In queste ultime ore sta andando a comporsi un puzzle sempre più esplosivo, che vede come protagonista niente meno che Sasha Banks, una delle Superstar migliori che la WWE possa annoverare tra i membri del suo roster femminile. Le lamentele della Banks nei confronti della federazione sarebbero così gravi da averla portata addirittura a chiedere il rilascio. Ma il caso di Sasha non è certo isolato, poiché molti sono stati gli atleti che negli ultimi mesi hanno avuto da ridire sulla propria gestione da parte del team creativo della WWE, sentendosi mal utilizzati e poco valorizzati.
Andando a ricapitolare tutte le situazioni di tensione all’interno dell’ambiente WWE, in questo articolo ci chiederemo anche: le lamentele degli ultimi tempi sono sempre fondate? Oppure alcuni membri del roster si stanno rivelando poco professionali?
A Wrestlemania 35 abbiamo visto andare in scena la prima difesa dei nuovissimi titoli tag team femminili nella cornice dell’evento di wrestling più importante al mondo, incontro finito con una sorpresa quando le Iconics hanno vinto di rapina e hanno alzato sulle loro teste i titoli tanto voluti. A uscirne con le ossa rotte e l’orgoglio sotto i piedi sono state le ex campionesse, le prime che hanno potuto posare le loro mani sui nuovi allori, Bayley e Sasha Banks.
Questo tag team era visto sia dal pubblico che dalla compagnia stessa come il più meritevole di vincere per la prima, storica volta i titoli appena introdotti, tanto è vero che ad Elimination Chamber hanno vinto il match che poneva le cinture in palio assecondando i pronostici.
La WWE ha investito e rischiato molto per poter assemblare questo duo: pochi mesi prima tutti avevamo assistito ad un turn heel di Sasha, che aveva tradito proprio la sua vecchia amica Bayley. Ci si aspettava un rilancio in grande stile per il personaggio della Boss, che magari sarebbe tornata alla sua attitudine beffarda e arrogante che l’aveva condotta al successo nel roster di NXT e che si modellava molto meglio sulla sua persona rispetto a quella face poco riuscita che ci era stata proposta nel roster principale per la maggior parte del tempo.
Invece, proprio quando la faida ormai sembrava avviata e il cambiamento in Sasha ormai concluso, i writers hanno innestato la marcia indietro e hanno fatto in modo che le due si riappacificassero.
Questo improvviso cambio di rotta nella gestione delle due atlete aveva messo sull’avviso i fan più attenti, che già da tempo sentivano incessanti rumors sulla presunta volontà da parte della WWE di introdurre le cinture di coppia anche per le donne, cavalcando la duratura onda della Women’s Revolution. Sasha e Bayley, insomma, sembravano il mix perfetto per inaugurare la vita delle nuove cinture: amate dal pubblico, discrete sul ring, con una storia alle spalle solida tale da poter far emozionare il pubblico in caso di loro vittoria. E il successo è arrivato.
Eppure i vertici della federazione hanno deciso di non concedere alle due atlete un regno chissà quanto duraturo e di far cambiare le campionesse già a Mania, poche settimane dopo la vittoria di Sasha e Bayley. Così le Iconics si sono portate a casa i titoli, con buona pace di tutti tranne che delle ex campionesse stesse. In particolare un gran mal di pancia sembra aver colpito la Boss, che alla notizia che avrebbe dovuto perdere il match di Wrestlemania sembra aver dato di matto e minacciato addirittura di lasciare la compagnia per la gestione, a suo dire, folle del suo personaggio. Le situazione ha preso una piega ancor più infelice quando un’altra voce ha iniziato a diffondersi prepotentemente: la federazione forse avrebbe voluto dividere la Boss ‘n’ Hug Connection con lo shake up della prossima settimana e questo avrebbe teso ancor di più i rapporti con la Banks.
Ora, credo fermamente che il comportamento di Sasha Banks sia quanto più infantile e non professionale.
Le ultime notizie riportano addirittura la volontà dell’atleta di non presenziare a nessuno show settimanale della federazione, neppure i live event, il che sarebbe una grande mancanza di rispetto non solo dei termini contrattuali, chiaramente, ma nei confronti degli stessi fan che sostengono la Banks e magari in tutta questa faccenda si schierano anche dalla sua parte.
