Una delle domande che ci si pongono maggiormente quando si è giovani ed inesperti e ci si affaccia al mondo per la prima volta è certamente: cosa farò da grande?
Anche Colby Daniel Lopez, nato a Buffalo nel ventottesimo giorno di maggio del 1986, deve essersi posto questa domanda, ma le sue idee erano ben chiare a proposito: lui avrebbe fatto il wrestler e sarebbe divenuto uno dei migliori. Il vero interrogativo per lui era: come fare? Da quale gradino si parte per salire la scala del successo?
Sapeva quale sarebbe stato il suo destino, ma come ci si costruisce un destino?
Ebbene nell’appuntamento di oggi con The Mirror andremo ad interrogare le pagine della storia affinchè ci mostrino come questo ragazzo, protagonista dell’editoriale, abbia trovato una soluzione a tutto ciò.
Per costruire qualcosa si deve avere un buon piano, bisogna essere un architetto, e per questo Colby lo è diventato, sotto il nome di Seth Rollins.
Il primo mattone che lo avrebbe portato alla sua ascesa nel mondo del pro wrestling, Colby lo pone nel 2005 quando inizia a lottare sotto il ring name di Gixx nelle più disparate federazioni indipendenti, tra cui la Scott County Wrestling e la Indipendent Wrestling Association Mid-South, e in particolare in quest’ultima decide già di cambiare la sua identità, optando per il nuovo nome Tyler Black, che manterrà fino al suo approdo in WWE.
In seguito sbarca in NWA, federazione che spesso troviamo associata alle esperienze giovanili di gavetta di molti altri lottatori. A conferma di questo, in quegli anni Black affronta anche un giovane Aj Styles in un match singolo, uscendone sconfitto. La sua più grande conquista in NWA è certamente il lungo regno come campione di coppia, che si estingue solamente dopo 230 giorni.
Nel 2006 ottiene anche una singola comparsa televisiva con la TNA ed in seguito a questa inizia a combattere per le Pro Wrestling Guerrilla (PWG).
Ma la prima vera svolta per la carriera di Colby arriva solo nel settembre del 2007, quando debutta in Ring of Honor insieme a Jimmy Jacobs e Necro Butcher in occasione del ppv Man Up. Inizialmente questo segmento è stato eliminato dalle registrazioni dello show, poichè la nuova stable dal nome The Age of the Fall aveva compiuto delle azioni che controverse è dir poco, simulando un impiccagione ai danni di Jay Briscoe.
Ma la curiosità dei fan è talmente tanta una volta sparsa la voce che la federazione decide comunque di mostrare l’attacco brutale dei nuovi arrivati.
Black, insieme a Jacobs, riesce effettivamente a vincere la guerra intrapresa contro i Briscoe Brothers, strappando ai due i titoli tag team di ROH, durante Final Battle del 2007.
Questa cintura gli è sottratta solo qualche settimana dopo, ma Black non è uno che si accontenta e ha già pronto il prossimo mattone da poggiare per continuare a costruire il suo futuro. Questo mattone si chiama ROH World Championship.
La prima occasione per portare a casa anche tale riconoscimento arriva durante il ppv Take No Prisoner, in occasione del quale Tyler sfida l’allora campione Nigel McGuinness, rimediando purtroppo solo una sconfitta.
Per addolcire l’umiliazione di aver fallito il suo proposito, Colby si concede un altro regno di 105 giorni con il compagno Jacobs: proprio quest ultimo, però, tradisce Tyler, che aveva perso l’opportunità di diventare number one contender al titolo massimo contro Austin Aries.
La seconda opportunità di Black gli era sfuggita poco prima, in un four-way elimination match che lo vedeva contrapposto al campione McGuinness, a Danielson (futuro Daniel Bryan) e a un certo Claudio Castagnoli, che in WWE avrebbe poi assunto il nome di Cesaro. In quell’occasione Black aveva resistito fino alla fine, essendo eliminato per ultimo dal campione.
Insomma, il titolo massimo della federazione sembrava irraggiungibili per il giovane Rollins.
Ma lui sapeva in cuor suo che il tempo della gloria sarebbe arrivato.
