giovedì 26 Dicembre 2024
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The Mirror #16- Kevin Owens: “Fight for myself”
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La bellezza e il mistero sono sempre nell’inizio.
Strani, numerosi, mutevoli, sono i casi che conducono una persona su un sentiero piuttosto che un altro, una strada che a volte può cambiare l’intera vita di colui che, inconsapevolmente spinto dai giochi del destino, la imbocca.
Strano è stato, ad esempio, il fato di Kevin Steen, nato a Saint-Jean-sur-Richelieu (Canada) il 7 maggio 1984. L’uomo, che lotta nel roster di SmackDown sotto il nome di Kevin Owens, ha scelto la strada del wrestling in tenera età, a soli 11 anni, quando per caso si trova tra le mani una videocassetta di Wrestlemania XI, restando incantato dinanzi allo spettacolo offerto dal match tra Shawn Michaels Diesel. Gli ci vollero tre anni per vincere le resistenze dei genitori a farlo allenare per seguire le orme dei suoi eroi, ma alla fine ottenne ciò che voleva e a soli 16 anni, il 7 maggio 2000, festeggia il suo compleanno lottando il suo primo match.
Così ha inizio la lunga storia tra Kevin Owens e il wrestling, una storia d’amore che tutt’oggi vediamo evolversi davanti ai nostri occhi. E in questo appuntamento con The Mirror cercheremo di riavvolgere il nastro del tempo per rivivere i momenti migliori di questa avventura.
Cuffie alla mano, iniziamo!

 

Kevin Steen fa il suo debutto in una federazione indipendente, la Combat Zone Wrestling, nel 2004.
In poco tempo Steen stringe un’amicizia destinata a fare la storia, uno di quei legami che accompagna costantemente la vita di una persona: la persona che sceglie come suo compagno è El Generico, wrestler mascherato che cela l’identità di Samy Zayn.
A maggio del 2005 si iscrive ad un torneo, “CZW Best of the Best Tournament”, e riesce a spianare la sua strada fino alla finale, sconfiggendo atleti del calibro di Chris Hero, fallendo in ultima battuta il match che lo avrebbe decretato vincitore. Poco dopo, nel mese di agosto, vince il suo primo titolo, difendendolo tra l’altro anche contro il compagno El Generico, sancendo l’inizio dei tanti scontri che avrebbero allontanato i due amici per poi farli tornare insieme, proprio come un elastico. Il destino decide di mostrare il suo viso beffardo al povero Kevin, che perde la cintura quando solo 24 ore lo separavano dal segnare il regno più longevo della storia di tale titolo.
Decide allora di dire addio alla CZW per stabilirsi presso la Dragon Gate. Ritornerà nella promotion solo nel 2008, per un one match only.

Negli stessi anni in cui si sviluppava la sua esperienza in CZW, Steen non si fa scappare nessuna occasione per mettersi in mostra e sceglie come seconda vetrina per il suo talento la Pro Wrestling Guerrilla.
I risultati sono ben più esaltanti di quanto fatto in CZW: nell’agosto del 2005 sconfigge un certo Aj Styles per poter vantare la conquista del PWG World Championship, detenuto da quest’ultimo. Prima di cederlo a Joey Ryan, a causa di un’interferenza esterna, il titolo fu tra le sue braccia per un periodo di quattro mesi.
Anche in PWG torna quella che già allora sembra essere una costante nella vita lavorativa (e non solo) di Kevin: nel 2006 fa coppia con El Generico per tentare la scalata all’impervio monte che li avrebbe condotti alla conquista dei titoli tag team. Scalata che con fatica riescono a compiere, fino alla vittoria dei suddetti titoli. Una volta persi anche gli allori di coppia, e mancata la loro riconquista, Steen  decide di chiudere la sua parentesi in PWG.
Tuttavia nel 2008 torna a mettere piede in un ring della federazione nuovamente, ancora una volta al fianco di El Generico, ancora una volta vincendo i titoli di coppia. Difesero i titoli all’interno di un torneo, arrivando in finale, dove trovarono però la minaccia congiunta di Roderick StrongJack Evans, che riuscirono a strappare i titoli dalle loro mani.
Nei due anni successivi, fino al 2011, Kevin Steen non combatte molti match nella federazione, ma tutti quelli che combatte li perde, costruendo una losing streak che trova la sua fine soltanto contro Akira Tozawa. Proprio con quest’ultimo decide di formare un tag team per partecipare all’ennesimo torneo dedicato alle coppie: sconfiggono insieme i Briscoe Brothers, Claudio Castagnoli (Cesaro in WWE) e Chris Hero, per arrivare in finale, dove però si arrendono allo strapotere degli Young Bucks.
 In seguito Castagnoli riesce nell’impresa di vincere il titolo mondiale della federazione: ciò attira l’attenzione di Kevin, che annusando l’odore di premi, sfida il giovane Cesaro a mettere in palio il titolo in un match contro di lui. Castagnoli accetta, per sua sfortuna, dato che Steen lo sconfigge e vince per la seconda volta il prestigioso riconoscimento.
Ma non sarà l’ultimo titolo di questa esperienza per Kevin, che prima di lasciare la compagnia definitivamente riuscirà a mettere in bacheca nuovamente altri Tag Team Titles, questa volta in coppia con Super Dragon.

