Amici appassionati di wrestling bentornati tra le pagine del Pipe Bomber, dove oggi continueremo ad occuparci della rivoluzione vera e propria che ormai sta imperversando nel mondo del pro wrestling, rivoluzione nata e portata avanti sotto un’unica effige, quella della All Elite Wrestling.
La data che tutti stavamo aspettando è arrivata: il 7 febbraio, giorno in cui la AEW ha tenuto un’altra conferenza per annunciare la messa in vendita dei biglietti per il loro primo evento, fissato per il 25 di maggio, che avrà come nome Double or Nothing. Durante la conferenza sono state naturalmente annunciate altre firme di contratti, nuovi wrestler che approdano nella federazione e che la renderanno grande: tra questi spicca il nome più discusso dell’ultimo mese, Kenny Omega, che ha deciso ufficialmente di unire le proprie forze a quelle dei suoi amici fraterni della Elite per cercare di cambiare il mondo del wrestling in maniera definitiva.
Le carte in tavola sono quasi tutte scoperte ormai, le promesse sussurrate dalla nuova federazione sono ben incise nelle menti dei fan, soprattutto di chi è stanco ormai del prodotto offerto dalla WWE, e le scommesse sono piazzate: da ora in poi per la AEW sarà davvero Double or Nothing!
Trovo incredibile come la All Elite Wrestling in pochissimo tempo sia riuscita a convincere molti dei fan che inizialmente, quando fu annunciata, erano scettici riguardo al suo futuro successo. Chiariamoci subito, nessuno ancora può sapere se la federazione in concreto riscuoterà successo o no, del resto nessuno di noi vede nel futuro! Ma, volendo considerare le basi su cui si poggia questa nuova casa del wrestling, possiamo certo affermare che le fondamenta sono ben più che solide.
Nel corso delle settimane, dopo l’annuncio e la prima conferenza, piano piano in molti si sono convinti della bontà di questa idea, della visione degli Young Bucks e di Cody Rhodes che diventava concreta realtà passo dopo passo. Il primo elemento che ha fatto cambiare idea a molte persone poco fiduciose è stato senza dubbio la potenza economica del presidente: avere alle spalle un miliardario che finanzia i tuoi show fa certamente ben sperare e inoltre il denaro ha come effetto immediato un grande potere contrattuale che permette di attirare molti wrestler verso la propria federazione e magari di soffiarne qualcuno alle altre compagnie.
Al fattore economico andava poi ad aggiungersi quello umano, ovvero la quantità di talento presente in un roster che, comunque, era allo stato embrionale, ancora in divenire. Potevamo contare già su atleti del calibro di Adam Page, l’ex Adrian Neville della WWE ora conosciuto come PAC, Christopher Daniels e ultimo ma fondamentale il caro Chris Jericho. Già “solo” questi nomi possono soddisfare anche i palati più raffinati in campo di wrestling.
Ma dallo scorso 7 febbraio altri wrestler si sono uniti al progetto e primo fra tutti va ricordato Kenny Omega.
Omega aveva annunciato che il suo contratto con la NJPW sarebbe scaduto i primi di febbraio e non aveva intenzione di rinnovarlo. La WWE ha iniziato subito a lavorare per poter battere sul tempo la concorrenza e presentare al free agent più chiacchierato degli ultimi anni un ricco contratto che non avrebbe potuto rifiutare. E in effetti l’offerta c’è stata e sembra essere stata anche molto cospicua: si parlava di circa 4 milioni annui che sarebbero entrati nelle casse del buon Kenny. In molti hanno pensato che un contratto simile andava solo firmato, che nessuno avrebbe resistito alla somma e all’attrattiva che comunque la WWE ancora esercita come prima federazione di wrestling al mondo.
Nonostante ciò, Omega ha scelto di rifiutare l’offerta dei McMahon e di andare avanti per la sua strada, insieme ai suoi amici della Elite: dopotutto, secondo le parole dello stesso Kenny, non è strettamente necessario approdare in WWE per poter essere il miglior wrestler del mondo. (Forse Seth Rollins avrebbe da ridire). Così Kenny Omega è attualmente un membro a tempo pieno della AEW e copre anche un ruolo dirigenziale, essendone il vice presidente esecutivo.