E il conto alla rovescia inizia nel 2009, ad Ottobre, quando arriva in finale contro Roderick Strong nell’edizione annuale del torneo Survival of the Fittest. Sconfiggendo il suo avversario, Black si assicura un match per il titolo massimo: a detenere la cintura in quel periodo c’era una sua vecchia conoscenza, Austin Aries.
Il match tra i due è fissato per Final Battle 2009, primo ppv andato in diretta per la federazione. Dopo un’ora di grande wrestling, la contesa termina con un pareggio. La rivincita che avrebbe finalmente stabilito il vincitore finale va in scena il 13 febbraio 2010, data in cui cadeva anche l’ottavo anniversario della ROH.
Finalmente l’ora è scoccata: Tyler Black riesce a porre fine al regno di Austin Aries, divenendo per la prima volta campione mondiale della ROH. La lunga e accidentata rincorsa al titolo è terminata, e Black è il vincitore.
Un altro mattone del suo successo è posto in quella data.
Perderà poi il titolo contro Strong in occasione di Glory by Honor IX, dopo 210 giorni di regno.
Quello è il suo ultimo match con la federazione indipendente, poichè nell’agosto dello stesso anno Colbin ha firmato un contratto di sviluppo con la WWE, che lo avrebbe visto impegnato nel proprio territorio di sviluppo, la FCW, proprio nel mese di settembre, stesso in cui combatte per l’ultima volta in Ring of Honor. Per giungere in WWE, Lopez rifiuta un’offerta dalla rivale TNA.
Da questo momento in poi salutiamo Tyler Black e diamo il benvenuto al ben più familiare Seth Rollins.
L’ascesa di Rollins ai vertici della federazione di sviluppo è impressionante: è il primo wrestler ad aver completato l’FCW Grand Slam Championship, avendo detenuto tutti i titoli della federazione: in particolare si trova ad affrontare una faida con Dean Ambrose, per l’FCW 15 Championship. I due futuri membri dello Shield si danno battaglia aspramente per la cintura, ma alla fine ad uscirne vittorioso è Rollins.
Nel frattempo la WWE decide di svecchiare il proprio territorio di sviluppo e chiude i battenti della FCW, per creare un nuovo show che ne avrebbe preso il posto, ovvero NXT. Siamo nel 2012.
Nel nuovo show, Rollins prende parte con altri wrestler ad un torneo, il Gold Rush, che avrebbe avuto lo scopo di incoronare il primo NXT Champion della storia.
Seth riesce ad accedere alla finale facendosi beffa di Curtis Axel e Drew McIntyre, trovando come ultimo ostacolo tra lui e la gloria l’attuale campione WWE, Jinder Mahal. Almeno in quell’occasione nessuno ha dovuto subire un regno del “wanna be” indiano, e Rollins è stato proclamato primo campione NXT della storia, inaugurando una grande tradizione di campioni.
Seth mantiene il titolo fino al 6 dicembre dello stesso anno, quando lo cede nelle mani di Big E.
Tocca fare un piccolo passo indietro nella nostra narrazione, perchè se è vero che Rollins ha continuato ad apparire ad NXT anche dopo aver perso il suo titolo, bisogna naturalmente dire che nel frattempo, a novembre 2012, aveva fatto anche il suo debutto nel main roster, e non era certo solo.
Ad accompagnarlo, infatti, nella sua storica entrata durante il ppv Survivor Series, c’erano anche Dean Ambrose e Roman Reigns.
Assistevamo allora alla nascita dello Shield.
Si sta disputando il match con in palio il WWE Championship tra il campione CM Punk e gli sfidanti Ryback e John Cena. Tutto sembra tranquillo e regolare, quando direttamente dal pubblico si fanno vivi i tre ragazzi di NXT, sconosciuti a molti nell’arena che non seguivano lo show. All’improvviso i tre, vestiti come uomini della sicurezza, attaccano gli sfidanti del campione, facendo di fatto mantenere a Punk il titolo.
In seguito The Shield dichiarerà il proprio intento all’interno della federazione, ovvero quello di combattere le ingiustizie.
Da quel momento il trio inizia ad attaccare moltissimi membri del roster, con una tecnica di accerchiamento e sopraffazione numerica dell’avversario, che spiana la strada dinanzi ai loro piedi. Molti degli atleti attaccati erano avversari di CM Punk, tanto che si scopre che lo Shield era fin dall’inizio in combutta con il campione e il suo manager, Paul Heyman.