L’esperienza più gratificante e formativa per il futuro Owens, tuttavia, inizia nel 2007 e porta il nome di Ring of Honor.
 Quando debutta nella federazione, fiancheggiato come sempre dal compagno storico El Generico, i due si gettano subito alla rincorsa dei titoli di coppia, detenuti dai Briscoe Brothers. Con questi aprono una lunga faida che li impegna fino al 2008, senza però riuscire mai a conquistare i ROH Tag Team Championship. Nella coppia, El Generico lottava da face, mentre Steen metteva in mostra sempre caratteristiche da heel nelle sue contese.
Sfumata l’occasione per i titoli di coppia, Steen si concentra sul ROH World Championship, affrontando Nigel McGuinness alla ricerca della gloria. Anche questa chance scivola dalle mani del caparbio quanto mai abbattuto Kevin. La cocente sconfitta lo rigetta tra le braccia di El Generico: i due questa volta sono intenzionati a raggiungere un risultato in ogni modo, ad ogni costo. Quando affrontano Jimmy Jacobs Tyler Black per i titoli di coppia, sanno di non poter fallire. E non lo fanno! Conquistano i loro primi titoli tag anche nella ROH, conservandoli dal settembre di quell’anno fino ad aprile 2009.
Dopo essere stato sconfitto dagli Young Bucks a Final Battle 2009, Steen volta le spalle a El Generico, attaccandolo, e stringendo una nuova alleanza con Steve Corino. El Generico trova invece un alleato in Colt Cabana, con in quale affronta Steen e Corino in un match che doveva essere risolutivo e che invece termina con un doppio count out. l’epilogo della faida tra Kevin Steen ed El Generico si ha a Final Battle 2010, in seguito ad altri avvenimenti ed aspri scontri tra i due, tra cui l’episodio di Steen che strappa la maschera dal viso dell’ex compagno. El Generico sconfigge finalmente Kevin Steen, con quest’ultimo che lascia la compagnia.

Steen ritorna alla ROH solo nel 2011.
Per rivederlo nel ring con El Generico dobbiamo invece aspettare il 2012, anno che si svelerà come definitivo per la carriera di entrambi. in questa occasione Steen vince un last man standing match contro l’eroe mascherato. Il tempo per Steen di migliorasi e di puntare con serietà a un riconoscimento maggiore è ormai arrivato: così durante Border Wars conquista il ROH World Championship ai danni di Davey Richards.
 Questa vittoria titolata pone le fondamenta per un match incredibile: a Final Battle 2012 affronta nuovamente El Generico, questa volta per il titolo mondiale, questa volta in un ladder match. Lo scontro epico finisce in favore di Steen, che mantiene il titolo. Vi consiglio caldamente di recuperare questo match, magari vedendo il video che vi lascio qui sotto.

 

Sulla cresta dell’onda, Kevin Steen è uno dei pilastri fondatori della S.C.U.M.stable che punta a controllare l’intera federazione. Quando però perde il titolo mondiale, i suoi compagni si ribellano a lui, dicendo che nessuno avrebbe mai più visto Steen calcare un ring della ROH. Ovviamente la promessa è disattesa e quando Kevin fa il suo ritorno riesce a smantellare la S.C.U.M.
Da quel momento in poi ben poco accade a Steen, con qualche rivalità nella media e nessuna conquista titolata. Così il 17 maggio del 2013 decide di lasciare la Ring of Honor, questa volta in maniera definitiva.