A giocare un ruolo fondamentale nella travagliata scelta di Kenny Omega e dunque nel suo rifiuto alla WWE sono stati due elementi: da un lato, la volontà di continuare un cammino comune iniziato con i suoi vecchi amici nella NJPW, un cammino che è stato programmato non solo per lasciare tracce indelebili nella storia del wrestling, ma di stravolgere il suo panorama mondiale per sempre: una vera e propria rivoluzione nel pensare la disciplina; dall’altro lato la AEW ha assicurato al canadese un certo potere discrezionale nella gestione del proprio personaggio e delle vicende che lo interesseranno, cosa che sappiamo difficilmente gli sarebbe stata concessa presso la corte dei McMahon.
Che lo si voglia ammettere o no, la firma di Kenny per la All Elite Wrestling segna un punto a favore della federazione neonata nonché un duro colpo per la WWE. Negli ultimi anni è stata proprio la federazione di Stamford ad esercitare l’attrattiva maggiore nel mondo del pro wrestling, calamitando a se tutti i talenti migliori che si mettevano in mostra nel panorama indipendente (o quasi). Ciò ha permesso alla federazione di aumentare la qualità di show come NXT, che ha risentito totalmente in positivo dei nuovi arrivi come Finn Bàlor, Samoa Joe, Adam Cole, Shinsuke Nakamura e tutti gli altri. Inoltre è stata resa possibile la fondazione anche di show secondari come NXT UK, che permette anche agli atleti ancora in formazione o meno conosciuti di mettersi in mostra su un palcoscenico importante come solo la WWE può offrirne.
Questo è accaduto fino ad ora, ma le cose sono cambiate e non lo dimostra solo la scelta di Omega. Troppi rumors si stanno rincorrendo da settimane sul malcontento, a volte presunto e altre volte palese, di molte Superstars della WWE. Nessuno credeva che tali mal di pancia avrebbero davvero sortito qualche effetto o causato qualche danno alla compagnia, fino a che Dean Ambrose ha deciso di non rinnovare il suo contratto e abbandonare la nave dopo Wrestlemania. Questo evento ha fatto capire sia alla WWE che ai fan più scettici che il gioco sta cambiando, che altre strade si stanno aprendo nel mondo e la principale tra queste è proprio la AEW. Pensate che fino a qualche anno fa sarebbe stato impensabile vedere accostato un nome importante come quello di Randy Orton ad altre federazioni mentre ora sentiamo di una possibile offerta che è stata proposta proprio a The Viper dalla stessa All Elite. Magari ciò non condurrà a nulla, ma di questi tempi meglio tenere le orecchie ben tese.
Insomma la All Elite Wrestling rappresenta il cambiamento che molti stavano aspettando e che altri temevano, rappresenta la rottura degli equilibri e del dominio incontrastato della WWE, una possibile rivoluzione nel modo di fare e pensare il wrestling. Per tutto questo e per i motivi sopra esposti, noi appassionati dobbiamo credere nella AEW. Dobbiamo crederci come ci ha creduto Cody Rhodes, come ci ha creduto Kenny Omega, Jericho e tutti gli altri atleti coinvolti nel progetto. L’avvento di questa nuova realtà non può che far bene a tutto l’ambiente, dare aria fresca nei polmoni dei fan e una bella svegliata ai dirigenti delle altre federazioni.
Capito WWE?
Smettiamola di costruire faide basate sul nulla, di limitare gli atleti sul ring, di dare le opportunità migliori solo a chi vende qualche maglietta in più ai bambini e toglierle invece a chi potrebbe migliorare sensibilmente il tuo prodotto. Prendiamoci la responsabilità di dire che se un lottatore come Finn Bàlor, come Bobby Roode, come Shinsuke Nakamura ancora non riesce a fare breccia nel cuore dei fan non è colpa solo sua ma soprattutto della pessima gestione che ne è stata fatta. Altrimenti sarà davvero ironico pensare che proprio una delle vittime di quella cattiva gestione, Cody Rhodes, potrebbe in futuro guardare la WWE dall’alto in basso e magari chiudere con i chiodi la sua bara.
Sono Angelo Sorbello, vivo a Genova, sono laureato, ho lavorato per diverse testate giornalistiche, tra cui Il Giornale e il Secolo XIX. Ho diverse passioni, tra cui il wrestling in particolare la WWE.
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