Finita l’alleanza con lo straight edge, i giustizieri della WWE si sono lasciati alle spalle molti nemici, che ora puntano a sconfiggere la stable per dimostrare la sua fallibilità. Per questo a Wrestlemania 29 lo Shield deve raccogliere una sfida da parte di Randy Orton, Big Show e Sheamus. Ma l’unione di Ambrose, Reigns e Rollins è solida e nei match a squadre si esalta, portandoli alla vittoria anche in quell’occasione.
L’interesse suscitato da questa nuova, carismatica fazione, aiuta certamente anche la carriera individuale di Rollins, dapprima ancora legata a doppio filo con quella dei suoi compagni, tanto che, dopo la grande conferma di Mania, insieme a Roman Reigns conquista il tag team championship nel ppv Extreme Rules, sconfiggendo il Team Hell No.
Ormai lo Shield è una forza che stravolge la WWE, non sono più tre semisconosciuti vestiti da gente della sicurezza, ma sono indicati come i prospetti migliori della federazione e tutti hanno sulle labbra i loro nomi.
Questa notorietà li porta nell’orbita dell’Authority, il gruppo “dirigenziale” della WWE, che utilizza The Hounds of Justice come suo braccio armato.
Rollins perde poi il titolo a favore di Goldust e Cody Rhodes.
Questa sconfitta, alla quale fanno seguito altri errori che compromettono le prestazioni dello Shield, crea delle tensioni tra il gruppo, in particolare tra Roman e Dean, con Rollins che cerca di fare da collante per tutti, fin quando, stanco dei pochi risultati ottenuti, abbandona i compagni in un match contro la Wyatt Family.
Sembra proprio che la stable sia arrivata ai suoi ultimi giorni di vita, se non che proprio la defezione di Seth in quella particolare occasione apre gli occhi ai suoi fratelli, riunendo la compagine.
Lo Shield è però stanco dell’Authority, inizia a disubbidire agli ordini di Kane, fino a lasciare il gruppo capitanato da Triple H a seguito del match di Wrestlemania XXX,nel quale battono la Big Red Machine e i New Day Outlaws.
Lo Shield è fuori dall’Authority, compiendo un turn face.
Pur di mettere un bastone fra le ruote del gruppo, Triple H riforma The Evolution, richiamando anche Batista.
I due gruppi si affrontano sia a Payback che ad Extreme Rules, in due match che consiglio vivamente di rivedere o recuperare, anche per la performance eccelsa offerta da Rollins stesso.
L’Evolution esce con le ossa rotte dal doppio scontro, ma HHH annuncia di avere un “piano b”, per distruggere lo Shield, e ciò si palesa quando Seth Rollins, sul ring con i suoi compagni a fronteggiare il nemico, al’improvviso colpisce Ambrose e Reigns con la sedia che ha in mano, compiendo uno dei tradimenti più emblematici della storia della WWE.
Proprio mentre lo Shield dominava il panorama della WWE, Rollins volta le spalle alla sua famiglia, distruggendola dall’interno. Grazie a questa mossa ardita, The Architect diviene il pupillo di Hunter, che fa di tutto per proteggerlo e per spingerlo ai vertici della federazione, tanto che Seth riesce a vincere la valigetta del Money in the Bank, che virtualmente gli assicura una vittoria semplice del titolo mondiale.
Dean Ambrose non ha però dimenticato il torto subito, restandone scottato più del compagno Reigns, e per questo continua a dare la caccia a Seth. Il primo match tra i due avviene a SummerSlam ed è un Lumberjack match: Rollins riesce a portare a casa la vittoria, bissando il successo anche la notte successiva a Raw, quando esegue il suo Curb Stomp ai danni di Dean su dei blocchi di cemento.
Apre intanto anche una rivalità con John Cena, che non gli aveva permesso di incassare contro il campione Brock Lesnar.