Chiusa una porta, si apre un portone.
Nello specifico un grosso portone giallo, con su incise tre lettere: NXT.
 Il 12 agosto 2014 è fatto l’annuncio che tutti aspettavano: Kevin Steen sarebbe arrivato nel territorio di sviluppo della WWE. Per tributare onore allo scomparso Owen Hart, suo wrestler preferito, Steen cambia il suo ring name, ribattezzandosi Kevin Owens. Al pubblico è presentato come un wrestler che lotta per il bene della sua famiglia e per dimostrare di essere migliore di molti suoi amici e rivali giunti ad NXT prima di lui.
Owens debutta ad NXT Takeover: R Evolution,  sconfiggendo CJ Parker. Durante la stessa serata, Samy Zayn conquista il titolo NXT dopo una lunga e sofferta rincorsa: Owens esce dal backstage per congratularsi con l’amico di lunga data, festeggiando con lui. Zayn è sulla cima di NXT, e mai si sarebbe aspettato di venir spinto giù proprio dalle mani di Owens. Interromoendo i festeggiamenti, Kevin attacca il neo campione, assumendo fin da subito un atteggiamento da heel. A febbraio 2015, durante NXT Takeover: Rivals, Kevin Owens affronta Samy Zayn in un match con in palio il titolo. A uscire vincitore dalla contesa è proprio Owens, che si afferma come nuovo campione, dopo che l’arbitro aveva fermato il match vedendo Samy Zayn inerme.
Owens difende prima la sua cintura contro Finn Bàlor, poi contro il rientrante Zayn. Ancora una volta è l’Ultimate Underdog ad avere la peggio, pur finendo il match in un no contest: infatti Owens continua ad attaccare sul ring un infortunato Zayn, fin quando Samoa Joe, debuttante, salva la pelle al rivale di Kevin.
Samoa Joe diviene automaticamente il nuovo bersaglio designato di un Owens quanto mai feroce e noncurante degli altri: il match tra i due termina in un altro no contest, ma i rivali continuano a picchiarsi selvaggiamente sul quadrato, finchè non vengono divisi.
Arriva l’evento speciale Beast in the East, tenutosi in Giappone, e Finn Bàlor riesce ad ottenere una seconda shot titolata, questa volta mettendola a buon frutto. Owens perde il titolo NXT e, quando cerca di riconquistarlo durante NXT Takeover: Brooklyn, viene nuovamente sconfitto nel ladder match stipulato.

 

Mentre era ancora campione di NXT, Owens ha fatto il suo debutto anche nel main roster, rispondendo ad una open challenge di John Cena, allora campione US, durante una puntata di Raw. Kevin fa il suo ingresso nel quadrato solo per attaccare il leader della Cenation con una pop-up powerbomb, per poi gettare a terra il titolo detenuto da Cena, schiacciandolo con un piede in un grandissima mancanza di rispetto, innalzando contemporaneamente con una mano il suo titolo NXT. Grazie a questo episodio, Kevin ottiene un match con John in quel di Elimination Chamber, dove sconfigge in maniera pulita il rivale, lasciando il pubblico sorpreso. La loro faida trova conclusione a Battleground, in un match valido per il titolo degli Stati Uniti, perso da Owens per sottomissione.

Sebbene la prima opportunità titolata gli fosse sfuggita, Kevin Owens ha tutta l’intenzione di rifarsi, e mette gli occhi sul titolo Intercontinentale di Ryback: a Night of Champions sconfigge il colosso e si porta a casa la bianca cintura.
Prende poi parte al torneo per il vacante WWE World Heavyweight Championship, sconfiggendo Titus O’NeilNeville, trovando poi un ostacolo troppo grande da superare in Dean Ambrose. Sarà proprio l’ex membro dello Shield a strappare il titolo Intercontinentale dalla spalla di Owens a TLC.  Ha la sua rivincita durante il ppv Royal Rumble, in un last man standing match, dal quale però esce sconfitto. Partecipa ugualmente alla rissa reale, con il numero 18, eliminando il debuttante
Aj Styles, ma venendo eliminato a sua volta dal sempre presente Samy Zayn. Successivamente Owens conquisterà per la seconda volta il titolo Intercontinentale, difendendolo a Fastlane contro Dolph Ziggler. Perde il titolo di lì a poche settimane, a Wrestlemania, in un ladder match vinto a sorpresa da Zack Ryder.
Kevin Owens riporta alla luce i rancori mai davvero sopiti con Samy Zayn, attaccandolo durante una puntata di Raw. Ciò porta a un match tra i due a Payback, vinto da Owens per schienamento. Riesce poi a qualificarsi per il money in the bank ladder match, ma non trova la strada per la valigetta.

