neanche il Phenom sembra crederci, infatti decide di accettare la sfida della bestia.
Wrestlemania XXX finalmente è arrivata e il match tra i due titani va in scena: ci vogliono 25 minuti di match, due f-5 e una commozione cerebrale a porre fine a quasi un trentennio di storia, e a far sgretolare la streak di The Undertaker sotto i colpi devastanti del Conquistatore Lesnar. Quando la campanella suona, tutto attorno al ring è silenzio, un attonita, ovattata atmosfera circonda l’evento: nessuno può credere ai propri occhi, Lesnar compreso, mentre Heyman si passa la mani sul volto rosso, urlando “Ce l’ha fatta, non ci credo!”
A creare ancora più confusione è la mancanza della theme song del vinciore, che parte solo dopo diversi secondi.
La storia è chiusa, la serie di vittorie di Undertaker si ferma sul 21-1.
1 è Brock Lesnar.
In seguito sarà rivelato che la scelta di mettere fine alla streak fu presa dal presidente Vince McMahon, con l’intento di creare un momento storico che sarebbe rimasto per sempre impresso nella memoria di tutti. Mark Calaway non era d’accordo con la scelta del chairman, ma alla fine ha dovuto cedere. Non era possibile, sempre secondo Vince, trovare un profilo migliore di quello offerto da Brock Lesnar come mattatore del deadman.
Dopo quella cocente sconfitta, la faida tra Taker e Lesnar non si era spenta, portando i due a scontrarsi in altre occasioni. Nel frattempo Taker sconfigge Bray Wyatt e Shane McMahon nelle successive due edizioni di Mania, prima di impattare nuovamente sul muro della sconfitta l’anno scorso, Wrestlemania 33, contro Roman Reigns.
Siamo giunti dunque alla fine, almeno per ora, della storia di The Undertaker.
Ancora è in dubbio la partecipazione del becchino alla prossima Wrestlemania, ormai distante da noi solo 60 giorni o poco più. Nella scorsa edizione, dopo la seconda sconfitta, aveva lasciato intendere il ritiro, abbandonando i guanti sul ring prima di uscirne. Tuttavia sono molte e insistenti le voci che lo vorrebbero coinvolto in un ultimo match contro John Cena per Wrestlemania 34, incontro dei sogni per molti appassionati della disciplina. Io sono tra questi che vorrebbero fortemente un match tra i due, pur sapendo i limiti a cui tale incontro sarebbe ovviamente sottoposto, come l’età e le condizioni fisiche di The Undertaker.
Nonostante tutto vederlo un’ultima volta sul ring mi riempirebbe di gioia, magari con un finale diverso e meno criptico, in cui può prendersi tutti gli applausi meritati per la sua carriera annunciando il suo ritiro, vero e definitivo.
E dopo tutti questi anni, dopo tutte le pagine di storia del wrestling che portano la sua firma, state ben certi che sarò davanti la televisione, unendomi ai cori che certamente pervaderanno lo stadio, dicendo: “Thank you Taker!”.
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Sono Angelo Sorbello, vivo a Genova, sono laureato, ho lavorato per diverse testate giornalistiche, tra cui Il Giornale e il Secolo XIX. Ho diverse passioni, tra cui il wrestling in particolare la WWE.
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