Alle Survivor Series è il capitano del Team Authority, contrapponendosi al Team Cena. Quando le cose sembrano volgere a favore di Seth e della sua squadra, interviene a sorpresa Sting, che appare per la prima volta in WWE quella notte e che regala la vittoria a Cena. Per effetto della stipulazione del match, che prevedeva in caso di sconfitta della fazione di Rollins la rimozione dell’Authority dal potere, Seth si ritrova solo, senza più protezione. L’unico che poteva riportare i suoi mecenate al loro posto di comando era il vincitore, Cena.
Seth, sapendo bene che il leader della Cenation non avrebbe mai fatto una cosa simile, si trova costretto a forzargli la mano, prendendo come ostaggio Edge, ospite della puntata,e riuscendo così nell’impresa di far tornare il suo capo, Hunter.
Poco prima di Wrestlemania 31, Rollins si trova ad affrontare un avversario dal passato: Randy Orton.
The Viper aveva avuto di recente dei problemi con l’Authority, fin quando era diventato talmente un peso per la sua stable da portare quest’ultima a voltargli le spalle, affidando a Rollins l’incarico di occuparsi della scocciatura.
Ora però Orton è tornato e grida vendetta nei confronti di Mr. Money in the Bank. Così a Wrestlemania i due si scontrano in un bel match, concluso a favore di Orton quando questo, rispondendo al Curb Stomp di Seth, lo lancia in aria per poi rifilargli un RKO al volo. Stupenda.
Ma la Westlemania di Rollins era tutt’altro che conclusa.
Nel main event Brock Lesnar sta affrontando un altro ex membro dello Shield, Roman Reigns, quando all’improvviso risuona la musica di Seth Rollins, che entra, incassa la sua title shot, rischia di subire una F-5, si salva grazie alla spear di Reigns sul campione e conclude con un Curb Stomp ai danni di quest ultimo, vincendo il suo primo titolo mondiale, primo inoltre ad aver incassato a Mania la sua valigetta.
Un tripudio di cori e applausi! Reigns era inviso al pubblico, che non apprezzava il main event proposto, e Seth ha davvero salvato lo show, con una mossa degna del suo nome, dell’ “Architetto”.
La sua ascesa è ormai compiuta, Rollins è ai vertici del Wrestling mondiale.
Ma, come lui stesso ci insegna, c’è sempre un traguardo più grande dopo aver raggiunto la fine di un viaggio.
A SummerSlam, dopo aver riacceso la rivalità con John Cena, allora U.S Champion, i due pongono sul piatto i loro titolo in un Winner Takes All match: Rollins, grazie all’intervento di Jon Stewart, ospite speciale del ppv, vince la contesa e diviene un double champion.
Alle Survivor Series, però, deve cedere il passo di nuovo a Cena, che riconquista la cintura a stelle e strisce. Nel main event è nuovamente impegnato contro Sting nella difesa del titolo mondiale, ma in questa seconda occasione non perde il match e mantiene almeno una delle due cinture.
Cosa poteva fermare Rollins dopo una tanto magistrale affermazione?
Seth Rollins!
Infatti il 4 novembre a Dublino, durante un live event, Seth cade male sul ring e riporta la rottura del legamento crociato anteriore, del legamento collaterale e del menisco mediale del ginocchio, costringendo la WWE a destituirlo da campione e rendere il titolo vacante.
Roman Reigns conquista il suo titolo e, dopo averlo perso contro Triple H, lo riconquista a Wrestlemania 32, evento che Seth è costretto a vivere da semplice spettatore con le lacrime che gli rigano il volto.
Ma il suo ritorno non è poi lontano! A Extreme Rules Rollins fa il suo ritorno attaccando Roman Reigns, avendo in mente solo il titolo che non aveva mai perso.
Il match tra i due è fissato per Money in the Bank, che si rivela una notte storica: Rollins sconfigge Reigns, conquistando per la seconda volta il titolo mondiale, ma la festa dura poco, poichè fa il suo ingresso Dean Ambrose, che poco prima aveva vinto il Money in the Bank ladder match, e incassa la valigetta ai danni del neo campione, rubandogli la scena.