Io personalmente trovo folle il comportamento della wrestler: ormai quella di criticare la WWE per ogni scelta creativa che compie è diventata una vera e propria moda, soprattutto da quando è stata annunciata la creazione della All Elite Wrestling. Tra l’altro Sasha ha almeno ricevuto qualche riconoscimento nel corso degli anni: ricordiamo il suo regno ad NXT, la grande faida con Charlotte Flair in cui la stessa Banks si è portata a casa parecchi titoli mondiali, in ultimo la vittoria dei titoli tag team. Magari gli è mancato un Wrestlemania moment, al contrario delle altre four horsewomen, ma la ragazza è giovane e di tempo ne ha per rimediare a tale torto.
Capisco la sua voglia di condurre un regno titolato di maggior lunghezza e rilievo, però bisogna anche pensare che con un roster pieno di talenti come quello della WWE attualmente siano in molti i lottatori che meritano una chance di portare sulle spalle le cinture e non è un male cercare di dare spazio a quanti più atleti possibili, anche per non annoiare il pubblico.
Insomma questa volta tocca schierarmi dalla parte della WWE, che pure sta cercando di trovare una soluzione alla situazione per non perdere una donna di gran talento come Sasha. Le lamentele dell’atleta mi lasciano spiazzato e sinceramente le trovo un po’ viziate.
Facile mettere a confronto questo caso con quello che ultimamente ha coinvolto i Revival: questo tag team è sicuramente uno dei migliori al mondo, con una grande chimica nel far susseguire le mosse l’una all’altra e uno modo di raccontare il match attraverso le loro azioni davvero eccellente. Nonostante tutte queste qualità, il loro approdo negli show principali non era stato dei migliori, poiché non erano stati utilizzati quasi mai ed erano molto lontani dalla scena titolata. Le loro lamentele, prima fondate, sono state infine ascoltate seppur con grande fatica e ai due è stato concesso un regno titolato. Non contenti, i Revival hanno continuato a lamentarsi per il fatto che, pur essendo campioni, perdevano una grande quantità di match. Alla fine sembra che Vince McMahon si sia scocciato e abbia deciso di privargli delle cinture a lungo desiderate e tutt’ora il loro destino è incerto. Forse, però, dopo aver vinto i titoli potevano anche tacere.
Un altro tag team con problemi con la federazione di recente è stato quello degli Usos, da sempre al top nella categoria di coppia. Proprio per questo sembrava difficile spiegarmi il motivo di tali mal di pancia, eppure la soluzione non era così complicata: i fratelli samoani potrebbero aver sfruttato questo malcontento di molti atleti nei confronti della WWE per ottenere un rinnovo contrattuale più ricco. E così proprio con un rinnovo la situazione di emergenza è rientrata e Jimmy e Jey resteranno ancora a lungo nella federazione.
Altro wrestler che da tempo manifesta una certa insofferenza nei confronti della sua gestione è senza dubbio Tyler Breeze, che però si è mosso in maniera più elegante: non ha richiesto di essere liberato dal suo contratto, bensì solo di poter fare ritorno ad NXT, dove il suo personaggio aveva una profondità e un carisma non indifferente e non era ridotto a macchietta comedy.
In conclusione, non siamo folli e riconosciamo che ci sono dei gravi problemi di gestione e scrittura delle storyline in questo periodo storico in WWE. Però siamo un po’ stufi di sentire lamentele su lamentele da parte dei lottatori, soprattutto considerando il fatto che fino a qualche mese fa, prima che si sapesse della creazione di una possibile alternativa alla WWE come la AEW, nessuno o quasi osava alzare la voce nel backstage.
Anzi, un grande wrestler come CM Punk è stato ed è ancora criticato per aver lasciato la compagnia, tacciato di essere un debole che sapeva solo lamentarsi, una sorta di pallone gonfiato tronfio di ego. Eppure Punk i suoi motivi li aveva: si era scagliato contro un medico della WWE e un tribunale gli ha dato ragione; si era lamentato per il fatto di non aver avuto un Main Event di Wrestlemania, nonostante avesse per anni trainato quasi da solo la compagnia. Ma tutto ciò a Punk non è stato riconosciuto, si è preso i suoi insulti per aver abbandonato la baracca.
Allora siamo obiettivi e cerchiamo di distinguere quando una protesta da parte di un lottatore è legittima e quando invece è solo frutto di una mente viziata. E ricordiamoci sempre che per loro il wrestling è sì una passione, ma anche un lavoro e come tale dovrebbe essere svolto con una certa serietà che spesso invece manca.
Sono Angelo Sorbello, vivo a Genova, sono laureato, ho lavorato per diverse testate giornalistiche, tra cui Il Giornale e il Secolo XIX. Ho diverse passioni, tra cui il wrestling in particolare la WWE.
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