Entra in gioco la draft lottery e con essa il destino di Kevin Owens viene spostato a Raw.
Siamo ormai nel 2016, un anno che si rivelerà fondamentale per Owens. Non riesce a qualificarsi come sfidante di Seth Rollins per il nuovo WWE Universal Championship, vinto poi da Finn Bàlor. A SummerSlam sconfigge il duo formato da Enzo AmoreBig Cass, facendo coppia con un nuovo amico, Chris Jericho.
Nel frattempo Bàlor ha reso vacante il titolo Universale a seguito del suo infortunio, e Owens è riuscito, battendo Neville, a riservarsi un posto per il fatal-4 way match che sarebbe andato in onda a Raw per assegnare nuovamente il titolo: durante tale match affronta Big Cass, Seth Rollins e Roman Reigns. Elimina con una frog splash il gigante Cass e in seguito, grazie all’intervento inaspettato di Triple H, che prima conduce il Big Dog all’eliminazione e poi tradisce il pupillo Rollins a favore di Owens, riesce a vincere il titolo rosso. Uno spettacolo!

 

Per ben tre volte difende il titolo da poco conquistato dalle mani di Seth Rollins, grazie all’intervento di Chris Jericho, che si dimostra un amico e un alleato formidabile. A dicembre 2016 i due compagni hanno l’opportunità di vincere i Raw Tag Team Championship detenuti dai New Day, in un match che prevedeva anche la partecipazione del team formato da Rollins e Reigns. Non riesce a mettere in bacheca, però, i primi titoli di coppia in WWE.
Inizia una faida con Roman Reigns, allora campione US. Prima Owens difende il suo titolo dall’ariete dello Shield, quando poi cerca di portargli via anche il titolo secondario, nonostante l’interferenza di Y2J, Reigns resiste e mantiene il titolo. Con grande magnanimità, tuttavia, Owens aiuta il compagno, Jericho, a sconfiggere Roman in un 2-0n-1 handicap match, valevole per il titolo degli Stati Uniti.

Arriva la puntata di Raw del 13 fbbraio 2017, quando Jericho organizza il “Festival dell’amicizia” per festeggiare il legame che lo lega a Owens. Kevin si mostra per quello che è, come in passato già aveva fatto con Zayn, ovvero un amico di convenienza, che non stringe rapporti leali con i suoi compagni sul ring. Per questo attacca Chris, ponendo fine al loro rapporto di amicizia. Arriva anche la fine del suo regno titolato, portata dalle possenti braccia di Goldberg, che devasta in pochi secondi il povero Owens a Fastlane.
Kevin trova presto un target su cui rifarsi: il titolo US detenuto dall’ex amico Chris Jericho. A Wrestlemania 33 Kevin riesce ad avere la meglio sul rivale, divenendo per la prima volta campione degli Stati Uniti.

 

Arriviamo così ai nostri giorni, con un Owens che ha trovato casa a SmackDown Live ed è attualmente impegnato in una faida contro Shane McMahon. Ma non è più solo! Questa volta ha nuovamente al suo fianco Samy Zayn, che lo ha aiutato a vincere il match contro McMahon previsto per Hell in a Cell, divenendo poi insieme a Kevin nemico pubblico dell’intero roster blu, causando i due di fatto la sconfitta di SmackDown alle Survivor Series di questo anno.

Kevin Owens è un wrestler che può dare molto alla federazione nel futuro prossimo. Da heel ha una credibilità ottima, riuscendo sempre a mettere su delle faide buone. Il suo meglio riesce però ad esprimerlo quando è in coppia con qualcuno, che sia Zayn o Jericho. Il suo personaggio è quello del tipico approfittatore volta gabbana, che non ci pensa due volte a tradire un amico se questo gli porta dei benefici.
Personalmente, apprezzerei maggiormente se al suo personaggio fosse aggiunta una sfumatura più crudele e brutale, sulle orme di quanto visto ad NXT e nel debutto nel main roster. Un Kevin Owens più irrispettoso e meno “codardo” di quanto possa apparire invece oggi. La faida con Shane, grazie anche all’intervento di Daniel Bryan, può ancora riservare grandi soddisfazioni e sorprese, magari anche sul fronte della rinnovata amicizia con Samy.
Staremo a vedere.

Per oggi è tutto, chiudiamo le pagine storiche di The Mirror con la promessa di rivederci sempre qui tra due settimane, con una nuova storia! Ringrazio tutti quelli che hanno seguito e supportato questo editoriale nel corso di questo 2017!
Auguro a tutti un buon Natale e un inizio dell’anno stellare!
Al 2018!

 

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