In una notte tutti e tre gli ex membri dello Shield sono campioni del mondo, è il coronamento dello stable e dei suoi membri.
https://www.youtube.com/watch?v=GLEcR-YDmlE
Durante la Draft Lottery, sancita a causa della nuova Brand Extension, Rollins è la prima scelta del roster di Raw, e viene posto come sfidante numero uno per il nuovo titolo del roster, lo Universal Championship. A SummerSlam deve quindi affrontare il vincitore di un torneo indetto a Raw, che si rivela essere Finn Bàlor. Il Demon King mette alle strette Seth e alla fine vince match e titolo, lasciando Rollins con nulla in mano.
Ma il neo campione la notte successiva è costretto a rendere vacante il titolo per un infortunio, e Rollins ha una seconda occasione quando viene inserito in un fatal-4-way match insieme a Roman Reigns, Kevin Owens e Cesaro. Un’interferenza di Triple permette a Rollins di eliminare Reigns, ma quando tutto ormai sembra deciso, con Hunter che torna a dar man forte al suo protetto di sempre, il Cerebral Assassin sconvolge tutti come solo lui sa fare: tradisce Rollins, lo attacca, e consegna di fatto il titolo nelle mani di Kevin Owens.
Rollins è stato tradito dal colui che lo ha sempre sostenuto, colui che gli ha permesso di raggiungere il vertice della federazione, e che ora gli mette il bastone tra le ruote.
Parte una caccia spietata a Hunter, che continua però a nascondersi e ad evitare il confronto diretto con Seth. Quando però HHH si mostra, pronto alla lotta, trae invece The Architect in inganno e lo fa colpire di sorpresa dal debuttante nel main roster Samoa Joe. L’attacco di Joe riaccende i problemi al ginocchio di Seth, la cui partecipazione a Wrestlemania 33 è fortemente in dubbio.
Alla fine Colby recupera, si presenta a Mania per il match contro Triple H e riesce a vendicarsi del torto subito, distruggendo il suo creatore.
Come sempre, siamo arrivati a quel punto in cui la realtà storica è così vicina al momento da noi vissuto da esserne quasi coincidente, per questo interrompiamo la narrazione cronologica per dare un parere personale su tutta la carriera di Rollins fino ad ora.
Seth attualmente è campione di coppia di Raw insieme a Dean Ambrose e ha riunito proprio questa settimana lo Shield, animatamente acclamato dal pubblico. Il personaggio che Seth incarna ha avuto uno sviluppo coerente una vera e propria crescita che lo ha visto protagonista, fino a divenire ciò che è oggi. Prima della riunione della vecchia stable Colby aveva perso attrattiva, invischiato in faide secondarie e non riproposto per il titolo principale. Non si può per questo rifiutare determinati onori a Colby, il quale ha sempre dato i massimo per la federazione e per la riuscita del suo ruolo.
Personalmente Seth Rollins è il mio wrestler preferito dell’ultimo periodo in WWE, essendo stato uno dei pochi a riuscire nel duro compito ormai di emozionarmi e di spingermi all’adorazione vera e propria di un personaggio, nonostante i tanti limiti che questo potrebbe avere, imposti soprattutto dalla gestione a volte scellerata. Ricordo ancora con molto affetto il momento del suo incasso, perfetto a livello stilistico. Ricordo la delusione quando, avvicinandomi al mio primo live event della WWE a Roma, quasi esclusivamente per vedere lui come campione, mi raggiunge la notizia del suo infortunio che mi priva dell’occasione tanto aspettata.
Insomma, Rollins ha un carisma particolare, tutto suo, che lo porta ad essere odiatissimo da heel ma molto tifato da face, con una riuscita impressionante del suo personaggio. Io spero di rivederlo presto nei piani alti della federazione, magari sospinto anche da questo periodo amarcord con lo Shield, per potermi di nuovo trovare felice dinanzi ad un campione che fa bene il suo compito.
Su queste note personali e leggermente nostalgiche, io vi ringrazio per l’attenzione e vi mando un caloroso abbraccio, ricordandovi di continuare a seguire il nostro appuntamento con la storia anche tra due settimane, sempre qui tra le pagine di SpazioWrestling!
Alla prossima!
Sono Angelo Sorbello, vivo a Genova, sono laureato, ho lavorato per diverse testate giornalistiche, tra cui Il Giornale e il Secolo XIX. Ho diverse passioni, tra cui il wrestling in particolare la WWE.
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